Manca ormai davvero poco all’arrivo di Animal Crossing su Nintendo Switch. Si tratta di un evento atteso dai fan di tutto il mondo da ormai parecchio tempo. Ricordiamo infatti che l’ultimo capitolo del brand uscì nell’ormai lontano 2012, ben otto anni fa.
Malgrado l’attesa lunga e spasmodica non riusciamo più a stare nella pelle, pensando e ripensando ad alcuni dei momenti più belli e sorprendenti che, in quanto videogiocatori del brand, abbiamo vissuto nel corso degli anni. Immergerci in tali ricordi è una sensazione dolce, quasi confortevole oserei dire. Proveremo dunque a trasmettervi le stesse sensazioni condividendo con voi alcuni dei momenti migliori che hanno contraddistinto Animal Crossing ed il proprio mondo virtuale.
Il viaggio verso il villaggio
Siamo nel 2004. All’epoca ero un bambino di undici anni intento a scoprire le meraviglie offerte dal piccolo Nintendo Gamecube. Tra l’annovero di titoli a me sconosciuti, arrivò all’orecchia il nome di questo fantomatico Animal Crossing, un gioco davvero coinvolgente, in cui il tempo reale corrisponde al tempo trascorso nel gioco stesso. Concettualmente mi innamorai immediatamente. Ricordo ancora che il giorno dell’uscita non avevo abbastanza paghette messe da parte per comprarlo. Decisi quindi di riportare al negozietto di quartiere dell’epoca (il quale imperterrito resiste ancora oggi) una valanga di giochi della mia libreria per potermi accaparrare il primo capitolo del brand arrivato in occidente.
Corsi a casa, misi il disco nella console e, dopo un breve colloquio con K.K., eccoci qui: un treno in viaggio e un posto libero davanti a noi. Il resto è storia …
Un abitante paga sempre i propri debiti (semicit)
Ok, non sarà probabilmente un evento sconvolgente o inaspettato. Ogni Animal Crossing ruota però quasi unicamente attorno a questo pretesto ed era quindi per me doveroso dedicargli qualche riga.
La sensazione di aver saldato un debito con Tom Nook ha una doppia chiave di lettura. Ci si sente finalmente liberi dalle angherie di quel dannato e avido procione, ma allo stesso tempo il giocatore sa già di dover rimettersi ancora nelle sue mani per poter aggiornare o ampliare la propria casa. Ed è qui che sta la magia. La fatica nell’accumulare stelline viene sempre ripagata con un upgrade dell’ abitazione. Appagamento puro, oltre che un pretesto di gameplay tanto semplice quanto geniale.
Memorabile nei nostri ricordi, il jingle tipico di quando un debito viene saldato.
Oh Resetti, Resetti, perchè sei tu Resetti?
Mr. Resetti è probabilmente diventato ad honorem uno dei simboli più riconoscibili di tutto il brand. Nelle sue prime apparizioni riuscì a stupire i giocatori sfondando la quarta parete e sgridandoci per il nostro mancato salvataggio.
Scemato l’effetto Wow di tale interazione, negli utenti è rimasta per davvero tanto anni solamente la sensazione di fastidio causata dalla prolissità del personaggio nei dialoghi. Ebbene Nintendo decise nel 2012 di farci capire quanto fossimo tutti quanti nel torto, rimuovendo da New Leaf (nelle parti iniziali) la talpa e tutta la sua famiglia. Fu così che, al primo avvio dopo un mancato salvataggio, tutti i giocatori si accorsero d’un tratto di quanto fosse importante e confortevole la figura del Sig. Resetti.
Sospiro di sollievo dopo averlo finalmente “sbloccato” pagando fior fior di quattrini per costruirgli la sede del suo nuovo ufficio, ed un sorriso in volto ripensando a tutti quei primi incontri ad ogni capitolo della serie.
Piovono regali
Animal Crossing gioca molto sul fattore tempo. La longevità è un concetto quasi effimero in una produzione simile. Per questo motivo collezionare oggetti, siano essi abiti o arredamento, richiede davvero tanto tempo da spendere. Gli oggetti in vendita nei negozi sono limitati e giornalieri, per cui la ricerca di uno specifico prodotto rischia di divenire alquanto frustrante.
Entrano qui in gioco i regali. Possono capitare da animali di passaggio, ottenuti aiutando i propri concittadini o letteralmente arrivare dal mare o dal cielo (Uaaaaaa, un palloncinoooo!!!!!); fatto sta che ricevere un nuovo cappello od un modello esotico di tappeto in maniera totalmente inaspettata riesce sempre a scaldare i cuori di noi videogiocatori.
Eventi inaspettati
La massima raffigurazione di un evento inaspettato in Animal Crossing credo sia quel momento in cui il giocatore, passeggiando per la spiaggia in cerca di conchiglie, vede spuntare dal pelo dell’acqua una pinna. Chi conosce il gioco sa che si tratterrebbe probabilmente di un pesce raro, il quale andrebbe ad aggiungersi all’Acquario presente in ogni edizione del gioco, o banalmente venduto per una cospicua somma di stelline.
Gli eventi casuali nel corso degli anni si sono dimostrati linfa vitale per le sessioni dei giocatori. Parliamo di UFO, di Abitanti spiaggiati a seguito di un incidente in mare o di uscire di casa e sentire l’annuncio di un qualche evento giornaliero.
