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Rage 2 – Recensione

Rage 2

Guida, spara, salta e colpisci. Rage 2 è arrivato da poco meno di una settimana: è riuscito dove il suo predecessore ha fallito? Vi ricordo che la versione del gioco provata è quella per Xbox One; ma non fermiamoci in chiacchiere e vediamo come si presenta Rage 2.

Partiamo dal principio, ovvero dall’Autorità. L’obiettivo dell’Autorità è quello di eliminare ogni presenza umana per soppiantarla con i propri mutanti potenziati, poiché per loro solo il più forte è degno di vivere e l’umanità ne ha perso il diritto. Rage 2 inizia così, con un rapido recap sulle vicende del primo titolo per poi catapultarci direttamente nell’azione.

Il prologo si apre nell’avamposto di Vineland, dove tra sezioni di gameplay e qualche cinematica, ci catapultiamo all’interno della nuova wasteland. La prima cosa che scegliamo iniziato il gioco è il sesso del nostro personaggio, decisione che non determina nulla di particolare a parte l’aspetto dello stesso. Conosciamo così i vari personaggi principali con cui abbiamo a che fare durante la nostra avventura, primo fra tutti Walker, il nostro protagonista. Orfano di entrambi i genitori, Walker viene cresciuto sotto la guida della Ranger Prowley per prepararsi al ritorno delle forze dell’Autorità e salvare quel poco di umanità rimasta tramite il progetto Daga.

WALKER WASTELAND RANGER

Ah la wasteland, case distrutte, avamposti di banditi e arche perdute, un sogno per i cacciatori di risorse e cimeli del vecchio mondo, peccato non tutto sia così brillante.

Una volta lasciata la zona di Vineland, il gioco ci lascia la libertà di girare per il mondo senza spingerci forzatamente a completare la trama principale.
Se questa da un certo punto di vista è una cosa buona per chi ama esplorare, non si può fare a meno di notare una certa scarsità di vita all’interno della mappa di gioco.
Non mi fraintendete, gli avamposti nemici, i posti di blocco, i convogli non molto amichevoli e le sentinelle che incontriamo viaggiando, sono divertenti da affrontare, ma si avverte comunque un senso di solitudine costante che viene mitigato solo durante i combattimenti, vero punto di forza del titolo.
Occhio però: nonostante la solitudine dei viaggi, il mondo di Rage è ricco di attività, di collezionabili da raccogliere e di luoghi da scoprire. Altro lato positivo è la dimensione della mappa, non troppo grande e con obiettivi ed eventi ben posizionati.

TIENI STRETTI GLI AMICI

Se decidiamo di seguire la missione principale, facciamo presto conoscenza dei tre alleati che dobbiamo convincere per portare a termine il progetto Daga, sconfiggere Cross e la sua Autorità: John Marshal di Gunbarrel, il Dottor.Kvasir, vecchia conoscenza per chi ha giocato al primo capitolo e Loosum Hagar, il sindaco di Weelsprings.
Ognuno di questi tre personaggi si trova in una regione distinta e ognuno di loro, salendo di livello, ci permette di ottenere nuovi progetti da costruire. Ovviamente non mancano le side-quest, ottenibili dagli abitanti delle città assieme alle indicazioni per nuovi luoghi o eventuali indizi da usare in posti che abbiamo già scoperto.

Purtroppo la storia principale non riesce a strappare la giusta attenzione, complice una scrittura banale e momenti non esattamente memorabili. A trainare la campagna restano i combattimenti, vero fiore all’occhiello del gioco e unica fonte di vera soddisfazione.

SPARA A TUTTO, PICCHIA TUTTO

La parte più riuscita di Rage 2 è per l’appunto il combattimento. Ogni volta che incontriamo dei nemici, è difficile resistere alla voglia di rovinare loro la giornata. Complice delle nostre carneficine sono le nostre armi e i poteri da ranger, perfetti per portare l’ordine con fermezza e follia.

Se avete giocato l’ultimo Doom, giocando a Rage 2 vi sentirete a casa, visto che il combat system ne prende gran parte delle caratteristiche. Aspettatevi quindi degli scontri ravvicinati e divertenti, dove possiamo sfruttare il divertentissimo shotgun e le abilità che la nostra armatura da ranger ci permette di usare.
I combattimenti sono vissuti come una danza, tra una scarica di mitra, un lancio di boomerang e l’uso delle nostre abilità.
La vita non si rigenera in stile CoD, ma è ricaricata dalle celle di feltrite rilasciate dai nemici ad ogni uccisione, un po’ come avviene in Doom con i demoni, è quindi importante continuare a muoversi eliminando i nemici.

