Le vacanze natalizie stanno per arrivare ed è tempo di riunire le famiglie per divertirsi con i tanto amati giochi di società in cui puntualmente iniziamo con entusiasmo e prospettive di vincita, ma che poi finiamo senza grana e desiderosi di smettere il prima possibile.
Ma ormai siamo nel 2017, prossimi al 2018, i giochi del futuro sono elettronici e quale miglior occasione per divertirsi con un Mario Party. Nintendo ci ha visto lungo e ha pubblicato il nuovo, si fa per dire, Mario Party: The Top 100 che, come intuibile dal titolo, è una raccolta dei migliori cento minigiochi scelti da tutti i capitoli della serie, dal primo per Nintendo 64 all’ultimo per Wii U. Già questo dovrebbe garantire un’elevata qualità, visto che ogni Mario Party ha avuto i suoi minigiochi meglio riusciti e questi li troviamo tutti, o quasi, in questa raccolta; ma quando hai tanti ottimi ingredienti e li butti tutti dentro un unico calderone, non è garantita la riuscita del piatto.
Una volta avviata la partita ci troviamo di fronte a menù molto semplici e questo è un bene: pochi fronzoli e si inizia subito a giocare in una delle modalità disponibili: 100 minigiochi, la “storia” single player, una maratona di minigiochi in cui bisogna fare il punteggio più alto possibile, sfida minigiochi e decathlon, in cui impostiamo le regole per arrivare ad un traguardo finale. Interessante come sia stata inserita anche una sorta di enciclopedia, con informazioni su tutti i Mario Party da cui sono stati presi i minigiochi, le musiche (alcune delle quali da sbloccare) e i personaggi chiave della serie; una piccola aggiunta che però rende bene l’idea di “capitolo definitivo” della serie, purtroppo solo idealmente.
La prima cosa da fare è quella di completare la modalità storia per poter sbloccare tutti i 100 minigiochi e qui viene alla luce il primo limite di Mario Party: The Top 100; niente tabelloni, nessun intermezzo, nessun dado da tirare, solo minigiochi da affrontare uno dopo l’altro fino al boss di fine mondo. I minigiochi sono chiamati così proprio per la loro natura flash, questo è vero, ma quando ti ritrovi a dover spezzare sempre il ritmo di gioco perché devi affrontare una sfida che dura 5 secondi beh, un po’ la voglia di andare avanti ti rimane sullo stomaco come il cenone di capodanno.
Fortunatamente le isole di cui è composta la modalità storia non sono tantissime e si arriva abbastanza presto al boss finale e qui, però, c’è una sorpresa gradita, soprattutto perché parliamo alla fin fine di un party game e non di un platform: una sfida degna di essere l’ultima, con una tensione e un’epicità che danno quel minimo di soddisfazione per aver terminato una modalità che, seppur breve, vi sembrerà durare un’eternità.
Il cuore di Mario Party come è ovvio che sia, però, è sempre stato il multiplayer e qui, anche qui, Mario Party pecca in un aspetto fondamentale: la mancanza dei tabelloni da gioco, dove effettivamente quasi tutto avviene. Come detto precedentemente, in questo The Top 100 affrontiamo solamente minigiochi uno dopo l’altro e solo in una delle modalità, sfida minigiochi, abbiamo un unico tabellone di piccolissime dimensioni in cui avviene il tutto, alla ricerca delle stelle e delle monete da prendere che si genereranno in modo casuale in vari punti del tabellone. Peccato che questo sia così piccolo che ovunque capitino di generarsi, le stelle saranno sempre troppo vicine ad uno dei giocatori che in un solo turno o al massimo due riuscirà a raggiungerle ed impossessarsene, senza quindi dare la possibilità agli altri di sperare nel raggiungimento e di lanciare una sfida in minigiochi per la supremazia. In ogni caso questa è sicuramente la modalità più divertente, visto che l’azione è spezzata dal tabellone che, seppur piccolo, lascia spazio ad una certa dose (minima) di strategia nell’utilizzare alcuni oggetti bonus o malus che ci metteranno in posizione di vantaggio, a volte ribaltando le sorti della partita.
Questo è tutto ciò che c’è di contorno, ma il piatto principale sono ovviamente i minigiochi, in questo titolo della serie come non mai. Il primo pensiero è ovviamente che questi siano tutti riuscitissimi visto che ci troviamo di fronte ad una selezione di 100 minigiochi migliori, ma purtroppo non è così. A parer mio, i minigiochi davvero divertenti e che premiano l’abilità del giocatore sono poco più di una ventina, con altri simpatici ma troppo brevi o altri davvero insignificanti, con una durata di pochi secondi in cui la fortuna la fa da padrona, con casi sporadici in cui la fortuna è l’unica a decidere le sorti di una partita. In nostro aiuto arriva però la possibilità di creare delle liste personalizzate oltre a quelle predefinite classificate per console o tipologia di minigiochi, in cui possiamo inserire i nostri preferiti per poter giocare solo o soprattutto a quelli. Alternare minigiochi più “profondi” come ad esempio la pallavolo ad altri meno impegnativi e veloci come una gara di macchinine su pista può far sì che il gioco personalizzato secondo le nostre esigenze possa riuscire a divertire e allo stesso tempo mettere a dura prova chiunque, veterani della serie o meno.
Quello in cui sicuramente Mario Party: The Top 100 riesce è il comparto tecnico: per i più nostalgici vedere vecchi minigiochi aggiornati alla grafica moderna, con un 3D ben implementato (ma come sempre non fondamentale ai fini del gameplay), è un piacere, con modelli poligonali ben fatti e mondi con arene colorate. Stesso discorso può essere fatto per la colonna sonora, che riesce sempre a trasmettere quel senso di festa che un gioco dalla parola “party” nel titolo non può fare a meno.
Mario Party: The Top 100 non riesce nel suo intento di essere un capitolo che possa sostituire i predecessori vista la presenza, idealmente, dei migliori minigame mai fatti, ma risulta comunque divertente se e solo se giocato con gli amici (che dovranno avere ovviamente una console a testa ma non necessariamente il gioco grazie alla funzione “download e play”) e attraverso una selezione accurata dei minigiochi, che va quindi a ridurre drasticamente il numero totali di minigiochi la cui sfida sia degna di eleggere un vincitore.
Siamo quasi al 2018, ma forse i cari e vecchi monopoli, Sinco, gioco dell’oca e tombola riescono ancora a farsi preferire a questo videogioco durante le serate festive con gli amici e a parenti.
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