AMD, nonostante gli ultimi successi in termini di vendite e distribuzione lato processori ed anche gpu, rimane un’azienda “piccola” rispetto alle sue avversarie, quindi le release dei suoi prodotti sono spesso fatte ad ondate, con disponibilità variante.
I processori Ryzen 3000 sono un prodotto ottimo sotto tantissimi aspetti, ma sino a poco tempo fa erano “limitati” nella loro carica innovativa dall’elevato prezzo delle schede madri X570 abbinate. C’erano solo modelli da più di 300€ sul mercato. Inoltre, le schede X470 compatibili sul mercato, richiedevano un aggiornamento bios, quindi nuovi sistemi dovevano prima essere aggiornati sfruttando un processore delle serie precedenti.
Finalmente ora ci sono modelli da 200€ e meno, ed arriva il solito dubbio: quale andare a scegliere? Quali criteri devo applicare per selezionare una scheda madre? La nostra guida da delle indicazioni al riguardo su cosa andare a valutare, ma qui voglio andare dritto al punto per i nuovi Ryzen.
Quando si spende circa 200€ su una scheda madre, si hanno tutte le funzionalità. È difficile trovare un produttore che ti offre meno prese USB, o ti taglia feature del chipset o impone strane limitazioni. Quindi l’attenzione si deve spostare a mio avviso sulla qualità dei componenti elettronici usati per gestire il power delivery.
All’interno dei computer ci sono molti stati di trasformazione energetica. Il primo è quello dell’alimentatore. Suo è il compito di trasformare la corrente alternata 220V di casa in corrente continua a diverse tensioni per alimentare correttamente i componenti.
Al processore è connessa la rete a 12V dell’alimentatore. Questa tensione viene abbassata fino a 1-1.5 volt richiesti dalle CPU. I componenti che svolgono questo compito si chiamano VRM.
Questi possono essere costruiti in molti moti diversi, ma i concetti base rimangono gli stessi. Più fasi è un sistema di regolazione di tensione, più la potenza è smistata sui vari componenti e quindi ognuno lavora con un carico più leggero. Più comandi PWM pilotano le varie fasi, più pulito sarà la tensione di uscita. Migliore è il dissipatore, più rimarranno freschi ed efficienti.
Negli ultimi anni ci sono stati un paio di polveroni intorno ai VRM, principalmente a causa di Intel e della sua pessima gestione del lancio della piattaforma X299. Per fare le cose di fretta, i costruttori di schede madri usarono soluzioni VRM standard, nessuna delle quali era veramente equipaggiata a gestire l’enorme potenza richiesta dai processori intel in overclock, che venivano quindi limitati perché i VRM lavoravano a temperature altissime ed entravano in protezione termica.
In ottica dei processori Ryzen, ci troviamo su margini di overclock veramente bassi rispetto a ciò che i processori possono fare di base e i 7nm garantiscono un consumo energetico molto ridotto. Ecco quindi un’ottima occasione per i costruttori di schede madri di risparmiare sui VRM.
Per AMD, ancora una volta, il costruttore migliore si dimostra essere Asus. Hardwareunboxed è solito fare tanti test al riguardo e in una loro analisi dei VRM si nota come, equalizzando frequenza e tensione applicata al processore, la soluzione Asus è la più fresca delle X570 della fascia dei 200€. Il che la rende preferibile rispetto alle altre qualora si decida di overclockare il proprio processore, garantendo maggior efficienza nei carichi di lavoro sostenuti.
Non solo, questo vantaggio si estende anche quando non si decide di overclockare ma ci si affida alla gestione automatica del turbo.
Tutti questi consigli li potete ritrovare nelle nostre guide ai componenti, aggiornate con le ultime novità in termini di CPU e GPU. Se volete una quick build di fascia medio-alta qui sotto trovate link utili.