Quando sento parlare di Cuphead la mente mi riporta al lontano, si fa per dire, 2017, quando lo Studio MDHR lanciò sul mercato il titolo sopracitato. Ricordo bene la curiosità che provai la prima volta che vidi, nel corso di un E3, le inedite immagini dei due protagonisti, contornate da quel delizioso stile artistico che ha catturato la mia attenzione. La speranza di provare il titolo, tuttavia, si frantumò quando venni a conoscenza del fatto che Cuphead sarebbe stato disponibile come esclusiva solamente su Xbox One e PC e non sull’ibrida della grande N come speravo. Fortunatamente, due anni dopo, durante un anonimo Nintendo Direct dedicato ad alcuni titoli indie, le mie preghiere da videogiocatore furono esaudite: a sorpresa, Cuphead venne annunciato per Nintendo Switch.
La notizia, completamente inaspettata, ha creato grande stupore e gioia in tutti i possessori della console ibrida di Nintendo, curiosi di potersi immedesimare ovunque loro volessero nei buffi panni di Cuphead e Mugman dopo ben due anni dalla release. Ma alla fine della fiera, com’è questo Cuphead su Nintendo Switch?
Prima di parlare del videogioco vorrei fare una premessa sui creatori del titolo: Chad e Jared Moldenhauer sono due autentici geni che, con la loro ambizione, sono riusciti a portare a termine un progetto nato con idee geniali, ma che ha subito uno sviluppo molto travagliato. I due ragazzi canadesi sono cresciuti negli anni 80′ con il mito dei cartoni animati degli anni 30′, le cosiddette Silly Symphony e Fleischer Studios. Ovviamente, essendo due videogiocatori, non disdegnavano di giocare anche alcuni dei titoli della loro epoca: da Contra a Thunderforce . Ma l’amore per i lungometraggi d’animazione vintage rimaneva vivo.
Da lì nasceva un’idea ambiziosa: far della propria passione per i videogame un lavoro, tentando la carriera in questo campo, magari unendo questi due interessi in un unico progetto. Dopo qualche opera non proprio accattivante, Chad e Jared decisero di smettere di produrre videogiochi, convinti che forse alla fin fine quello non fosse il loro destino. Fortunatamente per loro, come nelle migliori favole, questa storia ha però un lieto fine. Motivati dalla visione del documentario “Indie Game: The Movie”, pellicola che narra come alcuni sviluppatori indie siano riusciti ad emergere nel mercato, parlando di tre casi specifici come Super Meat Boy, Fez e Braid, i due fratelli canadesi decisero di riprovarci. In quel momento nacque ufficialmente lo studio MDHR ed il progetto che portò poi alla creazione definitiva di Cuphead.
L’impostazione scelta per il titolo vede i due bizzarri protagonisti, Cuphead e Mugman, affrontare una serie di Boss, 28 totali, in uno sparatutto action in 2D. Il gameplay prende ispirazione da alcuni classici videoludici di quel genere, tipo Alien Soldier, riadattati però in un contesto completamente differente e in un delizioso stile artistico simile ai cartoon degli anni 30‘.
Stile artistico che ti cattura immediatamente e che trasuda da ogni singolo poro un’incredibile cura nei dettagli, capace di ricreare fedelmente le atmosfere di quei cartoni animati dallo stile vintage. Il tutto sembra catapultarti quasi in una dimensione differente: un autentico tuffo nel passato, in una generazione ormai lontanissima rispetto a quella odierna. Cuphead tratta con una leggera verve ironica molti temi, che spaziano dall’esoterismo al gioco d’azzardo, vizio a causa del quale i nostri due protagonisti si ritrovano a dover vincere una scommessa con il Diavolo in persona.
A rendere ancora più incredibile l’esperienza di gioco è il lavoro svolto dagli sviluppatori del titolo: i disegni e le animazioni dell’opera, infatti, sono tutti rigorosamente realizzati a mano su un numero indefinito di fogli, utilizzando poi uno stile che rievoca le inchiostrazioni artigianali. Una incredibile immedesimazione di una realtà del passato, complice anche e soprattutto una soundtrack dalle sonorità jazz ipnotizzante e coinvolgente.
Ma la punta di diamante dell’esperienza dal gioco rimane senza alcun dubbio il gameplay, e dunque gli spettacolari scontri che il player si trova ad affrontare contro i trenta temutissimi boss. Tra una sfida ed un’altra (nella speranza di non perdere troppe vite e anche la pazienza!) sono presenti anche dei simpatici intermezzi che diversificano un po’ l’esperienza, passando ad un’inedita modalità platform in stile run and gun. Purtroppo, però, i livelli in questa versione si dimostrano pochi: solo sei in totale. Se siete maniaci del collezionismo, questi pochi, sparuti livelli vi daranno comunque del filo da torcere: in ogni mondo sono presenti sfide differenti ed è possibile collezionare delle monete nascoste saggiamente in punti in cui è difficile arrivare. Se vi state chiedendo a cosa possano servire le monete, queste si possono utilizzare come valuta per comprare dei devastanti potenziamenti dal negoziante Pork Rind. Badate bene, questi acquisti potrebbero in alcuni casi esservi fondamentali per continuare la storia e distruggere il nemico di turno che vi ostacola il cammino nell’avventura.
Per sconfiggere dei determinati boss il giocatore è libero di poter utilizzare delle strategie creative, basandosi principalmente su tre caratteristiche principali: sparare, schivare e saltare. Considerando che il limite di punti ferita che si posseggono è pari a tre, è consigliato di armarsi di molta pazienza, ponendo particolare attenzione alle mosse che il vostro antagonista utilizza. Spesso vi trovate di fronte a situazioni pericolosissime, e perdere gli HP può di conseguenza costarvi un dolorosissimo game over. Le sfide cambiano man mano che si avanza con la storia, e se non si riesce a sconfiggere il nemico di turno si può comunque stare tranquilli: il titolo dispone anche di una modalità semplificata, che però vi garantisco non rende comunque scontato il gameplay.
Le sconfitte che vi ritrovate ad affrontare possono essere molte, dunque non lasciatevi sconfortare dalla difficoltà elevata. Ogni vittoria che si riesce a strappare, anche quella più sudata, oltre a donare grande soddisfazione, ingigantisce esponenzialmente la curiosità di continuare la storia per conoscere le nuove sfide che si presenteranno. Il gioco comprende anche una modalità multiplayer: in due, con i Joycon di Switch, il divertimento è assicurato. Si può infatti giocare a Cuphead, ovunque lo si voglia, e in compagnia di un amico le sfide, anche quelle apparentemente più difficili, possono sembrare più semplici da superare.
In conclusione, Cuphead è un titolo che darà sicuramente del filo da torcere a tutti gli amanti delle sfide. Ricordiamo che il videogioco è disponibile su Nintendo eShop al prezzo di 19.99 euro.
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