Il consumismo è spesso visto come qualcosa di negativo e, il voler rincorrere sempre l’ultima tecnologia, porta a “buttare” via cose ancora funzionanti al primo minimo problema, che potrebbe essere risolto in poco tempo.
Il dover inviare però i propri dispositivi elettronici in assistenza, siano essi smartphone, console o PC, porta a volte a rinunciare ad usufruire del servizio e mirare direttamente all’acquisto di un nuovo modello, ma ciò probabilmente in futuro cambierà, o almeno è quello che si sta pensando in California con la legge sul “Diritto di riparazione“.
Questa proposta di legge, che a quanto pare presto diverrà realtà, permetterà di riparare più facilmente i dispositivi: con essa infatti si chiederà alle società di fornire pubblicamente componenti interne ufficiali che possano essere utili alla riparazione sia da parte di semplici utenti ma anche e soprattutto da addetti specializzati, in modo che i tempi e i costi di riparazione possano ridursi notevolmente.
Con questa legge quindi sia i manuali di riparazione che gli strumenti diagnostici ufficiali dovrebbero essere disponibili per utenti e centri di terze parti, e ciò non sarebbe utile solo allo scopo principale della legge, ma anche per ridurre i rifiuti elettronici, visto che secondo il legislatore oggigiorno vengono buttati tantissimi dispositivi che richiederebbero interventi semplicissimi per essere nuovamente pienamente funzionanti.
Insomma, in California presto tutti potrebbero diventare dei piccoli riparatori, chissà se in Italia avremo mai una legge del genere che, in un modo o nell’altro, aiuterebbe sia per la causa primaria sia per il problema dei rifiuti.
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