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Mutazione – Recensione

Mutazione

Circa un secolo fa, la meteora Moon Dragon si schiantò sull’isola di Mutazione, con effetti comprensibilmente devastanti. Incalcolabili le vittime, inaspettati gli effetti collaterali: il piccolo paradiso tropicale non potrà mai più essere lo stesso. Diverso però non vuol dire sempre peggiore, può voler dire semplicemente…diverso. Stando agli sviluppatori, Mutazione è “una telenovela mutante in cui i pettegolezzi incontrano il soprannaturale” e non potrebbe esserci definizione più azzeccata. Die Gute Fabrik dipinge lo spaccato di un paesino isolato e dei suoi abitanti, incorniciato da un delizioso comparto artistico. Bisogna subito specificare che se cercate un titolo con una componente ludica preponderante, un’avventura grafica infarcita di enigmi o una serie interattiva in cui poter modificare l’esito della storia con le vostre scelte, rimarrete delusi. Di contro, se l’isola di Mutazione stuzzica la vostra curiosità e siete pronti a rilassarvi e farvi affascinare da storie e personaggi che vivono a cavallo fra fantasia e realtà, siete nel posto giusto. Se infatti le fasi di “gioco” vere e proprie sono estremamente diluite (per non dire assenti), tutto il resto dell’esperienza risulta magnetico e ammaliante sin dalle prime battute.

Questioni di Famiglia

L’adolescente e atletica Kai è in visita per la prima volta sul misterioso atollo per incontrare suo nonno, che versa in gravi condizioni di salute. Un fugace saluto alla madre, prima di imbarcarci, rende l’atmosfera un po’ cupa e ci fa intuire una situazione familiare spinosa e tormentata, sebbene non ci fornisca troppi indizi riguardo le cause scatenanti di questi attriti. Un folle marinaio e un sogno premonitore ci preparano alle bizzarrie in cui stiamo per imbatterci e, una volta approdati sull’isolotto, quasi non ci stupiamo delle assurde creature che lo popolano. Persone dai tratti grotteschi, animali antropomorfi e piccoli mostri dal linguaggio incomprensibile sono all’ordine del giorno su Mutazione, formando una piccola, grande famiglia. Le fattezze così buffe e aberranti di questi personaggi sono in netto contrasto con la profonda umanità delle loro personalità e i loro pensieri, e le loro ferite, quasi a ricordarci per l’ennesima volta quanto le apparenze possano ingannare. La cosa più interessante però in fin dei conti è che nonostante le afflizioni, le difficoltà, la tristezza e i drammi (che sono davvero tanti) il gioco non tenti mai di esasperare le situazioni alla ricerca un’amarezza asfissiante o della lacrima facile, insomma: non si piange addosso. La scrittura equilibrata e leggera riesce proprio per questo a colpirci più duramente e a tenerci rapiti per tutta la durata dell’avventura, oltre a rendere il tutto, paradossalmente, eccezionalmente credibile e vivo.

Una grande crisi sta attraversando le vite degli isolani e il tutto pare ricondurre proprio alla malattia che sta per spegnere la vita di nostro nonno, che sembra essere legata a doppio filo a quella dell’isola stessa. Incontrato l’eccentrico anziano veniamo a conoscenza delle sue doti sciamaniche e degli effetti incredibili che le stesse possono avere sulla ricca vegetazione tropicale di Mutazione. Sembra quasi magia, eppure…