A differenza del Doom Guy, il nostro Ranger è più lento e non vanta l’uso delle brutali glory kill, cosa di cui si sente un filo la mancanza ma che non va a sminuire le fasi di shooting, consolidando la diversa identità di Rage.

ONDE D’URTO BABY!

Parliamo quindi delle abilità da utilizzare mentre si combatte, davvero utili e soddisfacenti da usare ed ognuna con il proprio albero delle abilità da sbloccare e potenziare, avendo quindi a disposizione una scarica di devastazione degna del miglior Fus Ro Dah di Skyrim.
Possiamo creare delle singolarità per far rimanere in aria i nemici o far saltare noi stessi come il più letale dei biotici di Mass Effect, usare la concentrazione per far esplodere i barili di benzina o, ancora meglio, usare il sovraccarico per diventare più forti e veloci mentre la nostra vita si ricarica.

In caso di malaugurata morte, una volta sbloccato il defibrillatore interno, possiamo addirittura tornare in piedi con una discreta percentuale di energia e non solo.

Passando alle armi, ognuna delle nostre bocche da fuoco è soddisfacente nel suo utilizzo, sia che si tratti della la pistola sidewinder disponibile dall’inizio, sia che si tratti del lancia dardi gravitazionale, arma che secondo me racchiude l’essenza di follia di Rage 2, a patto di averla potenziata al massimo.

Ogni arma ha un albero della abilità da sbloccare ed ognuna vanta una funzione di fuoco secondaria.

Ultima parte da considerare è il sistema di combo. L’indicatore serve principalmente a tenere il conto di quanti nemici riusciamo a uccidere consecutivamente, così da poter ricaricare l’indicatore di sovraccarico e ricevere più feltrite per ricaricare la nostra vita, oltre che a sbloccare i nuovi livelli delle abilità.
Ovviamente anche il contatore combo può essere potenziato così da alzare il limite del suddetto e relativi bonus.

GUIDA, GAREGGIA E NUCLEARIZZA

Una parte fondamentale del nostro girovagare per la zona devastata la giocano i veicoli. Quando non è possibile viaggiare velocemente tra una città e l’altra, muoversi in macchina o con ibridi tra carri armati e automobili diventa una parte importante per esplorare il mondo di gioco, senza per altro rinunciare alla potenza di fuoco.

Quasi tutti i mezzi di trasporto sono armati di mitragliatrici, missili guidati, mine nucleari e altro. Già, avete capito bene, anche i veicoli possono essere potenziati con nuove armi e abilità, molto utile è la capacità di rilasciare un onda d’urto emp per far saltare gli scudi nemici, per rivelare eventuali punti deboli dei convogli e via dicendo.
Se tutto questo non dovesse bastare o il nostro mezzo dovesse risultare disarmato, possiamo sempre speronare il malcapitato di turno per poi vederlo finire fuori strada. Altrimenti, come il più classico dei Fast and Furious, possiamo usare il nitro per far mangiare la polvere ai nostri inseguitori.

Non potevano poi mancare le gare. Che si decida di andare al Chazcar Derby o di cercare qualche aspirante rivale nel mondo di gioco, le corse aiutano a spezzare il ritmo di gioco, anche se ho trovato il sistema di guida piuttosto macchinoso, con i controlli non sempre all’altezza per le manovre che dovremmo fare.

DATEMI PIU’ FELTRITE!

Siamo giunti finalmente a parlare del sistema di avanzamento del nostro Texa… Wasteland Ranger, ovvero dell’albero delle abilità nanotritiche. Ognuna delle 8 abilità ottenibili da Walker può essere potenziata per renderlo ancora più letale.

Per poter sbloccare nuove abilità e perk, dobbiamo accumulare feltrite, il minerale che serve per ottenere il livello successivo delle abilità ma che non basta per sbloccarle. Per questo servono i boost di nanotriti che si recuperano dalle casse arcaiche, dai mercanti o dalle arche.
Questa scelta degli sviluppatori all’inizio rallenta il ritmo della nostra evoluzione, ma dopo un uso oculato delle risorse, iniziamo ad avvertire l’effettivo aumento di potenza del nostro personaggio. Otteniamo così onde d’urto più grandi, una velocità superiore e altre tecniche molto utili in combattimento.

Oltre alle 8 abilità attive sbloccabili, abbiamo anche 3 abilità passive che sono costituzione, concentrazione e sovraccarico, anch’esse con i relativi livelli da sbloccare e perk.

In ultimo ma non per importanza, abbiamo a disposizione anche i progetti dei nostri 3 alleati che, diversamente dalle abilità, possiamo ottenere portando a termine diverse attività, come raccogliere informazioni tramite datapad, eliminare avamposti e basi nemiche o scoprire nuovi luoghi.

NON SPEZZARE IL RITMO

Una cosa non ho digerito fin dall’avvio del gioco: le schermate post missione e itutorial per l’uso dei poteri.

