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Trine 4 – The Nightmare Prince – Anteprima

Trine 4 - The Nightmare Prince Frozenbyte

Per una curiosa coincidenza non voluta, la Finlandia continua a trattenermi. Dopo aver esaminato Control, sviluppato dalla software house appunto finlandese di Remedy Entertainment rimaniamo sempre in quel territorio e passiamo allo studio Frozenbyte, conosciuto per la serie Trine. Ed è del quarto capitolo che parliamo oggi, Trine 4 – The Nightmare Prince. Non sono un esperto della saga, ho giocato solo il terzo capitolo sullo sfortunato Nintendo Wii U e devo dire di averlo apprezzato molto, soprattutto in cooperativa. Mi sono quindi approcciato a questa build work in progress del quarto titolo con uno spirito positivo e non sono stato deluso. E ho riso, anzi, abbiamo riso tantissimo.

È difficile fare l’eroe, soprattutto quando non ne hai proprio voglia. Sei lì, tranquillo, a casa, magari con una tazza di latte caldo, seduto davanti il caminetto e all’improvviso arriva una lettera dai toni urgentissimi. Bisogna cercare il principe Selius, che è disperso. C’è solo un piccolo problemino: il principe ha una certa dote magica che non riesce a controllare molto bene. In parole povere, i suoi incubi si materializzano nel mondo reale. Queste sono le veloci premesse di Trine 4, che ci rimette al comando degli eroi già conosciuti nei capitoli precedenti: Amadeus il mago, Pontius il cavaliere e Zoya la ladra. La build testata contiene sei livelli, di cui tre dedicati ad ognuno dei personaggi e facenti la funzione di tutorial. Ognuno di loro ha caratteristiche e abilità uniche e che bisogna sfruttare bene per risolvere tutti gli enigmi che sbarrano il passo.

Amadeus fa levitare gli oggetti dello scenario e crea una cassa, abilità utile quando bisogna superare burroni o arrampicarsi. Pontius è la nostra arma di distruzione: con la sua spada affetta facilmente i nemici, può effettuare uno schianto a terra utile a creare nuovi passaggi e con il suo scudo riflette la luce. Infine, Zoya scocca frecce e usa un rampino sia per superare baratri che per creare corde tra due oggetti. Dopo aver finito i primi tre livelli si può passare da un personaggio all’altro tramite la semplice pressione di un tasto, ed è un’azione richiesta spesso, soprattutto quando si gioca da soli. Quasi tutti gli enigmi risolti durante la mia breve partita a Trine 4 necessitavano dell’uso di almeno due eroi, quelli più complessi richiedevano chiaramente l’uso delle abilità del trio al completo e su questi è necessario spendere qualche parola.

Il fulcro centrale del gioco non sono i combattimenti contro i rari nemici quanto i puzzle che vengono proposti ad ogni passo. La curva di difficoltà si impenna quasi subito e c’è bisogno di una certa elasticità mentale per proseguire nei livelli. Inoltre non vi è quasi mai un’unica soluzione al problema: è capitato anche a noi, io e la mia compagna abbiamo superato alcune sezioni in due modi diversi senza difficoltà. Certo, alcune volte erano soluzioni al limite e che sfruttavano anche le incertezze delle collisioni degli oggetti e nella fisica ma era ancora più divertente, e il problema si risolveva comunque. Io e Alessandra non giocavamo da anni ad un gioco in coop locale su PC, forse l’ultimo è stato Gears of War 4, e Trine 4 necessita (quasi) obbligatoriamente di essere giocato insieme a qualcun altro, anche online dato che è presente tale possibilità, per poter essere goduto al pieno delle sue potenzialità.

I livelli, a seconda che si giochi da solo o con altri giocatori, cambiano leggermente. Quando si è in compagnia, le zone con puzzle ambientali hanno meno oggetti a schermo che possono essere sfruttati, e la risoluzione impiega le menti di tutti i giocatori coinvolti, fino ad un massimo di tre e per i quali non vi sono limiti di utilizzo dei personaggi. Discorso diverso per quanto riguarda gli sparuti combattimenti contro i nemici, estremamente semplici e che non vengono inficiati dalla presenza o meno di più giocatori umani. In compenso ho apprezzato i boss presenti in questa versione di Trine 4, ognuno dei quali richiede sempre l’utilizzo delle abilità peculiari per poter essere indebolito e colpito. A differenza del terzo capitolo è stato reintrodotto l’albero delle abilità, che amplia le possibilità di azione degli eroi ma che in questa versione era piuttosto scarno e dall’utilizzo estremamente limitato. Sembra che, a gioco completo, le possibilità di combinazione dei vari poteri saranno ampie e gli enigmi, di conseguenza, si faranno sempre più complessi.

Dal punto di vista tecnico c’è poco da dire in quanto quella provata non è assolutamente la versione finale di Trine 4. I menù sono ancora poco navigabili, per cambiare la risoluzione è necessario modificare il file di testo ma una cosa è certa: le ambientazioni e le musiche mantengono alto il nome della serie. Delicata e colorata, ogni schermata trasmette una piacevole sensazione fiabesca e la musica, sempre perfettamente azzeccata al momento, culla il giocatore in ogni istante e lo incalza nelle boss fight. La versione finale conterà undici livelli e verrà pubblicata l’8 ottobre 2019. Date le basi, non vediamo l’ora di poter mettere le mani sul gioco completo.

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