Ci sono giorni in cui va tutto storto: al lavoro è una tragedia greca, hai litigato con qualcuno, il pranzo a mensa sembrava fanghiglia e il meteo oscilla tra temporale intenso e allerta di diluvio universale. In giornate così serve un tonico rinvigorente, una pozione magica per far tornare almeno un minimo di buon umore. Lo troverete a breve sugli scaffali, ed il nome commerciale è “Kirby Star Allies”.
Ho sempre nutrito un forte rispetto per Kirby, probabilmente per una questione di vedute comuni ed affinità condivise. Entrambi siamo piccoli esseri desiderosi di esplorare il mondo per cibarci di tutto ciò che incontriamo, concentrandoci su dolcetti appetitosi ma non disdegnando nemmeno pizza, sushi e cibo etnico. In Kirby Star Allies, la pallina rosa si mostra particolarmente interessata anche alle pubbliche relazioni: gran parte del suo viaggio è occupato dal fare amicizia con le creaturine che incontra, per unirle alla propria squadra di guerrieri o in alternativa per mangiarle e ottenere i loro poteri. E qui già lo riconosco di più, vai così Kirby. Possiamo perciò creare un team di 4 combattenti, ognuno con le proprie specifiche abilità offensive o difensive: oltre ai classici spadaccini, ninja e texani con la frusta (questi ultimi come design mi ricordano terribilmente Carmen Sandiego), abbiamo a disposizione una sfilza infinita di bizzarri mestieri, tra cui il cuoco, l’artista e il lanciatore di yo-yo. Fanno il loro ritorno anche la maggioranza dei personaggi classici, come quelli con poteri elementari di ghiaccio, fuoco, acqua e vento, che diventano essenziali per potenziare le armi degli altri membri del team: Kirby Star Allies permette di mescolare a nostro piacimento le abilità, facendo collaborare i nostri lottatori fra loro. Possiamo perciò ottenere una letale frusta di fuoco, ed utilizzarla per annientare adorabili creaturine dà una soddisfazione immensa, una spada di vento o persino un bizzarro mostriciattolo di roccia potenziato col colore, che si tramuta in un’inquietante scultura di Kirby e si spiaccica sui nemici rendendoli marmellata. Esistono anche un’infinità di colpi combinati, che si ottengono utilizzando in contemporanea due abilità diverse, e spesso il loro impiego è richiesto per risolvere piccoli puzzle ambientali, la cui difficoltà varia da “ci riuscirebbe anche una scimmia” a “che diamine devo fare e perché diamine non è più chiaro, credo che lancerò il controller contro il muro”. Nonostante ciò, li ho trovati piuttosto divertenti, giuro.
È evidente come Kirby Star Allies dia il meglio di sé con il multiplayer, nel quale quattro giocatori possono darsi alla pazza gioia contemporaneamente, ognuno incarnando una diversa abilità. Al contempo però, non è male giocarci in single player: la CPU si mostra abbastanza all’altezza della situazione, non comportandosi mai in maniera troppo idiota. A volte ovviamente i nostri alleati non si spostano abbastanza in fretta e si fanno schiacciare da enormi sassi, ma è capitato anche a me, perciò non mi sento troppo di biasimarli. Il vero problema è invece l’eccessivo caos a schermo: è tutta una grande festa di colori e di personaggi. Bello, bellissimo ma capita di confondersi e non capire quale sia il nostro personaggio e quale un nemico. O un cespuglio. Inquinamento visivo a parte, il titolo è un vero piacere da guardare: gli sfondi sono assolutamente meravigliosi e si ha l’istinto di strapparli dallo schermo per appenderli su ogni parete di casa. I colori sono così vivaci e brillanti che vorresti mangiarli (o almeno, io quest’istinto lo ho. Forse ho dei problemi) ed i personaggi sono adorabili in ogni aspetto. Tutta questa grandiosità si paga in termini di prestazione: Kirby Star Allies gira a 30 FPS, stabili e senza cali ma certamente non un risultato da festeggiare nel 2018. Un applauso per le musiche che sono, poco sorprendentemente, memorabili e orecchiabili. Ne sto canticchiando una tutt’ora, la-la-la-la.
La maggioranza dei giocatori ritiene fondamentale la longevità di un titolo, soprattutto per giustificarne un acquisto a prezzo pieno (e non li biasimo, visto che al posto del gioco potreste comprare ben sei pizze), perciò credo che spendere due parole al riguardo sia necessario. Kirby Star Allies non è un titolo con un’avventura principale particolarmente lunga, come praticamente tutti i predecessori della serie, ma include una buona quantità di attività collaterali per intrattenere anche i più scettici. Sono presenti diversi minigiochi piuttosto divertenti da giocare in multiplayer, ed una modalità alternativa che permette di rivivere l’intera storia da un diverso punto di vista. La felicità degli amanti del completismo è garantita dalla presenza di pezzi di puzzle da collezionare, per sbloccare simpatici artwork della pallina rosa e compagni. I pezzi si trovano sparsi nei livelli o come reward nelle sfide speciali, e si dividono in rosa e blu. Vi ricorda qualcosa? In caso contrario, filate a studiarvi la modalità StreetPass dei vostri Nintendo 3DS, o fatevene prestare uno appositamente per l’occasione. Se volete barare e terminare la raccolta in pochi minuti, potete sempre fare un’abbuffata di amiibo ed usarli tutti insieme: anch’essi vi regalano oggetti e pezzi da collezione. La difficoltà del titolo, ammettiamolo, non è mai davvero elevata. Ma se volete un gioco davvero impegnativo, è meglio dedicarvi a qualcosa di meno kirb-esco.
A Kirby Star Allies do il voto di 10 biscotti e mezzo, eventualmente convertibile in 8 lasagne e un quarto o in 9 fette di crostata, a vostro piacimento. È un titolo da non prendere troppo sul serio, ma che vi può far divertire molto sul serio, soprattutto se avete qualche amico con cui giocarlo e con cui godervi i momenti di follia che offre. Sarete infine lieti di sapere che il finale del gioco è perfettamente aderente ai canoni della saga, e, di nuovo, se non sapete a cosa alludo vi consiglio un po’ di (inquietante) ricerca sugli storici titoli che hanno reso la sfera rosa uno dei nostri più cari amici.
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