Una campagna Kickstarter non soddisfacente non ha frenato Terahard dal continuare i lavori su un picchiaduro a scorrimento roguelike, Claws of Fury, che farà la gioia di tutti gli amanti dell’azione e… dei gatti ninja.
Quel che ci troviamo tra le zampe, pardon tra le mani, è un titolo non pretenzioso, che punta tutto sul divertimento ed effettivamente ci riesce bene. La trama è quanto di più semplice possa essere: il nostro protagonista, un gatto ninja, vede rapito il suo maestro e sarà suo compito affrontare miriade di nemici per salvarlo.
Claws of Fury non si perde in chiacchiere e ci butta quasi subito nella mischia: giusto il tempo del rapimento e potremo scegliere fra tre modalità di gioco. La prima è quella per veri hardcore gamer, per quelli che non hanno paura di affrontare l’intera avventura con una sola vita; persa quella si ricomincia da capo. Abbiamo poi una modalità più classica, in cui da buoni gatti avremo ben nove vite, più che sufficienti per completare il gioco senza rischiare il Game Over e ricominciare tutto dall’inizio, con tanti checkpoint che non renderanno mai un K.O. più frustrante del dovuto. Per i più impavidi che cercano una sfida ai limiti dell’impossibile, abbiamo poi una modalità senza fine, in cui i nemici aumenteranno sempre di più e dovremo eliminarli finché non saranno loro a farci il pelo.
Il titolo è giocabile sia in single player che in multiplayer, ma è in questo secondo caso che il divertimento è assicurato: creare combo di attacchi con i propri amici rende il tutto molto più dinamico e veloce, ma anche più caotico. Nei livelli avanzati, infatti, dove i nemici a schermo diventeranno davvero molti, vedere anche due gatti ninja muoversi a tutta velocità, tra esplosioni di luce e distruzioni di scenari, lì qualche problema c’è.
Il titolo infatti permette approcci diversi al combattimento: ci si può buttare nella mischia e cercare di dosare bene attacchi veloci, potenti e a lungo raggio (semplicemente… dei pesci), o ancora sfruttare lampioni e burroni per poter eliminare più nemici alla volta, o magari trarre vantaggio da alcune armi dei nemici per danneggiare i loro compagni. La varietà sicuramente non manca, anche se non posso affermare che questo sia il punto di forza del gioco: essendo comunque un roguelike in cui non faremo altro che malmenare orde di nemici, alla lunga un po’ di ripetitività di fondo andrà a farsi sentire.
Fortunatamente ci sono delle boss fight davvero ben fatte che, oltre a tante botte da dare, richiedono anche un minimo di strategia e studio del nemico, visto che quest’ultimo dovrà essere sconfitto in più round, ognuno dei quali caratterizzato da un punto debole e da comportamenti del boss diversi. E se proprio strategia e violenza non fossero sufficienti per battere i nemici, potremo contare su dei potenziamenti rappresentati da diversi costumi da acquistare e sbloccare con la moneta del gioco: non abbiamo infatti un vero e proprio aumento di statistiche come i cari GdR ci insegnano, ma diversi costumi ognuno con le proprie caratteristiche.
Per chi non riesce a difendersi potrebbe quindi essere perfetto quello che ricarica gradualmente la salute o, ancora, per chi ama il combattimento corpo a corpo quello che rende i pugni elettrizzati e così via. Diversi costumi per tattiche diverse, che rendono anche la longevità del gioco più che buona vista la possibilità di rigiocare i livelli tentando approcci diversi.
Claws of Fury è il classico gioco su cui buttarcisi per perdere qualche decina di minuti senza pensieri, probabilmente finirete per fare più partite di quante inizialmente avevate in mente, visto il ritmo serrato che difficilmente non coinvolge.
Non il gioco da mostrare ai propri amici per il suo comparto tecnico, basilare ma con personaggi ben realizzati e caricaturali, ma perfetto per divertirsi con tante sane botte tra gatti ninja, ratti di fogna e cani samurai.
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