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Indivisible – Anteprima

LabZero Games si è conquistata la fiducia di pubblico e critica con quel gioiellino che risponde al nome di “Skull Girls“, picchiaduro 2D super indipendente ma dall’anima dannatamente hardcore. Questo, unito ad un comparto artistico d’eccezione, ha fatto sì che l’attenzione sulla software house e sul suo futuro si catalizzasse magneticamente. Indivisible si è presentato sul mercato come un progetto in apparenza discordante dal titolo passato, ma molto più ambizioso per certi versi. Il gioco si presenta come un RPG a forti tinte platform e con una strizzata d’occhio al genere metroidvania, prendendo, fra l’altro, come spunto per il combat system l’intramontabile Valkyrie Profile.

Ritmo Selvaggio

Indivisible propone come piatto forte della sua offerta un combat system tanto semplice nelle basi, quanto ricco e stratificato nello sviluppo. In maniera non dissimile dalla Valchiria Lenneth, la protagonista Ajna può schierare sul campo di battaglia, insieme a lei, altri tre personaggi, ognuno dei quali viene assegnato a un tasto specifico, con il quale può attaccare. Questa meccanica, di per sé già ben rodata, con il titolo edito da 505 Games si arricchisce incredibilmente, dando vita a battaglie dannatamente divertenti, tecniche e sfaccettate. Ogni personaggio può inoltre sfruttare il suo tasto di attacco anche per parare i colpi dei nemici: ciò ci permette di evitare tanti più danni quanto più tempo attendiamo prima di sfruttarlo. Insomma, aspettare fino all’ultimo momento per difenderci ci garantisce la possibilità di assorbire quasi del tutto l’attacco avversario, ma è ovviamente una pratica rischiosa, poiché se mal gestita possiamo invece perdere totalmente la chance di parata.

Uno per Tutti

Ovviamente, il tempismo è cruciale anche in fase offensiva. Ogni personaggio schierato può usare più attacchi e direzionarli in maniera differente: questo dà vita a delle vere e proprie combo (anche piuttosto complesse) basate sulla velocità e/o le pause con cui eseguiamo gli input. A tutto questo si aggiungono gli attacchi “Super” che ogni personaggio può usare spendendo le classiche barre speciali, le abilità peculiari di cui ogni componente del party dispone e anche le differenti modalità di attacco e difesa che nemici e Boss possono vantare. Può quindi capitare di dover prima rompere la guardia nemica, magari con un launcher in grado di sollevare il nostro avversario da terra, per poi colpirlo rapidamente prima che tocchi nuovamente il suolo e ripristini la sua difesa. Esistono tanti tipi diversi di guardie impenetrabili e altrettanti modi per poterle rompere, prima di riuscire a danneggiare effettivamente i mostri che ostacolano il nostro cammino, garantendo di fatto una grande varietà ad ogni scontro. Carne al fuoco ce n’è tanta e descritta così può pure sembrare troppa, ma pad alla mano l’esperienza diventa molto più fluida e immediata di quanto si possa pensare. Insomma, pur considerando che il sistema si basa su uno schema apparentemente a turni, ogni scontro gode invece di un ritmo sincopato, grazie a queste scelte di game design. Sfruttare al meglio ogni singolo personaggio, amalgamando le sue tecniche a quelle dei suoi compagni, è cruciale per vincere gli scontri e dà vita ad una serie di coreografie eccezionali.

Tutti per Uno

Vale la pena fermarsi un attimo per spendere qualche parola sul cast di personaggi che andiamo ad incontrare, sia per qualità sia per quantità. LabZero ad oggi sembra aver  svolto un lavoro davvero eccellente in qualità di caratterizzazione dei personaggi, anche a livello di design (che si basa sul travolgente talento artistico di Alex “oh8” Ahad). Degli oltre 20 personaggi giocabili, alcuni dei quali sono ospiti illustri di altre produzioni, nel corso del tempo ho potuto provarne circa una decina, ed è impressionante come ognuno di loro sia riuscito a imporsi grazie alla sua unicità. Ginseng&Honey ad esempio rappresentano un Healer che, per originalità, si rivela assolutamente innovativo nel genere RPG. Il duo è infatti in grado, fra le altre cose, di attaccare i nemici per “preparare” una pozione da poter sfruttare subito dopo, per eseguire una cura di massa per il party, e in linea di massima va totalmente contro alla staticità di un ruolo di supporto. L’arciere Zebei invece è in grado di scagliare le sue frecce ad area oppure concentrare gli attacchi su un unico nemico, risultando estremamente adatto a qualsiasi situazione. Sono  semplici esempi che possono però essere applicati ai vari personaggi, ognuno dei quali gode quasi di un gameplay esclusivo, rendendo di fatto le combinazioni possibili da schierare sul campo pressoché infinite. Degno di nota è proprio il fatto che in Indivisible, pur rimanendo in alcuni canoni del genere, il team di sviluppo abbia evitato in tutti i modi di sottostare ai rigidi archetipi dei giochi di ruolo, azzardando (con successo) nuove accezioni e declinazioni dei classici ruoli.

 Chakra, Laser e Piattaforme

Come accennato in apertura, Indivisible sceglie di affrontare la parte esplorativa dell’esperienza attraverso la meccanica Platform, ed è forse il dubbio più grande che rimane sulla produzione. Creare un level design di livello e che possa ben amalgamarsi con l’anima RPG della produzione non sarà effettivamente facile ma, almeno per le prime battute, il pericolo può dirsi quasi del tutto scongiurato. Pur non vantando dinamiche eccelse e a fronte anche di qualche sbavatura nella precisione dei controlli, il gioco si comporta bene e riesce a presentare una mappa sì abbastanza lineare, ma con vari spunti e diramazioni che stuzzicano l’esplorazione. Il merito più grande rimane quello di spezzare efficacemente l’esperienza, che se fosse stata composta solo da combattimenti avrebbe rischiato di avere un ritmo effettivamente troppo compassato. Ad arricchire ulteriormente questa controparte, arriva una spruzzata di metroidvania che potrebbe risultare un vero e proprio asso nella manica. Nel dipanarsi dell’avventura infatti possiamo avere a disposizione un arsenale di armi da sfruttare esclusivamente al di fuori dalle battaglie, e tali oggetti ci permettono di raggiungere punti altrimenti inaccessibili e aggirare trappole e nemici, ma non solo. Tale meccanica dovrebbe anche incentivare il backtracking, ma solo in fase di recensione potremo capire quanto sarà effettivamente importante negli equilibri di gioco.

Viaggio Spirituale

Questa anteprima di due ore, basata sul codice definitivo del gioco, riesce a convincere ulteriormente sulla bontà del titolo LabZero. Indivisible si preannuncia come un gioco immancabile nella collezione di tutti gli amanti di Valkyrie Profile e non. La formula adottata risulta accattivante e dal gameplay sopraffino, con un combat system che, se riuscirà a mantenere questo livello fino ai titoli di coda, potrebbe imporsi come uno dei migliori dell’ultimo ventennio. Se questo non dovesse bastare a incuriosirvi, potreste rimanere conquistati dall’eccezionale componente artistica, altro fiore all’occhiello di questa produzione. Alcuni dubbi rimangono ovviament,e e per dissiparli del tutto dovremo aspettare di essere in fase di recensione e provare a fondo ogni meccanica, ogni personaggio ed esplorare ogni anfratto di Indivisible, un lavoro che non vedo l’ora di svolgere.

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