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Super Seducer – dal due di picche al re di cuori

Internet è quel posto bellissimo dove molti siti vogliono insegnarci come diventare irresistibili per le donne. I più svegli fra noi sapranno che cliccare su quegli ad forse non è la cosa migliore da fare e che, forse, sarebbe troppo bello avere una formula universale per conquistare la donna dei nostri sogni… o la prima che incontriamo per strada, perché parliamoci chiaro, non è che siamo così schizzinosi.

Ma è così insensato sognare che sia possibile? E se magari un metodo esistesse? Non avete magari il ricordo di quella delusione amorosa che vi risparmiereste?

Richard La Ruina, il nostro ‘friendly seduction guru’, crede che sia possibile. Non solo, lui sa che chiunque, indipendentemente dal suo aspetto fisico, può sedurre qualsiasi donna, ed è quello che vuole insegnarci con il suo videogioco Super Seducer. Abbiamo provato il gioco, gentilmente offertoci dallo sviluppatore, e ci siamo molto divertiti a finirlo e ad esplorarlo.
Il nostro Leader Supremo Fraws ha coperto il gioco sul canale youtube (cliccate qui e buon divertimento) per poi avere il piacere di intervistare Richard. Abbiamo qui in esclusiva il video dell’intervista dove siamo venuti a conoscenza di cose molto interessanti.

Richard era in realtà molto timido e ha dato il suo primo bacio a 21 anni. Grazie al suo impegno è riuscito a superare le difficoltà nell’approcciare l’altro sesso, fino a poi diventarne un guru grazie allo studio. Altri temi interessanti toccati sono la seduzione nell’era di internet, momento in cui La Ruina ci spiega cosa è cambiato, le sue origini italiane e la sua passione per i videogiochi.

Senza anticiparvi altro, buona visione.

[This post contains advanced video player, click to open the original website]

Noi di PDVG, che ne abbiamo fatte di esperienze amare in amore e vorremmo concludere questo pezzo con due bellissime storie di due di picche raccontate dal nostro staff.

La Multa – Damiano Pauciullo

Le prime uscite in comitiva, i primi sguardi e i primi messaggini. È iniziato tutto così fino a quando non ho capito che lei mi piacesse davvero e, allo stesso tempo, speravo lei provasse lo stesso. I segnali che mi mandava erano effettivamente positivi, con i vari “buongiorno” e “buonanotte” a farmi svegliare e addormentare con il sorriso, fino a quell’uscita, sempre in comitiva, in cui vari gesti reciproci ci avevano palesati entrambi. Ormai era fatta, continuiamo a sentirci per telefono fino a quando decidiamo di uscire insieme, da soli, quasi come se volessimo ufficializzare la cosa. Che bello! Mi preparo per bene, metto il profumo ma non troppo, mica voglio sembrare disperato, ci diamo appuntamento allo Zodiaco di Roma, che luogo perfetto e romantico! Arrivo e attendo… dopo mezz’ora di suo ritardo comincio a pensare di doverci fare l’abitudine: d’altronde lei era una ragazza e il fare ritardo è nel loro DNA. Certo, quando il ritardo è diventato quasi di un’ora due domande me le son fatte. Poi, finalmente, è arrivato il suo messaggio e io già mi immaginavo le sue scuse, magari la richiesta di aspettare solo altri cinque minuti. Povero illuso… “Non me la sento, scusami ma la nostra storia non può continuare”. Ah, era quindi iniziata? Me ne torno a casa in un misto tra sconsolato e arrabbiato; fortunatamente dopo qualche giorno era tutto passato, fino a quando non arriva una raccomandata per aver transitato sulla Tangenziale di notte, quella notte, ovviamente nel punto vietato. Avrò per sempre un ricordo di quella serata, la multa.

Omonimie – Giuseppe De Luca

Il mio non è un vero e proprio due di picche, ma è altrettanto grave: nel mio primo anno di università incontro nella città dove stavo studiando una ragazza che veniva dalla mia stessa città che già conoscevo da tempo. Dopo lo scambio di numeri (sono vecchietto quindi parliamo di cellulari di primissima generazione), aspetto qualche giorno e le mando un messaggio per chiederle se le andasse di vederci per fare un giro insieme. Lei accetta. Il giorno dell’appuntamento, io arrivo puntuale, anzi pure con qualche minuto d’anticipo, e dopo un po’ la vedo arrivare, girarsi ed andarsene.
A quel punto provo a chiamarla per chiederle perché se ne fosse andata: pensava di aver dato appuntamento ad un’altra persona che aveva il mio stesso nome.

Una delle regole basilari che insegna Super Seducer, che molti ignorano, è che non è un bene toccarsi davanti alla persona che ci interessa. L’avreste mai detto?
Ebbene in molte società tali atti vengono considerati osceni e potrebbero risultare nella vostra espulsione da molti luoghi pubblici.

Una trappola in cui è sicuramente comune cadere è l’insulto facile. Incredibilmente alle persone non piace essere offese, soprattutto parlando di cose a cui tengono. L’approccio migliore dunque è rispettare il nostro target, ascoltare cosa ha da dire ed evitare commenti offensivi.

 

 

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