Il mondo della letteratura è una fonte di ispirazione infinita
Bookbound Brigade è un gioco sviluppato dall’italiana Digital Tales all’interno del genere Metroidvania.
Invece di un singolo protagonista abbiamo un gruppo di eroi sotto il nostro comando: la Brigata Rilegata. Invece di assumerne il comando individualmente, questi sono raggruppati in una formazione ed agiranno compatti. Molta cura è stata posta nella brigata: l’aspetto grafico è appagante, lo stile dei personaggi e le loro animazioni curato, le loro voci sono distinte e riconoscibili anche in mezzo al caos della battaglia. La loro formazione è dinamica, ruota, cambia, si adatta allo scenario. Non mi stancherò mai di osservare divertito gli elementi della brigata cercare di non far cadere chi si trova al di fuori di un bordo di una piattaforma.
La narrativa e l’ambientazione del gioco sono alquanto originali per quanto non siano assolutamente il focus del titolo: il mondo letterario è nel caos, e bisogna ritrovare Tom, il Tomo dei Tomi, il libro maestro, per rimettere tutto al proprio posto. Ecco quindi che la Brigata e i tanti NPC che incontriamo sono personaggi letterari e storici, che hanno avuto la loro personalità alterata dal caos letterario. Un Dracula vegetariano, una Regina Elisabetta d’Inghilterra super battagliera e chi più ne ha più ne metta. All’interno del gioco è presente un’enciclopedia che ci permette di conoscere tutti i personaggi, come erano in realtà storicamente e cosa ne è stato alterato nel gioco.
Educare e divertire in un unico pacchetto
Un ottimo modo per portare un po’ alla ribalta personaggi più o meno famosi e farli conoscere anche a chi non li ha mai sentiti prima. Il tono si mantiene leggero, le parlate dei personaggi sono moderne, le battute contemporanee: personalmente ho apprezzato il tutto, ma sono convinto che qualcuno dai gusti un po’ discutibili potrebbe considerarlo “cringe”, termine oramai abusato e fuori contesto il più delle volte.
Stiamo parlando di un metroidvania, quindi possiamo aspettarci un mix di esplorazione, platforming e di combattimento, il tutto in una linea di progresso che ci dona nuove abilità per sbloccare più porzioni della mappa. Ve lo anticipo subito: Bookbound Brigade si lascia apprezzare nella sua visione d’insieme ed è meglio della somma delle sue parti. Parti sulle quali vale la pena spendere qualche parola.
Un Metroidvania spezzato
Uno dei cliché del genere è quello di avere un singolo grande mondo interconnesso che viene sbloccato nel prosieguo dell’avventura. In Bookbound Brigade avremo invece quattro mondi separati tra di loro. Non sono lineari ed enfatizzano l’esplorazione e la scoperta organica da parte del giocatore, ma la narrativa ne detta il flusso. Ogni qualvolta vi blocchiate per via di un upgrade mancante, il gioco vi indica in quale mondo recarvi per proseguire. Da un lato questo può essere visto come una forzatura, ma io credo che invece serva bene i ritmi del gioco. Avere mondi separati potrebbe portare a frustrazioni notevoli con il giocatore che ha praticamente 1/3 di possibilità di indovinare andando a tentativi. E in ogni caso, il gioco non mette mai un punto sulla mappa: il giocatore è sempre l’esecutore ultimo e se non si ricorda il punto preciso dove serviva una data abilità, può perdersi tranquillamente.
La mappa di Bookbound Brigade è di tipo generale: è possibile vedere solo un layout delle macrostanze e come sono interconnesse, mentre tutti i dettagli sono lasciati alla mente del giocatore. Una mappa più dettagliata avrebbe forse aiutato troppo ,visto che capire come una stanza si colleghi effettivamente alle altre è parte della sfida. Mi è capitato di perdermi un paio di volte, ma attribuisco questa cosa più alla mia stanchezza che ad altro: la parte esplorativa in ogni caso funziona. Le ricompense per l’esplorazione servono per migliorare le performance della vostra Brigata Rilegata, per consentirle di affrontare la fine del gioco in modo più agevole possibile.
