Lo studio canadese Eidos Montreal è attualmente al lavoro su Shadow of the Tomb Raider, ma è noto anche per tanti altri titoli come Deus Ex: Human Revolution, Deus Ex: Mankind Divided e Thief, oltre ad altri progetti al momento ancora sconosciuti.
Nel corso di un’intervista a MCV, David Anfossi ha voluto spiegare come operi la compagnia e come concepisca lo sviluppo, ovvero non stravolgerendo le IP su cui lavora ma effettuando dei cambiamenti che possano piacere a tutti, neofiti e fan:
Quando sviluppiamo un titolo facciamo in modo che sia giocabile dall’inizio alla fine il prima possibile. Per noi è importante il gameplay e la storia, e questi funzionano anche con un comparto grafico abbozzato. In questo modo possiamo concentrarci sul ritmo, i dialoghi e le meccaniche di gioco con grande anticipo.
Se c’è qualcosa che non va possiamo sistemarlo senza stravolgere tutto, a basso costo, poiché tutti gli effetti grafici non ci sono ancora.
Lavoriamo su questi aspetti davvero moltissimo, finché non siamo soddisfatti della narrazione, del bilanciamento, dei personaggi e della storia. Solo allora cominciamo a pensare alla grafica. Un esempio è proprio Shadow of the Tomb Raider, che è giocabile interamente già dagli scorsi mesi.
Si passa poi a parlare delle IP, e di come sia molto più semplice migliorare quelle già affermate che crearne di nuove:
Creare una nuova proprietà intellettuale con l’esperienza che abbiamo è impossibile. Realizzare una nuova IP da zero è davvero difficilissimo, se la si vuole creare di qualità. Con IP del calibro di Deus Ex, Tomb Raider e Thief bisogna seguire delle linee guida, altrimenti non si rispetta l’opera originale.
Bisogna aggiornare una serie per renderla fruibile anche alle nuove generazioni, senza però dimenticare i vecchi fan.
Effettivamente Eidos Montreal si è sempre dedicata alla creazione di nuovi capitoli di IP già affermate, con successo più o meno sempre elevato. Siete d’accordo con le parole di David Anfossi?
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