Se amate i motori è probabile che nella vostra vita, almeno una volta, abbiate giocato ad un gioco di Sim Racing.
Che sia Gran Turismo o direttamente qualche edizione di F1, sicuramente avrete provato l’ebrezza di guidare qualche “supercar” a velocità folli, rimanendo impressionati dal grado di realismo ormai raggiunto negli ultimi da questo genere di giochi.
A quanto pare non siamo gli unici che si sono accorti quanto ormai i Sim Racing si avvicinino alla realtà, visto che il Deutsche Motor Sport Bund ha deciso di proclamare ufficialmente i Sim Racing come sport motoristico a tutti gli effetti.
Che la differenza tra “mondo reale” e “simulazione” stesse assottigliandosi era davanti agli occhi di tutti, ma d’altro canto un pilota di Formula 1, quando non è in fase di test o gara in pista, cosa fa? Si allena su un simulatore (come i calciatori passano gran parte del loro tempo libero su Fifa o PES).
Ovviamente il DMSB parla di Sim Racing “Pro” e non il semplice giocare che facciamo a casa, quindi per essere considerato un vero e proprio pilota non basta essere un fenomeno tra le mure di casa ma bisogna essere pagati per farlo (il dio denaro comanda tutto, come sempre).
Insieme all’annuncio del riconoscimento del Sim Racing come sport vero e proprio, la DMSB ha anche stabilito alcune regole che si applicheranno a questo mondo, in maniera tale da far “correre” tutti sotto le stesse condizioni.
Intanto le squadre di Formula E e Formula 1 iniziano già ad avere i loro team di Esports affiliati: magari uno di noi potrebbe essere il primo Hamilton del Sim Racing!
Piccola curiosità: a quanto pare Lando Norris, prossimo pilota per la McLaren nel 2019, ha affinato le sue abilità di pilota proprio tramite i Sim Racing, permettendogli di conoscere meglio tracciati che dal vivo non aveva mai visto.
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