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Creative Sound Blaster AE-7 – Recensione

Creative Sound Blaster AE-7 Recensione

Nyquist salvaci tu

Credo che valga la pena fare un minimo di introduzione quando si va a parlare di strumenti audio. La catena che porta alla produzione di un suono da parte di un elaboratore elettronico è lunga, fatta di molteplici stadi e molto delicata. Nella riproduzione del suono, bisogna convertire i dati sonori da bit discreti a segnale analogico continuo. Questo processo viene eseguito da componenti noti come DAC, convertitori digitale-analogico. Il nuovo segnale viene poi inviato ad altoparlanti, o cuffie. Il processo opposto passa invece in unità ADC.

Nelle schede madri ci sono unità di gestione per gli input/output audio. I problemi principali delle soluzioni integrate sono due. Il primo è un fattore di costo. Con i vostri soldi state comprando tutta la scheda madre, quindi solo una parte del budget è dedicato all’audio. In secondo luogo, la circuiteria è vicina a tutti i possibili sintomi di disturbo elettromagnetico. Per rimediare a questo deficit di performance, si acquistano schede audio dedicate, interne o esterne.

Scocca Isolata

La Creative Sound Blaster AE-7, ad un costo di 229,99€, è una scheda audio interna, installabile sugli slot PCI-e delle schede madri, indirizzata ai gamer. Il suo DAC è un ESS SABRE-class 9018, il processore audio un SBAxx-1 SoundCore3D. Il rapporto segnale/rumore del DAC è di 127dB, la risoluzione di riproduzione sui 32bit a 384kHz e la distorsione armonica totale del DAC è dello 0,0001%. L’amplificazione delle cuffie è dotata di un doppio amplificatore, uno per padiglione. Il sistema supporta la codifica Dobly Digital Live e DTS. È in grado di pilotare cuffie da 1 Ω a 600 Ω di impedenza di ingresso.

I componenti principali delle varie funzioni della scheda audio

Le uscite a disposizione degli utenti sono le seguenti: 3 uscite da 3,5mm per sistemi 5.1, 1 uscita ottica TOSLINK, 1 uscita linea da 3,5mm per cuffie ed un ingresso microfono/line in da 3,5mm. Il pacchetto comprende anche un’unità di controllo esterna, che si collega alla scheda audio attraverso i cavi microfono e cuffie e serve per portare sulla scrivania la manopola del volume, 4 jack audio per collegare microfoni e cuffie da 3,5mm o 6,3mm in comodità ed un microfono integrato.

Il set up degli I/O comunicano chiaramente le intenzioni di questa scheda al di là dei comunicati ufficiali. Un sistema ad alta risoluzione per migliorare tutte le più comuni soluzioni di output sonore, dalle più economiche alle più spinte.

We’re in Command

Uno dei pregi di avere una scheda audio interna dedicata è il pacchetto software con cui viene distribuita. Sound Blaster Command è il nome della suite di Creative per questa scheda e da esso potrete modificare un elevato numero di opzioni. Ho apprezzato moltissimo la presenza di informazioni direttamente nell’interfaccia, utili per aiutare i meno esperti.

I Profili SBX andranno ad utilizzare la capacità di elaborazione del chipset per alterare le proprietà dell’audio in uscita. Miglioramento del surround, dei bassi, delle voci e della limpidezza della traccia. Ci sono molti preset tra i quali scegliere, alcuni dedicati addirittura a specifici giochi, come Fortnite, Call of Duty: Infinite Warfare o The Witcher 3.
Ogni effetto rimane regolabile a mano ed è possibile salvare ulteriori preset. Qui si entra in un territorio molto complesso perché entrano in gioco preferenze personali. Io vi posso dire che gli effetti hanno una loro utilità e sono in grado di trasformare completamente l’esperienza audio.

Duel of the Fates ha un carattere diverso ascoltato così

L’equalizzazione permette di livellare lo spettro di frequenze del segnale audio. Anche qui abbiamo dei preset, ma si possono regolare a mano i vari parametri. L’altra pagina importante del software è quella della riproduzione. Qui potrete regolare i vari parametri delle uscite audio, come la qualità, l’impostare il surround 7.1 per le cuffie e scegliere che tipologia di cuffie da amplificare. Ovviamente qualora vogliate sentire il suono senza alcuna elaborazione, è disponibile una modalità diretta, con una selezione di filtri. Anche in registrazione abbiamo parecchie opzioni.

In generale la suite è ben fatta, dritta al punto ed in grado di esporre chiaramente tutte le opzioni all’utente.

L’Himalaya è salva

Andiamo un attimo ad analizzare la capacità di registrazione della scheda. Come già detto, L’AE-7 non ha un’unità ADC dedicata al di fuori del Soundcore3D, ma ciò non la rende inefficace. Anzi. Ho impostato il campionamento della Sound Blaster AE-7 a 2 canali, 32bit, 48Khz ed ho registrato delle tracce con il software Audacity. I microfoni usati per il test sono stati un modello non ben definito della Trust, roba da pochissimi euro; un Tbone MB60, anch’esso di fascia economica ed un microfono da bavero che fa coppia a delle cuffie ThermalTake. Le registrazioni sono state fatte prima sulla scheda audio della mia scheda madre e poi attraverso la Sound Blaster AE-7, confrontando poi le forme d’onda e la qualità in riproduzione. Nessun effetto o guadagno è stato applicato.

In fase di registrazione ci sono anche dei simpatici Voice Morph per cambiare al volo la vostra voce!

