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Mutant Football League Dynasty Edition – la Recensione

Mutant League Football:Dynasty Edition - Review

Mutant League Football:Dynasty Edition - Review

Mutant Football League Dynasty Edition è l’edizione contenente la cosiddetta modalità Dynasty (una sorta di modalità carriera) dell gioco Mutant Football League e con in aggiunta una squadra in più, ovvero i New Goreleans Zombies. Figlioccio dello storico Mutant League Footbal uscito nel 1993 per Sega Megadrive, il titolo in questione, nel suo essere parecchio truculento scanzonato e kitsch, fa il verso al ben più famoso Madden. Riesce difatti a scimmiottare il taglio televisivo di quest’ultimo, con tanto di telecronaca, commento tecnico a latere (entrambi pieni di turpiloqui) dichiarazioni post-gara e statistiche. Concept grafico che va dall’horror al post-apocalittico passando per lo steampunk. Gli stadi sembrano presi più da una mappa online di Quake che non da un match di football: si va dall’alien di turno che corre appallottolandosi, passando per scheletri, orchi conciati da villain di Mad Max ad improbabili robottoni e lupi mannari. Armati di tutto punto.

Mutant Football League

Joypad alla mano…

Una giocabilità parecchio arcade fa da contraltare ad una serie di tattiche facilmente assimilabili ma molto ben congegnate. La mappatura dei tasti ricorda Madden, eccezion fatta per il tasto velocità da spingere di continuo per superare avversari e arcani di scenario, è facilmente accessibile da chiunque, vista la natura parecchio arcade del gioco. In Mutant Football League Dynasty Edition il vostro incedere in campo viene intralciato da imprevisti come: seghe circolari, fulmini, crateri vulcanici e sbarre accuminate. Più avete vita facile nel disimpegnarvi con la palla ovale, più le fatalità del campo di gioco vi stanano iarda dopo iarda. Potete squartare i vostri avversari sia a gioco fermo che nei placcaggi, con vere e proprie scazzottate all’ultimo sangue post punto. L’intelligenza artificiale degli avversari lascia parecchio a desiderare sopratutto se dovranno vedersela con i luciferini ostacoli di cui sopra.

Raining blood

Giochi di mani, modi di villani

Veniamo alle modalità. Play Now, ovvero partita veloce: scelta la squadra e le impostazioni di gara, ci si immerge nell’ade della palla ovale anche in multiplayer locale, olio di gomito per pulire lo schermo dallo sporco impossibile del sangue nemico e via. Le partite in single player a lungo andare risultano essere parecchio monotone, sopratutto se disattivati gli imprevisti. Successivamente troviamo la classica modalità online, dove si può giocare un match 1 vs 1 o entrare in una canonica stanza dove svolgere tornei vari ed eventuali o crearne una tutta nostra. Parecchio divertente ma solo con gli imprevisti attivati.

L’ade della palla ovale.

L’omonima soap-opera anni ’80 non c’entra…

Successivamente troviamo la modalità Dinasty che dà il nome a questa versione del gioco: una sorta di modalità carriera. Dal livello rookie sino all’olimpo della Mayhem Bowl Champions, impersonate l’allenatore o il general manager, e grazie alla modalità scouting potete scovare nuovi talenti. Il tutto parecchio monotono e poco performante, in quanto i giocatori hanno tutti valori uguali tra di loro. Vi è poi la cosiddetta modalità Game Modes che racchiude: training camp, practice, playoffs e season. Nella modalità training camp potete allenarvi utilizzando un tutorial interattivo, raggiungendo determinati obbiettivi tattici e tecnici, mentre in practice potete provare situazioni di gioco offensive o difensive. In Playoffs affrontiamo le gare playoff, infine in Season vi aspettano i 13 match stagionali preludio al Mayhem Bowl.

La Dynasty edition: la versione orrorifica della modalità franchigia di Madden.

Iarde da amare, iarde da odiare.

La componente frenetica di giochi parodia che fanno il verso a più titoli sportivi, vedi ad esempio Grid o Rocket League per citarne alcuni, fanno dell’azione concitata la loro chiave di volta. Però, per antonomasia, non hanno così tanti tempi morti. Ma il footbal è il football si sa, che piaccia o no. Variabili fisiche ed elementi di contorno hanno bisogno di azioni concitate ed “interminabili” e di spezzare la frenesia del gioco, poiché parodia orrorifica di uno sport dal tempo di gioco effettivo risicato,che non renderebbe. Almeno per chi non è un grande appassionato della palla ovale, per l’appunto. Un prodotto mediamente godibile ma magari solo in saldo a pochi spicci, nulla più.

Mostri o mutanti: e tu da che parte stai?

Crudo o cotto?

Modalità in singolo molto poco intrigante, dynasty divertente nonché discretamente coinvolgente ma parecchio fine a se stessa. L’online invece, quando e se ci giocherete visto il matchmatking, è l’unica modalità degna di nota e che aggiunge quel quid in più rispetto alle altre. Crudo, cruento, coatto e immediato. Tra violente zuffe alla mortal kombat, lugubri imprevisti sul campo, giocatori passati a miglior vita (e resuscitabili in Dynasty solo con eventuali pozioni), il titolo di Digital Dreams, partito come progetto su Kickstarter 2 anni fa, risulta comunque essere coinvolgente solo a metà anche se contornato da meccaniche di gioco alquanto esiziali per lo sport in questione. Divertente a sprazzi, stereotipato ed alquanto inappagante: se del football, sopratutto joystick alla mano, non ve n’è fregato nulla, dopo un po’ la monotonia prenderà il sopravvento. Mutant Football League Dynasty Edition è uscito il 30 ottobre 2018 per Pc, Ps4, Xbox One e Switch. 

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