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Concrete Genie – Recensione

Il medium videoludico – ogni appassionato lo sa – è un mezzo eterogeneo e versatile, che sa esprimere e veicolare sensazioni a volte anche molto diverse tra loro: semplice divertimento, piacere di ragionare in maniera logica, e accortezza nel non farsi scoprire dal nemico di turno, tanto per fare alcuni esempi. In alcune situazioni e in determinati contesti però, il videogioco riesce ad essere qualcosa di più di un semplice passatempo, e finisce per essere un’opera in grado di legarsi a doppio filo con le emozioni e la sensibilità del giocatore. Questo è proprio il caso di Concrete Genie, titolo sviluppato da Pixelopus disponibile dal 9 Ottobre 2019 in esclusiva su Playstation 4.

C’era una volta Denska

In Concrete Genie vestiamo i panni di Ash, ragazzo particolarmente portato nel disegno e e nella pittura. Muoviamo i nostri primi passi all’interno di Denska, villaggio di pescatori un tempo fiorente e rigoglioso, ora abbandonato e preda di giovani vandali. Dopo che alcuni di loro strappano i bozzetti del giovane protagonista, ci dirigiamo inizialmente al Faro Abbandonato della città per cercare di recuperarli. Qui facciamo la conoscenza di Luna, entità che ci rivela il nostro vero compito: salvare il mondo dal propagarsi dell’Oscurità. Questa forza malvagia può infatti essere fermata solo attraverso i nostri disegni, che emettono luce e si animano con l’ausilio di un grande pennello. Le nostre creazioni danno vita, oltre a paesaggi e scenari, anche ai Geni, spiriti che possiamo arricchire con vari connotati e che si rivelano fondamentali durante il nostro viaggio.

Un pennello per domarli

Basta davvero poco tempo per rendersi conto che la meccanica fondamentale attorno la quale ruota Concrete Genie è quella del disegno. I Geni, creati attraverso il nostro formidabile strumento artistico, hanno delle caratteristiche molto particolari. Ognuno di essi può appartenere a un diverso elemento, e presenta abilità variegate che possiamo sfruttare in base alla specifica situazione che ci troviamo davanti: ad esempio, un Genio di elemento fuoco permette di bruciare un ostacolo di legno che nel mondo reale bloccava il passaggio. E osservare l’interazione tra i nostri disegni e il mondo di gioco regala una soddisfazione, ludica e visiva, non da poco. I Geni possono poi esprimere determinate richieste in merito a ciò che dobbiamo disegnare, sia esso un prato, un albero o un piccolo gruppo di stelle. Accontentarli riempie la barra della Super Pittura, essenziale per eliminare la Muffa Oscura e permettere a noi e ai nostri stravaganti amici di proseguire.

Mettiamoci all’opera

Per compiere la missione che ci è stata affidata in Concrete Genie, è dunque necessario illuminare con i nostri dipinti tutte le luci di Denska, suddivisa in quartieri zone. La mappa di gioco, in questo senso, ci è di grande aiuto, dal momento che fornisce la posizione, oltre che delle lampadine, dei vari Geni da poter creare. Possiamo così esaudire le loro richieste di disegno e ottenere la già citata Super Pittura, senza la quale alcune aree non possono essere dipinte, e dunque illuminate, a causa dell’Oscurità. Per rimuovere determinati ostacoli ambientali è poi indispensabile la collaborazione di due o più dei nostri Geni che, tra l’altro, possono essere richiamati vicino alla posizione di Ash tramite la pressione di un apposito tasto. A tal contesto, talvolta dobbiamo ingegnarci per cercare di capire come permettere ai nostri Geni di procedere, creando percorsi appositamente studiati per loro. Girovagando per il mondo di gioco, possiamo poi raccogliere le altre pagine strappate del nostro quaderno, contenenti nuovi elementi di paesaggio, Geni e connotati. Le possibilità di personalizzazione si fanno così sempre più ampie e rimuovono ogni freno alla nostra creatività. Presenti delle pagine di giornale, collezionabili aggiuntivi, che forniscono background narrativo riguardo al declino di Denska, per gli amanti della lore.

Ma il gameplay non si limita solo a questo. Le attività di pittura sono infatti controbilanciate, nella prima parte del gioco, da fasi stealth e, successivamente, di combattimento. Nelle prime dobbiamo cercare di evitare i bulli che si aggirano per Denska e, se necessario, attirare la loro attenzione e aprirci una via di fuga. Sicuramente si tratta di fasi non particolarmente curate o profonde, ma rappresentano un espediente in grado di donare a Concrete Genie varietà e dinamicità. Dopo aver illuminato tutte le luci di un determinato quartiere, possiamo dipingere il Capolavoro, opera che elimina le ultime tracce di Oscurità nella zona e che dunque ci permette di andare avanti.

A colpi di acrilico

Le fasi di combattimento rappresentano invece un ampliamento di tutte le funzionalità di gameplay esaminate fin’ora. Il pennello di Ash si trasforma infatti in una vera e propria arma: possiamo sferrare attacchi attraverso tre abilità elementali, oppure cercare di schivare i colpi dei nemici per non subire danni. Il Paint Strike, poi, ci permette di muoverci in maniera più agile e veloce, ampliando al tempo stesso la portata dei nostri attacchi. La Super Pittura diventa invece un boost alle nostre abilità offensive, che grazie ad essa diventano più potenti e in grado di coprire un raggio più ampio. Questo potenziamento si rivela particolarmente utile contro i Geni Oscuri, creature corrotte dall’oscurità che costituiscono i nemici più ostici del gioco.

E proprio le boss-fight, in Concrete Genie, si rivelano delle sfide decisamente impegnative. Ogni Genio Oscuro infatti possiede stili di combattimento e moveset diversi, oltre che uno scudo che bisogna eliminare il prima possibile con la Super Pittura, dal momento che fornisce loro invulnerabilità dagli attacchi normali. Pochi momenti di distrazione negli scontri più concitati bastano e avanzano per ricevere una sonora sconfitta.

Una gioia per i sensi

Tecnicamente, Concrete Genie se la cava egregiamente. Il gioco si attesta infatti sui 30 FPS stabili, con cali di frame praticamente assenti. Al di là delle prestazioni, principale punto di forza del titolo è sicuramente l’originale stile grafico: esso è infatti fortemente cartoonesco, e richiama le atmosfere dei classici film d’animazione americani, in particolare quelli firmati Disney-Pixar. Presente anche il doppiaggio in italiano, ben realizzato e convincente, anche se in determinate cutscene risulta essere forse un po’ troppo sottotono. Nulla di particolarmente grave, specie se si considera che il risultato complessivo è una piccola perla per occhi ed orecchie, che non smette di stupire con colori e rappresentazioni accese e vivaci.

Assolutamente consigliato

Insomma, Concrete Genie supera a pieni voti l’esame, e si attesta come uno di quei giochi che chiunque, almeno una volta nella sua carriera, videoludica, dovrebbe provare. Davvero, non vi è un pubblico specifico destinato ad accogliere l’opera di Pixelopus: per la bontà e qualità dei contenuti, è adatto veramente a chiunque. Prendetevi il tempo che vi serve, imbracciate il pennello e immergetevi nel mondo di Ash: è tempo di dipingere, e vi assicuro che non ve ne pentirete.

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