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Oddworld: Stranger’s Wrath HD – Recensione

Come i più navigati sapranno, “Oddworld: Stranger’s Wrath” è uno spin-off ambientato nel mondo di Oddworld uscito su Xbox nel 2005. Il gioco è stato rimasterizzato in HD (720p) e distribuito su numerosi supporti a partire dal 2011, ma nessuno di mamma Nintendo. Nel 2013 fu annunciata una versione per Wii U e, seppur mai cancellata ufficialmente, la cosa non andò più in porto. Da questo 24 Gennaio Stranger’s Wrath HD approda su Switch, permettendo a un pubblico tutto nuovo di vivere questa avventura, un po’ datata ma che ha ancora qualcosa da offrire.

La cinematic di apertura fa capire da subito quello che ci aspetta: un misterioso cacciatore di taglie insegue un bandito lumachesco, ma invece delle classiche pistole imbraccia una balestra caricata con numerosi animaletti, molto vivi e molto arrabbiati. Scopriamo infatti che lo “straniero” del titolo non ama le armi da fuoco, e preferisce usare la fauna locale come riserva di proiettili. Strano che PETA non abbia avuto da ridire in merito. Il tutorial illustra le meccaniche principali in modo rozzo ma funzionale: grosse schermate blu freezano il software per spiegare al giocatore come affrontare il platforming in terza persona e lo shooting in prima. Dopo aver catturato il capobanda e sgominato il resto dei fuorilegge si torna in città ad incassare; questo loop è alla base delle circa 15 ore del titolo, e si presta decisamente ad essere giocato su una console portatile.

Come già accennato Oddworld: Stranger’s Wrath HD offre sia la visuale in prima persona che in terza, la prima necessaria per sparare con la balestra, e la seconda più comoda per navigare gli ambienti e combattere in corpo a corpo. Le abilità melee del protagonista sono limitate, ma non si sente la mancanza di combo sofisticate. La star dello show è la balestra, caricabile con due animaletti diversi contemporaneamente, e che è la piaga dei banditi: possono attirarli, morderli, stordirli, farli vomitare o esplodere, e altro ancora. La varietà è ottima e ogni tipologia di bestiola può essere potenziata nel corso della storia. Una novità interessante è che le nostre munizioni non si trovano in qualche cassa, né vengono lasciate cadere dai nemici sconfitti, bensì vanno catturate usando un insetto con colpi inesauribili. E qui i joypad del Nintendo Switch mostrano un po’ i loro limiti: colpire oggetti (spesso volanti) così piccoli può risultare frustrante e molti avranno bisogno di testare parecchio prima di trovare una soglia della sensibilità che li soddisfi, o giocare in modalità docked e risparmiarsi anche qualche calo di fps. Una volta risolto questo problema il combattimento diventa adrenalinico e pieno di possibilità. Non ci si può limitare a dare schiaffoni alla Terence Hill, o i nemici ci faranno un sacco di buchi.

Il giocatore deve imparare quando sparare e quando picchiare, quando cercare di catturare un bandito stordito e quando ucciderlo, il tutto sempre sfruttando l’ambiente e le diverse possibilità a proprio vantaggio, e questo offre una curva d’apprendimento discreta, specialmente durante alcuni incontri più concitati. I controlli sono responsivi al punto giusto in entrambe le modalità, la telecamera in terza invece non è sempre affidabile. Altra peculiarità del gameplay è l’assenza di oggetti curativi: lo straniero può scrollarsi di dosso i proiettili, ma farlo consumerà stamina, così come tirare testate, cadere da grandi altezze e correre, quindi andrà gestita con attenzione. Il gameplay alla base di Oddworld: Stranger’s Wrath è solido, anche a 15 anni di distanza dalla sua prima incarnazione, ma non si può dire lo stesso del level design: per quanto gli ambienti siano curati è impossibile non accorgersi che vengono da due generazioni fa. Inutile la minimappa, che indica solo una vaga posizione dei nemici in 2D, e la cospicua verticalità di molte zone rende il tutto decisamente confuso in alcuni punti.

Il lavoro dietro la remastered è ancora convincente, è tutto (tranne le animazioni) molto svecchiato rispetto alla versione del 2005, i modelli 3D sono gradevoli e lo stile di Oddworld è sempre inconfondibile. La scelta tra MSAA o SSAA nelle opzioni permette di privilegiare performance o dettaglio grafico. Un altro aspetto che non ha risentito dell’età del gioco è senz’altro l’ambientazione, che salvo qualche pecca è ancora interessante. Il protagonista sembra una incarnazione aliena di Clint Eastwood, ha una voce cavernosa e si muove in modo selvatico se non goffo, ma riesce anche a ritagliarsi un suo spazio invece di diventare una macchietta. Gli abitanti delle varie città sono tutti gallinacei dall’accento sudista che stufano dopo dodici secondi, ma grazie a Dio non è necessario interagire spesso con loro. Il resto del mondo è costruito in modo organico ed è estremamente caratterizzato, con un’atmosfera western palpabile, tanto che con ogni probabilità è servito da ispirazione all’ottimo film di animazione “Rango”. Boss e relativi modelli sono unici (non i doppiatori, purtroppo), e le arene hanno sempre qualcosa che le differenzia da quanto già visto. La storia offre anche un paio di twist decenti per essere del 2005, oltre che un messaggio piuttosto profondo e rilevante.

Oddworld Stranger’s Wrath HD per Nintendo Switch è consigliato a tutti i fan della saga, che non avevano certo bisogno di incoraggiamenti per comprarlo. Ma anche chi non si è mai avvicinato prima a questo universo troverà la remastered competente di uno dei giochi più originali dei primi anni 2000, ad un prezzo decisamente accessibile.

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