Il sito belga VTM annuncia che la Commissione sul Gioco ha messo sotto investigazione le loot box nei videogiochi, in particolar modo mettendo sotto la lente d’ingrandimento indovinate un pò chi?
Ovviamente EA con Star Wars: Battlefront II (dire che in questo periodo non gliene vada bene una è un eufemismo), ma questa volta non si trovano da soli visto che anche il sistema usato in Overwatch della Blizzard è stato tirato in ballo.
Peter Naessens, direttore generale della commissione, ha praticamente detto quello che molti di noi hanno sempre sostenuto (ho già scritto altri articoli al riguardo, visto che sono fortemente contrario a questo sistema, che ho sempre odiato e reputato pericoloso fin dai primi gacha games), ossia che la pratica di comprare tramite microtransazioni con soldi reali qualcosa che non sappiamo cosa possa essere fino a quando non lo apriamo effettivamente, potrebbe essere considerato gioco d’azzardo.
L’aggravante sarebbe che giochi come i citati Star Wars e Overwatch sono facilmente accessibili anche ad un pubblico più giovani (infatti entrambi i giochi hanno un PEGI 12+) che non sono ritenuti capaci di capire il rischio di tale sistema (come se invece i maggiorenni lo siano…ma questa è un’altra storia).
Di sicuro un ragazzino è più invogliato dalla sua inesperienza a spendere quanti più soldi possibili per diventare “forte” più velocemente.
Nel caso la commissione dovesse decidere che le loot box siano effettivamente accomunabili al gioco d’azzardo si avrebbero due grossi risvolti.
Il primo che per poter utilizzare questo sistema (almeno in Belgio, ma vale per tanti altri paesi della comunità Europea) ci sarebbe bisogno di un permesso speciale, il secondo che il PEGI del gioco dovrebbe passare automaticamente dai 12+ ai 18+, visto che il gioco d’azzardo è vietato ai minori (anzi, proprio di un paio di mesi fa è la notizia che proprio in Belgio si pensa di alzare l’età per accedere al gioco d’azzardo dai 18 ai 21 anni), anche se su questo punto non ci sono conferme visto che l’ESRB ha dichiarato, proprio pochi giorni fa, che per loro il sistema loot box non rappresenta forma di gioco d’azzardo.
Ovviamente il tutto condito da una mega multa di centinaia di migliaia di Euro, oltre al ritiro dal mercato di tutti i giochi che verranno trovati colpevoli, senza considerare il fatto che si creerebbe un precedente importante che influenzerebbe lo sviluppo di molti giochi futuri.
Da precisare che viene messo sotto accusa non tutto il sistema delle loot box, ma solo quello legato alle microtransazioni con soldi reali per l’acquisto di queste.
Infatti non sarebbe assolutamente vietato sfruttare la valuta acquisibile in game per comprare loot box che sfruttino questo meccanismo da “slot machine”.
A questo punto bisogna vedere se il sistema che verrà usato in futuro, se il caso dovesse ufficialmente scoppiare, sarà quello che Phoenix Labs ha deciso di adottare per Dauntless, ossia microtransazioni con item in vendita diretti, in maniera tale da rispettare il diritto dell’utente di sapere esattamente cosa sta comprando con i suoi soldi.
E continuo a ripetere come un mantra: spendete responsabilmente!
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