DLIN DLON “Partecipate alla gara di cattura di insetti! Recatevi in Piazza e parlate con il Sindaco Tortimer per iscrivervi”
Sublime.
Si, Viaggiare …
Chi ha giocato ad i primi due titoli del brand, su Gamecube e Nintendo DS si intende, sa bene che uno dei maggiori desideri dei fan era quello di poter esplorare nuovi scenari.
Certo, in Wild World tale possibilità era appena accennata, ma in Let’s Go To The City si poteva letteralmente prendere un bus ed esplorare, con tutte le limitazioni del caso, una città! Rompere la monotonia del solito villaggio è sicuramente un momento memorabile per ogni giocatore di lungo corso che ha vissuto sulla sua pelle tutta la storia del titolo simulativo targato Nintendo.
La tradizione è poi piacevolmente continuata in New Leaf, nel quale era possibile visitare la Via dello Shopping ed un’isola tropicale gestita proprio da Tortimer.
Wi-Fi Connection
Nintendo e 2005 nella stessa frase significano indiscutibilmente una sola cosa: Wi-Fi Connection.
Sembra passata un’era geologica, ma in realtà solamente 15 anni. All’epoca i modem dotati di modulo wireless non erano un granché diffusi e la frequenza della banda poteva causare grossi deficit nella connessione. Per sopperire a tale problema la società giapponese pensò di commercializzare una chiavetta da collegare ad un qualsiasi PC, la quale avrebbe permesso ai nostri Nintendo DS di entrare in rete.
La campagna marketing di Animal Crossing: Wild World venne basata quasi unicamente su tale funzione. Dopo centinaia di ore passate a girovagare per il proprio villaggio da soli, i giocatori erano finalmente in grado di visitare i propri amici comodante seduti sul divano di casa.
Una svolta epocale per l’intero mercato.Connettersi, ritrovarsi nel villaggio di un giocatore statunitense, “rubargli” un frutto che nel nostro villaggio non cresce ancora, tornare a casa e piantare quello stesso frutto per ottenerne una cultura esotica. Tutto questo ha un qualcosa di poetico.
Più Animal Crossing, Meno App di incontri
Interagire con i propri concittadini avviene in maniera abbastanza atipica per una serie di titoli del genere. Stiamo a tutti gli effetti parlando di un gioco simulativo, ma le possibilità di dialogo sono risicate ed in molti casi assenti.
Gli abitanti però riescono sempre ad entrare nel cuore di chi condivide con loro un villaggio virtuale. Reagiscono al passare del tempo, spesso ricordano azione svolte o eventi passati e, a tratti, sembrano provare emozioni. Questo è l’ottimo lavoro dietro al character design di tutti gli Animal Crossing, ma ha anche un grosso rovescio della medaglia: quando un abitante va via dal nostro villaggio è un vero dramma.
Fortunatamente tale animale viene rimpiazzato da qualcun altro, magari anche più simpatico. Un giorno, entrando in game, si scopre un nuovo edificio in allestimento ed in quel momento ci si sente euforici pensando di dover conoscere il nuovo vicino di casa con cui il giocatore, volente o nolente, condividerà qualcosa. Magari il giorno di San Valentino? Oppure Natale? E cosa regalerete a quel nuovo abitante il giorno del suo compleanno?
Passeggiata di notte
Il mio ricordo più bello di Animal Crossing.
Siamo alla notte prima della mia prova orale di maturità. Si, come tutti quanti guardai anche io il celebre film e, dopo infinite ore a rigirarmi nel letto, riuscì finalmente ad addormentarmi.
Mi svegliai alle 5 di mattina. Prova alle 8. Ansia e agitazione presero il sopravvento. Ebbi la necessità di rilassarmi.
Sfoderai il mio Nintendo 3DS e cominciai a giocare. Animal Crossing: New Leaf. Pioveva e vi era una rilassante musica (il tema notturno) in sottofondo. Feci una passeggiata sotto un ombrello a forma di foglia.
L’esame andò benissimo ed ancora oggi ho il piacere di attribuire parte del merito di tale risultato proprio a quella passeggiata.
Ritornare nel villaggio
Siamo alla fine di questa lista che spero vi possa accompagnare all’ormai prossimo lancio di New Horizon. Il momento più bello in assoluto rimane arrivare nel nuovo villaggio, il quale è anche un evento facilmente inquadrabile rispetto all’abbandonarlo. Sapreste infatti dirmi quando è stata l’ultima volta che avete lasciato un vostro vecchio villaggio?
Probabilmente no e questo è ciò che rende Animal Crossing un’esperienza che si pone al di là del semplice videogioco. Nei vostri villaggi ci sono ricordi ed esperienze, oltre che un sacco di compagni di avventura virtuali con cui avete condiviso qualcosa.
Tutto questo sarà sempre li ad aspettarvi. Basterà rispolverare una vecchia cartuccia, avviare il gioco, prendersi magari una ramanzina da Mr. Resetti, e salutare tutti ancora una volta.
Pensate a quanti nuovi momenti che saranno in grado di rimanerci a mente e nel cuore potremo ancora vivere grazie ad Animal Crossing: New Horizon.
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