Sinestesia

Basta qualche seme, un piccolo tamburo e una canzone per cambiare il mondo, letteralmente. In Mutazione abbiamo la possibilità di raccogliere per la mappa di gioco innumerevoli tipi di semi e spore, tramite l’esplorazione o parlando con alcuni personaggi nel momento più opportuno. Questo ci permette, grazie all’abilità ereditata dal vecchio capo villaggio, di poter modificare l’ecosistema intorno a noi, coltivando i vari giardini disseminati sull’isola. E’ necessario dunque scegliere con cura la vegetazione e la sua disposizione, dopodiché, con il giusto ritmo, possiamo accelerare in maniera fulminea la loro crescita e trasformare, in pochi istanti, un minuscolo seme in un possente albero. Raccogliere i frutti di specifiche piante ci rende in grado di soddisfare le richieste dei cittadini di Mutazione ma non è solo un compito atto a saziare alcuni capricci: è anche l’unica maniera che abbiamo per salvare l’isola dal disastro a cui sta andando incontro. La fase di ricerca e coltivazione dei terreni è l’unica che possiamo definire effettivamente ludica ma è chiaro che il titolo di Die Gute Fabrik si ponga come obiettivo quello di raccontare una storia, senza fronzoli e forzature. Ciò che ne scaturisce da questa scelta è un ritmo effettivamente lento, ma intrigante e mai noioso.

Enciclopedico

Nelle prime battute dell’avventura, uno dei personaggi ci fornirà un’enciclopedia raffigurante tutte le dozzine di piante che arricchiscono i panorami di Mutazione. La cura dei dettagli di questo libro è sorprendente, sia per la caratterizzazione di ogni piccolo e grande organismo sia per la completezza dell’opera, che si rivela incredibilmente fitta. Purtroppo questo oggetto rappresenta anche l’unico colpo non andato a segno della produzione indie, poiché si rivela totalmente inutile ai fini della progressione. Sebbene abbia un indubbio valore di lore, sarebbe stato davvero semplice mettere il giocatore nella condizione di dover consultare il libro per far fiorire i diversi giardini di cui deve prendersi cura, invece rimane un’appendice interessantissima ma fine a sé stessa.  Il menù che ci illustra i diversi semi da piantare ci fornisce tutte le informazioni necessarie per la loro coltivazione, di conseguenza non ci troveremo mai a dover sfogliare le pagine dell’enciclopedia per valutare le nostre scelte. Se da un lato questa scelta snellisce l’esperienza e la rende meno frammentata, dall’altro toglie un bel po’ di fascino al tutto, il che è davvero un peccato considerato quanto funghi, alghe, fiori e alberi siano cruciali nella storia di Mutazione.

Panorami di Carta

Esteticamente, Mutazione vanta uno dei suoi migliori punti di forza. Il titolo non solo è interamente disegnato a mano ma il tratto adottato e la caratterizzazione del mondo di gioco e dei personaggi che lo abitano è davvero irresistibile. Con un stile che può quasi far sembrare il tutto un sopraffino collage di fogli colorati, la controparte artistica risulta in linea con il resto della produzione: leggera ma squisita. Lo stile minimal riesce a riempire lo sguardo con i suoi innumerevoli dettagli, le eccellenti scelte cromatiche e i giusti bilanciamenti compositivi, rendendo di fatto l’opera un piccolo gioiello visivo. Per quanto riguarda l’accompagnamento sonoro, spesso troppo trascurato, ci troviamo nuovamente di fronte ad un successo. Il team ha confezionato un sound design non ingerente ma al contempo memorabile, con menzione d’onore non solo alle melodie da suonare nelle fasi di “giardinaggio” ma anche e soprattutto nelle sporadiche canzoni presenti nel dipanarsi della storia.

Foto di Gruppo

Mutazione è un titolo inaspettato, originale e magnetico. Chiunque sia in cerca di una storia coinvolgente, di personaggi carismatici e, perché no, di un po’ di drama, non dovrebbe sottovalutare la bellezza e il fascino di questa produzione indipendente. Una scrittura efficace ed intelligente fa squadra con un comparto artistico di alto livello, rendendo di fatto Mutazione una delle sorprese più gradite di questo 2019. L’unico rammarico, forse, è che il titolo veda la luce in un periodo così affollato di uscite dal nome altisonante e dall’indubbio richiamo mediatico, rischiando di essere snobbato in favore di produzioni molto più blasonate. Di contro, Mutazione presenta una struttura sulla quale il segno del tempo faticherà a incidere e proprio questo potrebbe farlo diventare il piccolo cult che merita di essere. Non siate prevenuti, troverete molto più di quanto potreste aspettarvi.

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