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Creative Pebble Plus – Recensione

Piccolo è bello

Le Creative Pebble Plus sono un impianto audio 2.1, dal prezzo nominale di 39.99€. Ciò che spicca subito all’attenzione è la loro estetica. La forza è inusuale e rende questi oggetti particolarmente attraenti, almeno dal mio punto di vista. L’unità dedicata ai bassi ha un design molto più spartano, apparendo come un un semplice cubo nero. Il design dei diffusori audio non è una mera scelta estetica. L’angolazione a 45° permette di avere una direzione del suono ottimizzata per raggiungere le nostre orecchie nella classica posizione da scrivania. Ed il suono viaggia anche più lontano di quel che ci si potrebbe aspettare in un ambiente casalingo.

La caratteristica più importante di questo sistema audio è la sua capacità di essere alimentato da una presa USB. La potenza nominale dei satelliti è di 2W, mentre il subwoofer è da 4 Watt. Il sistema si presta quindi molto bene ad essere collegato a portatili per migliorarne le prestazioni sonore a casa o anche in viaggio una volta trovato un piano di appoggio. Il subwoofer è, tra l’altro, completamente opzionale. Tutta la parte di accensione, spegnimento e collegamento è gestita dal satellite destro. Viste queste peculiarità, ho preferito testare queste casse col il set up raffigurato qui sotto.

Jojo reference obbligatoria. Eh si, lo so, la tastiera è piena di polvere.

Dopo aver collegato le casse al mio tablet windows, le ho tartassate con ogni tipo di traccia musicale. Pezzi puliti ed equilibrati, come Get Lucky dei Daft Punk, ritmati come Billie Jean dei Winterplay, passando per pezzi con diversi usi dei bassi ed altri che invece usano una grande varietà di strumenti. Spaziando tra diversi generi. In generale, sono rimasto positivamente impressionato dalla qualità del suono riprodotto da delle casse da soli 2 watt. Come ogni sistema audio, alzare troppo il volume inizia a distorcere il suono e tracce troppo complicate iniziano a perdere di dettaglio. Ascoltando canzoni più “generaliste” il sistema se la cava egregiamente, ma andando a spingere sui vari componenti si iniziano a vedere le limitazioni.

L’intro di N.I.B. dei Black Sabbath mancava di presenza. Canzoni particolarmente complicate, come Through The Fire and Flames, facevano più caciara che altro.
Si comportano bene con giochi, anime e serie TV. Per il gaming sono state testate in Warframe, Doom 2016, Witcher 3 e Metal Gear Solid V ed in ogni caso hanno reso bene la pienezza dell’ambientazione. Sono stato fortunato con The Witcher, capitato in mezzo ad un temporale, con i fulmini e tuoni che mettevano in sollecitazione il bass, ottenendo un ottimo risultato. Sui film si dimostrano meno efficaci, ma si tratta di un campo di applicazione fuori portata per ogni impianto 2.1, indipendentemente dalla potenza.

Le Pebble Plus hanno però un asso nella manica. La modalità ad alto guadagno. Sotto la cassa destra è possibile trovare un interruttore che aumenterà la potenza del sistema. Per funzionare richiede un adattatore USB-presa a muro, in grado di gestire 5V e 2A, una taglia oramai molto comune sui cellulari di ultima generazione. Devo ammettere il mio scetticismo iniziale nel vedere una modalità del genere. Ma il risultato è 100% positivo. Il Pebble Plus è dimensionato su questa modalità da 8W RMS e, pertanto, l’aumento di potenza non genera alcuna distorsione anomala. Questo aiuta molto nel migliorare le performance sui pezzi più impegnativi e trasforma le casse da “portatili” a “fisse”, per così dire.

Insomma, tirando le somme, si può dire che le CreativePebble Plus sono un ottimo sistema vista la loro flessibilità e il loro prezzo. Usabile come coppia di casse stereo da asporto, potenziamento di una postazione portatile ma mobile, oppure anche come casse fisse durature nella modalità alto guadagno. Si piazzano agevolmente all’interno dell’offerta di Creative. Uno step sopra le semplici Pebble, dotati solo di subwoofer passivi ma più portatili, e sotto le T3300 per una postazione fissa un pelo più di peso, anche se con un design meno ricercato.
Unico vero difetto? I cavi che posso dare un po’ fastidio nel set up.

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