Giuro di dire tutta la verità: giocherei la saga di Ace Attorney anche su un tostapane. La acquisterei in versione digitale anche se uscisse su calcolatrice, comprerei decine di edizioni fisiche per costruirci un tribunale di plastica, assolderei attori per recitarmi davanti le scene degli interrogatori. Dopo questa sobria dichiarazione di amore, è evidente quanto io approvi l’arrivo di Phoenix Wright: Ace Attorney Trilogy sulle console current gen e su PC, luoghi inesplorati finora per l’avvocato dai capelli a punta.
La ragione della mia passione è facile da spiegare: trovo che Ace Attorney sia una gemma tra le avventure grafiche, nonché il titolo che può far ricredere i giocatori più scettici. Siete convinti che i giochi di questo genere siano noiose esperienze ripetitive e senza verve? Impersonate Phoenix Wright. L’arrivo della Ace Attorney Trilogy è un’ottima occasione per avvicinarsi alla saga, poiché riunisce le prime tre puntate della storia, a mio parere peraltro le più valide. In uno splendido pacchetto in HD.
La forza più grande della serie è la sua grande intensità narrativa, che le consente di snocciolare una sequenza di storie incredibili senza battere ciglio. Ogni singolo caso raccontato è di alto livello, e viene buttato lì come un semplice tassello della trama, quando in altri titoli rappresenterebbe l’intera storia. I personaggi sono impossibili da dimenticare, ed ognuno di loro entra nel cuore. Certo, alcuni di loro li ucciderei con un tagliacarte, ma ciò dimostra ancora meglio quanto lascino il segno, e per di più dopo poche ore di gioco. Fin dal primo caso ci si affeziona, e Ace Attorney fa provare subito una strana nostalgia, come se facesse riaffiorare alla memoria ricordi personali. Ma io ho già sentito questa storia? Conosco già questo personaggio, forse? La musica mi è in qualche modo familiare…
Certamente anche il gameplay ha le sue carte da giocare. Il susseguirsi di sessioni di investigazione e di sedute in tribunale rende il ritmo gradevole e mai stagnante: c’è sempre una sorpresa dietro l’angolo. Andando avanti con i titoli della serie vengono inoltre introdotte nuove meccaniche, come la raccolta di impronte digitali o la comparsa dei lucchetti psichici, da scassinare grazie alle nostre capacità investigative. Ho sempre trovato gradevoli ma superflue queste trovate, poiché è proprio il fulcro del gameplay classico ad affascinarmi: eccelso nella sua semplicità. Ciò ovviamente non implica che non ci siano dei difetti, come ad esempio la notevole scomodità nello spostarsi da uno scenario all’altro in alcuni casi. Trovo abbastanza frustrante anche la limitazione delle opzioni durante gli interrogatori: si riesce a proseguire unicamente presentando la prova adatta nel momento adatto, e ciò limita il nostro ingegno. Capita di sapere perfettamente quale sia la realtà dei fatti ed in cosa il testimone stia mentendo, ma di non comprendere come il gioco voglia che venga provato in corte. Sarebbe intrigante essere più liberi di mostrare la nostra arguzia. La Ace Attorney Trilogy ha comunque introdotto qualche piccola semplificazione per rendere più agevole l’investigazione: ora il puntatore vi segnala quali elementi dell’ambiente avete già controllato. Può sembrare un dettaglio, ma è invece rilevante. Mi sento in dovere di ringraziare personalmente gli sviluppatori per avermi evitato centinaia (migliaia?) di click inutili.
Ho avuto la fortuna di poter giocare la Ace Attorney Trilogy su Nintendo Switch, e sono molto lieta dell’esperienza sulla console ibrida di Nintendo. Sul tempo totale di gioco, che ad essere onesta è stato un ri-ri-rigioco, la console è stata attaccata alla televisione esattamente zero minuti. Trovo in effetti che questa serie sia legata a doppio filo alla portatilità, e relegarla ad un grande schermo sia snaturarla. Lungi da me sconsigliarne l’acquisto a chi possiede solo il PC o un’altra console e vuole avvicinarsi al famoso avvocato: acquistate e non ve ne pentirete. Se potete scegliere però, fatevi incantare dal fascino del poter urlare Obiezione! in qualsiasi luogo. Dà molta più soddisfazione.
Trovo necessario però muovere un piccolo appunto, che suonerà probabilmente più come una grossa lamentela: perché per la seconda volta, dopo l’uscita su Nintendo 3DS, questa collection è disponibile solo in lingua inglese e giapponese? Nonostante siano già annunciate delle patch in altre lingue per l’estate, l’italiano sarà di nuovo tagliato fuori. La scelta non sembra tanto sconvolgente, considerando il nostro piccolo mercato, ma è importante ricordare che i tre titoli per Nintendo DS fossero in effetti tradotti nella nostra lingua. E allora perché privare centinaia di giocatori della possibilità di godere la trilogia in HD? La Ace Attorney Trilogy richiede una conoscenza dell’inglese più avanzata di quella scolastica, perciò non è decisamente adatta a tutti. Ed io vorrei che la giocassero proprio tutti tutti.
Please enable JavaScript to view the comments powered by Disqus.