Annunciato come un fulmine a ciel sereno durante l’E3 2018, The Elder Scrolls: Blades è il primo vero esperimento di Bethesda riguardante il mondo mobile – se si esclude quella ciofeca di The Elder Scrolls IV: Oblivion di Vir2L Studios, praticamente sconosciuta ai più. Certo, la notizia magari non è andata giù alla maggioranza dei giocatori, ancora ben poco avvezzi al gaming mobile se non proprio contrari a tale mondo. Molti in effetti lo ritengono ancora appannaggio di Candy Crush e di cinquantenni che non sanno abbassare il volume del dispositivo mentre sono sui mezzi pubblici. Ho una notizia per voi: il gaming mobile esiste e sarà sempre più grande, fate pace con voi stessi. Ovviamente Bethesda non voleva lasciarsi sfuggire la possibilità di buttarsi all’interno del mercato più redditizio e l’ha fatto in grande stile, con un annuncio sul palco della sua conferenza all’E3 riguardante uno spin-off della sua più celebre saga. E poco dopo ha annunciato pure di star lavorando ad un nuovo capitolo main mostrando uno splendido video pieno di… niente. (Capito Blizzard? Io son felicissimo di avere Diablo su telefono ma se dicevate pure di star lavorando ad un nuovo Diablo main, senza dare date o informazioni a riguardo, non vi beccavate la tempesta di critiche che vi è arrivata!).
Il gioco è stato pubblicato pochi giorni fa su Android ed iOS in accesso anticipato. Le persone che hanno effettuato la registrazione sul sito ufficiale possono cominciare a giocarci in base alla disponibilità dei server forniti dalla software house. Io ho avuto la possibilità di accedervi da un paio di giorni, e qua di seguito vi narro quelle che sono state le mie prime impressioni sul titolo.
Parto subito col dire che ho avuto modo di provare il gioco su un iPhone XS Max e un iPad 2018. Blades viene eseguito in maniera praticamente perfetta, senza alcun rallentamento o bug di sorta. Il comparto grafico è incredibile, con texture ben definite e un colpo d’occhio che non lascia indifferenti, soprattutto nelle zone boschive. Un po’ più triste la situazione nei dungeon, dove i colori vivaci lasciano il posto ad una scala di grigio piuttosto monotona: c’è poco da fare, sono le classiche strutture sotterranee tipiche degli ultimi titoli della serie. Non ho notato alcun surriscaldamento ma chiaramente la batteria ne risente lo stesso: il gioco grava sull’hardware del dispositivo e in un’ora mi ha succhiato via il 30% della batteria, poco meno sull’iPad. Aspettatevi più o meno quattro ore di gioco continuo su un dispositivo nuovo e con la batteria ancora al 100%, senza alcuna usura e senza risparmio energetico, attivandolo i tempi si allungano di poco. In caso di dispositivi Apple viene richiesto minimo iOS 11.0. Di seguito la lista dei dispositivi ufficialmente supportati:
- iPhone 6s e successivi
- iPhone SE
- iPad Pro, Mini 4 e 5, Air 2 e 3
- Samsung Galaxy S8 e successivi
- Samsung Galaxy Note 8 e successivi
- Google Pixel 2/2XL e successivi
- OnePlus 5 e successivi
- Moto Z2 e successivi
- Essential Phone
- HTC U11/U11+ e successivi
- LG V30
- LG G7 One
- Xiaomi Mi 6
- Xiaomi Mi Mix 2
- Xperia XZ1 e ZX Premium
- Razer Phone
- ZTE Nubia Z17
- Nokia 8
- Sharp Aquos R
- Asus ZenFone 4 Pro
- Huawei P20/P20 Pro
- Huawei Mate 20 Pro
Chiaramente parliamo ancora di un titolo in fase di accesso anticipato, con il tempo probabilmente il supporto sarà esteso a nuovi dispositivi.
Blades non è un open-world come speravo, bensì si compone di una serie di missioni alternate ad una fase gestionale riguardante una cittadina fantasy. Dopo la breve introduzione ci troviamo in una foresta, con una città distrutta in lontananza. Raggiungendola scopriamo ciò che è accaduto: dei militari della regina hanno distrutto la statua del fondatore ed un fulmine è caduto all’improvviso. Messa a ferro e fuoco, il nostro compito è quello di ricostruire pezzo per pezzo tutti gli edifici. Con i materiali e l’oro che troviamo nelle missioni possiamo quindi avviare la costruzione di forge, case e quant’altro, insieme anche a delle decorazioni che aumentano il livello della città, al cui aumento viene data la possibilità di costruire edifici più grandi e belli. Ogni costruzione richiede del tempo per essere ultimata, che può essere azzerato spendendo le gemme, valuta che si può acquistare con soldi reali o che viene data di tanto in tanto dai nemici.
Le missioni devono essere selezionate dall’apposito menù e sono piuttosto lineari e simili tra loro. Dobbiamo farci strada tra i nemici trovando gli oggetti indicat,i oppure semplicemente eliminando il numero di avversari segnalato. Il movimento è gestito sia dal tocco, che permette di raggiungere l’area selezionata, che dallo stick digitale, permettendo quindi degli spostamenti liberi. La sensazione è effettivamente quella di un Elder Scrolls in tutto e per tutto. I combattimenti sono in tempo reale e molto semplici da gestire. Premendo lo schermo compare un indicatore circolare che si va riempiendo e se si toglie il dito al momento giusto si effettua un attacco critico: una meccanica basilare ma che funziona piuttosto bene, specie grazie anche all’utilizzo delle abilità e delle magie, che consumano rispettivamente stamina e magicka. Questi potenziamenti devono essere acquisiti tramite un albero delle abilità, anch’esso basilare ma funzionale.
Durante i nostri pellegrinaggi compiuti per portare a termine le varie missioni è possibile trovare gli scrigni, l’elemento che più mi ha fatto storcere il naso. Da premettere che, a me, i free-to-play non sono mai andati a genio e preferisco sempre spendere soldi subito per acquistare un gioco piuttosto che ritrovarmi costretto a farlo dopo ore di gioco. Mi ha sempre dato l’impressione di una presa in giro bella e buona, specialmente nei titoli multiplayer, ma in questo caso ci troviamo davanti ad un gioco – per il momento – single player. All’interno dei bauli, divisi per rarità, si trovano materiali o pezzi di equipaggiamento e la loro apertura è a tempo, in base alla rarità. Volete aprirli subito? Spendete gemme. Avete esaurito lo spazio per immagazzinarli? Spendete gemme. Al momento non l’ho trovata una meccanica troppo invasiva e ho espanso già due volte lo spazio disponibile in modo da stare più tranquillo, resta da vedere come si evolverà durante le fasi avanzate di gioco.
In sintesi, devo dire di essere piuttosto soddisfatto dal prodotto confezionato da Bethesda. Un Elder Scrolls da tenere nel palmo della mano non lo avevo mai immaginato né lo avevo mai desiderato ma ora che ce l’ho sono sicuro che non verrà disinstallato a breve, anzi! Le missioni giornaliere permettono sempre di avere qualcosa da fare e l’Abisso, una sorta di dungeon infinito i cui drop migliorano di piano in piano, garantisce un’ottima longevità. Spero vivamente che Bethesda lo sappia sfruttare ed ampliare a dovere dato che i margini di miglioramento ci sono. Non guasterebbe anche una modalità cooperativa, magari con dei dungeon più grandi e complessi quasi come una sorta di raid.