La Cina ha sempre svolto un controllo molto attento sulla pubblicazione di nuovi videogiochi nel suo territorio, anche grazie allo sviluppo di organi e commissioni adibite ad hoc. L’organo di controllo principale, l'”Amministrazione di Stato della Stampa e della Pubblicazione”, creato nel 2018 per gestire e regolare il processo di approvazione, ha posto sin da subito standard abbastanza rigidi come “il rispetto dei valori sociali cari alla Cina” e il divieto di mostrare esplicitamente sangue sullo schermo. Durante l’ultima conferenza tenuta all’inizio del mese, l’Amministrazione ha annunciato ulteriori restrizioni a cui i videogiochi dovranno attenersi se vorranno essere pubblicati in Cina.
Per prima cosa, gli sviluppatori non potranno più limitarsi a cambiare il colore del sangue per bypassare il divieto citato precedentemente. I nuovi giochi non potranno in alcun modo rappresentare sangue e corpi privi di vita.
Alcuni generi di giochi non saranno più approvati, come le brutte copie di titoli già esistenti o quelli riguardanti il poker e il mah jong, confermando la lotta della Cina al gioco d’azzardo.
Sarà imposto un tetto massimo annuale di titoli approvabili e, infine, le aziende videoludiche saranno incoraggiate a pubblicare giochi che “enfatizzino la tradizione cinese e i suoi valori fondamentali”.
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