Siamo agli inizi degli anni ‘90, nel pieno fiorire dell’industria informatica e con essa anche di quella videoludica. I continui progressi tecnologici permettono di creare giochi ogni anno più appaganti e più belli esteticamente. In sala giochi impazzano i due cavalli di battaglia di Capcom, Street Fighter II e Final Fight, che introducono su vasta scala il genere picchiaduro e sfoggiano dettagli grafici all’avanguardia, una combinazione che attira migliaia di giocatori in un attimo. Ma se per il primo dei due occorrerà attendere un radicale cambio di stile e brutalità per trovare il primo vero contendente (parliamo ovviamente di Mortal Kombat), per il secondo c’è un nome che riesce a prendere la sfida di petto, sullo stesso campo di battaglia, da subito: è Streets of Rage di Sega, che vede il Mega Drive come sua casa naturale.
In poco tempo, Sega riesce a conquistare una discreta fetta di notorietà nel genere dei picchiaduro a scorrimento, sfornando tre capitoli fra il 1991 e 1994. Follemente amati dai fan i primi due, un po’ meno il terzo, e poi… il nulla, per i successivi 25 anni. Qualche progetto abbandonato, ma nulla più. Epilogo strano per una IP che ha rappresentato tanto nei suoi anni d’oro.
Finalmente, per mano di Lizardcube, Guard Crush Games e DotEmu, la lunga attesa sta per finire. Streets of Rage 4 è in ottima forma, sfoggia un rinnovato design da fumetto americano, particolarmente azzeccato considerando l’ambientazione, e distribuisce pugni, calci e mazzate (letteralmente) come ai bei vecchi tempi. Tornano personaggi storici come Axel e Blaze e si aggiunge al cast una nuova leva, Cherry. Ma osservando le illustrazioni del gioco, è facile immaginare che il cast sia destinato ad ampliarsi ancora.
Il gameplay rimane squisitamente semplice, salto e attacco sono i due comandi principali. Un tasto di azione per raccogliere o lanciare armi e oggetti trovati a terra e due tipologie di attacchi speciali. La prima sempre disponibile, ma che “ipoteca” parte della nostra vita: qualsiasi attacco andato a segno a seguito della mossa speciale fa recuperare un po’ dell’energia spesa, a meno che non si venga colpiti. La seconda opzione è la Star Move, estremamente potente, senza penalità, ma utilizzabile solo due volte.
Il gioco fila liscio che è un piacere. Dà il suo massimo in multiplayer, ma con l’accortezza del friendly fire, che ci costringe ad esercitare un ulteriore livello di attenzione. Dichiaratamente ispirato al gameplay del secondo capitolo, vede però qualche aggiunta tipica degli anni più recenti, come juggling e wall bounce dei nemici. In uscita nel 2020 su tutte le piattaforme, Streets of Rage 4 promette un tuffo nel passato, a suon di pugni a mani nude!
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