Misero un segugio esplosivo sulle tracce di Turner a Nuova Delhi, sintonizzato sui suoi feromoni e sul colore dei capelli. Lo raggiunse in una strada chiamata Chandni Chauk, e si lanciò verso la sua BMW noleggiata, fra una selva di gambe nude e brune e ruote di tassì a pedale. Il nucleo era costituito da un chilogrammo di esogene ricristallizzato e TNT in scaglie.
Turner non lo vide arrivare. L’ultima cosa che vide dell’India fu la facciata rosa di un posto che si chiamava Khush-Oil Hotel.
Se conoscete questo incipit, non sarete nuovi alle opere di William Gibson, autore che ha reso celebre il genere cyberpunk con i suoi capolavori come Neuromante, Giù nel cyberspazio (da cui è tratto questo pezzo), Mona Lisa Cyberpunk e tante altre opere che hanno ispirato anche film come Johnny Mnemonic.
In seguito al successo del genere, nel 1998, Mike Pondsmith ha creato un gioco di ruolo che sfruttasse le ambientazioni create da Gibson (e altri illustri colleghi del genere) chiamato Cyberpunk 2020.
Lo stesso Pondsmith sta collaborando (in maniera molto attiva) con i creatori di The Witcher 3, la software house CD Projekt Red, per la realizzazione di un RPG dal titolo “Cyberpunk 2077”.
Fin dal nome è chiaro quanto il gioco di ruolo creato da Pondsmith sia fondamentale nella creazione di questo titolo e a tal proposito egli stesso ha dichiarato (con particolare soddisfazione oserei dire) di essere riuscito ad implementare in Cyberpunk 2077 tutte le classi originali del gioco di ruolo da lui creato.
“Sarà possibile avere classi come giornalista, dirigente e rockstar? Si potrai essere quelle cose. Ci saranno ma posso dirvi che troverete alcune sorprese nel modo in cui le abbiamo realizzate, penso che vi piacerà davvero molto. C’è molta delicatezza e un forte grado di sottigliezza in questo aspetto. Adam (Kiciński, il presidente di CD Projekt RED) e io abbiamo passato un’intera settimana sperimentando modi per implementare questo aspetto per far si che otteniate il massimo dell’attaccamento al vostro personaggio”.
Potremmo quindi affrontare la story line di Cyberpunk 2077 nei panni di un rocker, di un giornalista, di un corporativo o semplicemente un netrunner (che ricordo era una classe odiatissima dai Game master dell’epoca, perchè costringeva a creare sessioni di hacking solo per loro).
Ricordiamo che però ci sarà ancora molto da aspettare. Infatti, anche se uno staff numericamente superiore anche a quello di Witcher 3 è all’opera, si vocifera che prima del 2019 non riusciremo a mettere le mani su questo gioco (considerando che le prime notizie si sono avute nel 2012, si parla praticamente di 7 anni di lavoro), complice il fatto che quelli di CD Projekt Red stanno lavorando per upgradare il loro game engine REDengine proprio per sviluppare Cyberpunk 2077.
Personalmente sono molto speranzoso ma altrettanto spaventato da questo progetto, in quanto amo la narrativa cyberpunk, oltre ad aver perso alcuni anni della mia vita sul gioco di ruolo creato da Pondsmith e quindi, da fan dell’ambientazione di lunga data, mi aspetto solo il meglio del meglio per questo titolo.
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