Nel prologo, dove l’azione dovrebbe regnare sovrana, siamo bloccati a leggere tante schermate tutorial più fastidiose che utili. Questo non aiuta ne a calarsi nel ruolo di Walker, già di per se non molto interessante, ne a creare interesse nella trama principale.

Una volta in giro per il mondo, alla fine di ogni evento siamo bloccati a osservare l’ennesima schermata di recap e di avanzamento della reputazione dei nostri alleati. Per non parlare dei tutorial relativi ai poteri, spesso fastidiosi e quasi inutili data la semplicità del loro utilizzo, almeno per i controlli console.

DOVE SEI? NON TI VEDO

Se nel complesso il gioco è solido nelle sue meccaniche, alcuni bug non tardano a presentarsi. Mi è capitato durante una sessione di gioco di non avvertire più la voce di un personaggio mentre questi stava ancora parlando, o di non riuscire a liberare un avamposto perché un nemico semplicemente si è glitchato all’interno di un muro.
Per non parlare delle casse di rifornimenti, forse uno degli elementi più ridicoli di tutto il gioco visto che colpirle con il calcio del fucile non ha alcun effetto a meno che non vengano colpite da accucciati. Il bug più fastidioso resta comunque insito nel menù di gioco.
La lentezza del menù nel passare da una sezione all’altra rende noiosa tutta l’operazione, per di più ogni tanto ho dovuto dare un nuovo input per passare al menù successivo.

Fortunatamente molti dei bug presenti in Rage 2 possono essere risolti con l’uso del viaggio rapido, visto che il gioco ricarica la mappa e gli npc nel processo.

E NON TI SENTO

Se fino ad ora abbiamo parlato della trama, gameplay etc, ora tocca al lato artistico e sonoro.

Preferisco partire con ciò che non ho apprezzato, ovvero il comparto sonoro che già con il primo avvio del titolo non mi ha di certo intrigato. Le colonne sonore non sono ai livelli di Doom e di certo non mi aspettavo una base hard rock o metal, ma sicuramente speravo nella stessa cura.
Rage 2 invece presenta delle tracce dimenticabili, senza mai riuscire a sorprenderci ma dando quel tanto che basta per non far cadere nella noia o nella monotonia. Diversamente dalla colonna sonora principale, ho apprezzato gli effetti sonori delle armi e dei poteri; ogni arma è soddisfacente all’udito, soprattutto le bocche da fuoco più grandi.

I vari impatti, che siano fisici o delle sportellate che daremo ai predoni, risultano di ottima fattura con suoni credibili anche per quello che riguarda il rombo dei veicoli. Il doppiaggio è credibile ma non eccelso, anche per quanto riguarda i nemici e gli NPC in giro per le città come.

CI CONOSCIAMO?

Non è facile creare un mondo post apocalittico originale, ma i ragazzi di Id Software e Avalanche sono riusciti a mescolare vari elementi “classici” di questi ambienti con discreto successo.
Le città, i vari biomi e  gli avamposti hanno un design curato e differente con texture adeguate per il tipo di lavoro. La nota di rosa shock è decisamente appagante anche se può causare qualche problema nella ricerca di alcuni elementi o casse visto che viene usata molto spesso. Il colpo d’occhio è decisamente ottimo anche per quel che riguarda gli elementi più distanti.

Gli NPC all’interno delle città risultano più degli automi messi come riempitivo che veri e propri abitanti di una cittadina sempre sul chi va la. Fortunatamente non siamo ai livelli di Fort Tarsis di Anthem, ma si poteva fare di più.

Le armi e i veicoli non stancano alla vista e le varie skin ottenibili giocando aiutano a dare il giusto colpo d’occhio. Per quel che riguarda il mondo di gioco, nonostante non gridi all’originalità, rende giustizia al panorama post apocalittico, andando a strizzare l’occhio a produzioni come Mad Max o Borderlands.

TIRIAMO LE SOMME

Rage 2 in generale risulta un buon gioco ed un buon passo avanti rispetto al predecessore, con meccaniche di shooting precise e divertenti, un’ottima varietà di nemici, armi da fuoco e qualche gadget. Peccato per il mondo di gioco che, nonostante la buona volontà dei ragazzi di Avalanche, non riesce a lasciare il segno nella testa dei giocatori per design e densità di vita.
Se siete alla ricerca di uno sparatutto senza troppi fronzoli e divertente da giocare, allora Rage 2 è il vostro gioco; ma se cercate una trama ispirata e un mondo vivo, meglio spostarsi per altri lidi.

Se il post apocalittico è il vostro pane, ma Rage non fa per voi, date uno sguardo a come si propone Days Gone, magari è quello che cercate.

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