Durante i vostri viaggi, venite interrotti da sezioni di platform, da puzzle e da combattimenti. I puzzle ruotano intorno a semplici manipolazioni ambientali, ma non sono mai così semplici da essere solo un intralcio. La maggior parte delle sfide sono però di tipo platforming e qui il gioco mostra un po’ di debolezze. Il sistema di controllo è un po’ rigido ed il sistema di gestione della fisica della Brigata Rilegata a volte si mette in mezzo: più volte mi ritrovavo fermo su una piattaforma perché un qualche elemento del gruppo era in una collisione invisibile. Il difetto maggiore però è proprio nella risposta dei comandi: c’era un input lag non costante. Momenti di reattività certosina si alternavano ad altri dove passavano troppi millisecondi.
200hz e non sfruttarli
Tra l’altro, ho notato che a 30 e 60fps si hanno i risultati migliori per i comandi. Se si lascia libero il gioco di andare al limite di display da gaming, come il mio Z301 da 200hz, alcuni comandi non vengono proprio registrati. Spero venga risolto in fase di rilascio, poiché la fluidità migliorata esalta tutte le pregevoli animazioni della Brigata Rilegata. Solo in un caso specifico c’era una totale non sicurezza del comando: credo che Bookbound Brigade abbia la peggior meccanica di penzolamento del suo genere.
C’è anche qualche sfida che rasenta la frustrazione, per i motivi sbagliati. Dalla metà gioco in poi, dovete fare uso delle vostre abilità speciali per superare numerosi ostacoli. Consumano tutte un certo quantitativo di energia, che si ricarica davvero lentamente: ci sono quindi parecchi tempi morti, ad aspettare questa benedetta ricarica. Esistono upgrade che la velocizzano, ma neanche loro riescono a mitigare del tutto questo difetto. A netto di questo, le prove non richiedono mai tempismi certosini, non sono malate e dannatamente difficili, ma sanno offrire il giusto grado sfida, che si espande nel corso dell’avventura. Il passare tra diverse formazioni, anche al volo, e saper usare le giuste abilità in sequenza è sempre un buon modo di sollecitare il giocatore ed appagante una volta padroneggiato. Gli ostacoli vi “uccidono” sul colpo, riportandovi all’ultima zona di terreno sicuro, ma l’ampio pool di vita della Brigata Rilegata permette un buon margine di errore.
Scazzottate confuse
Il combattimento è invece il lato più debole dell’offerta ludica di Bookbound Brigade: la Brigata Rilegata è troppo limitata in battaglia. Molta della vostra potenza di fuoco deriva da attacchi speciali, eseguibili con combinazioni di tasti dorsali e frontali, che non ho mai trovato così comodi da eseguire velocemente nel flusso di battaglia. Non sempre caricare a testa bassa è la soluzione migliore e capire un attimo quando è meglio attaccare può darvi una grande mano nelle fasi finali. I boss invece, sono stati alquanto deludenti, poiché o soffrono di tempi morti prolungati o sono un po’ troppo spugne. Un paio di loro erano puzzle boss che ho apprezzato per l’inventiva, ma erano sottosviluppati dal lato audio visivo, rendendo la battaglia molto meno epica di quel che sarebbe potuta essere.
Audiovisivamente Bookbound Brigade è piacevole. I personaggi sono ben caratterizzati e animati, così come i nemici. Gli ambienti sono colorati e facili da leggere, anche se non hanno tantissima personalità a parte un paio di zone. In generale sono molto puliti, con poco dettaglio: solo in un paio di occasioni le decorazioni su più livelli di profondità vanno ad oscurare alcuni elementi del platforming, ma mai in modo veramente critico.
Tirando le somme, le 15 ore che sono state necessarie per vedere il finale, ma non per finirlo al 100%, sono scorse piacevolmente. Il primo Metroidvania di Digital Tales è basilare, ma ben strutturato. Le uniche pecche sono nei combattimenti e nei controlli non proprio fluidissimi, ma non intaccano il pacchetto. Se siete a caccia di un Metroidvania dalla firma Italiana, dateci un occhio.
Please enable JavaScript to view the comments powered by Disqus.