Il risultato è abbastanza evidente all’ascolto delle tracce registrate. Con la scheda audio interna, è possibile notare un rumore di fondo particolarmente accentuato. La SoundBlaster si comporta egregiamente. Il rumore elettromagnetico è praticamente nullo a 0dB di boost. Portando il guadagno a +20dB, il rumore si amplifica, ma è nettamente inferiore alla scheda interna. Curiosamente, il microfono della Trust si comporta meglio del Tbone in questo aspetto, avendo meno disturbi. Il Sound Blaster Command ci viene però in aiuto, con un ottimo algoritmo di eliminazione del rumore, oltre che a diverse equalizzazioni. Possiamo dire che la registrazione è promossa.

Collegando i microfoni alla stazione di controllo esterno, ritorna un po’ più di rumore di fondo, ma è normale avendo allungato la catena con un collegamento in più. Rimaniamo comunque su livelli inferiori al sistema integrato.
Il microfono integrato della basetta devo dire che mi ha sorpreso, in termini di pulizia sonora. Rumore elettromagnetico nullo, sovrastato dal ronzio delle ventole del PC.
Ora, azzardando un po’, se state facendo un upgrade al vostro sistema e volete prendere questa scheda audio, a mio parere ci si può concentrare su comprare cuffie senza microfono, perché per chiacchierate su chat online e durante sessioni di gioco, la basetta è più che valida.

Estremamente comoda per portare i comandi del volume sulla scrivania e come “prolunga”

The sound of Metal

Ora arriva la parte più complicata dell’analisi: la riproduzione audio. Questa scheda audio è in grado di pilotare un buon numero di cuffie ed impianti audio. Le cuffie usate per il test sono delle semplicissime HD 681 Evo. Cuffie da 30-40€, ma con una qualità audio molto più alta rispetto alla loro fascia. Impedenza di ingresso da 32Ohm, ma drive da 50mm. Pilotate dalla scheda audio della scheda madre mi sono sempre sembrate.. adeguate. Una volta collegate alla SoundBlaster AE-7, l’esperienza è stata trasformativa.

Prendiamo il brano Get Lucky dei Daft Punk e Pharrel Williams, scelto per il suo essere molto equilibrato. Codificato in FLAC, a 24 bit 88,2Khz. Sull’integrata suona bene. Sull’AE-7 è un’altra canzone. Tutti gli strumenti hanno un suono più realistico. Prima che il suono inizi a distorcersi bisogna salire molto di volume. Si sente la differenza tra un file FLAC ed un MP3 a 320kbps. Il volume è decisamente più alto, e fa risaltare tutte le tonalità. Non pensavo si potesse sentire così tanta differenza su delle cuffie da 40€.

In mezzo a tutti gli esperimenti con le varie impostazioni, ho apprezzato moltissimo Duel of Fate, ascoltata con il profilo SBX Concert base attivato.

Per quanto riguarda i giochi, ho voluto provare software che avessero già dei profili preimpostati. Gli ascolti sono stati 3. Uno con l’integrata, uno con la scheda AE-7 con audio diretto ed il terzo con i preset SBX, equalizzatore ed audio 7.1 surround simulato. I giochi testati sono stati Overwatch, Metal Gear Solid V e The Witcher 3. In ogni situazione, la qualità sonora è stata impeccabile. Musica, dialoghi, effetti sonori: tutti ben distinti, puliti e senza la minima distorsione. I preset offrono un bel miglioramento rispetto all’audio pulito: l’atmosfera che si crea ha più senso per il relativo gioco. Torno però a ribadire che qui si tratta anche di gusti personali.

Altri giochi ai quali ho sottoposto il set up sono stati Doom 2016 e Borderlands The Pre-Sequel, che ho giocato in compagnia. Il primo ha una colonna sonora fantastica ed ogni battaglia è un tripudio di metal e suoni di fraggamento, anche qui resi ad un livello decisamente ottimo. Per The Pre-Sequel ho riscontrato un buon bilanciamento tra audio di gioco e chat vocale.

Unica funzionalità software di dubbia utilità è la modalità scout. Questa in teoria amplifica i rumori di sottofondo nei giochi come i passi dei giocatori, il fruscio degli alberi o il cinguettio degli uccellini. Quando poi l’azione ritorna a farsi frenetica, l’audio viene riequalizzato. Dovrebbe aiutare a migliorare la localizzazione dei nemici in giochi come CS:GO. Nei titoli che ho provato io, però, non ho riscontrato una grandissima differenza.

Direi che possiamo andare a tirare le somme. Credo di sia capito che sia rimasto positivamente impressionato da praticamente ogni elemento della Sound Blaster AE-7. Promossa a pieni voti. Il problema secondo me è più nel capire chi deve comprarla. E quando. Visto il costo, dal mio punto di vista, è uno dei migliori acquisti da fare in fase di upgrade, di miglioramento della propria macchina. Quando bisogna costruire un proprio PC, bisogna concentrarsi anzitutto sull’essenziale. CPU, GPU, Alimentatore. Spendere bene i propri soldi lì.
Le schede audio integrate delle schede madri di fascia alta, comunque, sono in grado di gestire bene la maggior parte degli usi comuni. Quelle di schede più economiche sono oramai adeguate.


Quando però avete voglia di migliorare la qualità del vostro audio, i colli si fanno evidenti ed è necessario fare un upgrade anche del sistema di elaborazione audio, non solo di cuffie e microfono. E fino a prova contraria, ciò che possono fare delle cuffie di alta qualità con un buon DAC, non è replicabile da cuffie USB o wireless. Se avete schede madri come la mia, generica, di livello medio, il primo passo verso un audio migliore passa prima di tutto da una scheda audio dedicata. E la Sound Blaster AE-7 si dimostra essere un’ottima compagna di gioco.

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