Facciamo un piccolo salto nel passato: nel 2002, dopo un primo periodo di prova avvenuto su Nintendo 64, Nintendo portò su GameCube il primo capitolo della serie Animal Crossing. Ciò che all’epoca lo rese un titolo rivoluzionario, fu l’essere un gioco vivente: il giocatore veniva teletrasportato all’interno di una vera e propria comunità, e aveva come unico obiettivo quello di viverci. Ci si creava la casa dei propri sogni, si interagiva con i concittadini risolvendo i loro problemi e si pagavano le tasse (importante). Il tutto veniva poi condito con un orologio virtuale che permetteva l’implementazione di vari eventi che, a seconda del giorno in cui si avviava la console, variavano ciclicamente. Aggiungiamoci un’estetica carina e coccolosa al punto giusto e abbiamo tra le mani una formula vincente che ovviamente è stata, successivamente, presa in prestito e rielaborata da altri: Fantasy Life, MySims ed il da poco annunciato Hokko Life sono i primi esempi che potrebbero venirvi in mente. Anche Nintendo ovviamente col tempo ha raffinato ed evoluto il concept iniziale rendendo – scivoloni con i giochi da tavolo a parte – Animal Crossing uno dei suoi brand di punta che, 18 anni dopo il rilascio del primo capitolo, vede arrivare su Nintendo Switch un nuovo capitolo: Animal Crossing: New Horizons, in uscita il prossimo 20 Marzo 2020.
Checking-In
Una volta avviato il titolo, il giocatore partecipa ad un simpatico modulo d’applicazione che funge da editor della propria partita. Dopo la consueta creazione del vostro villager – o del vostro mostro di Frankenstein, se siete tra i giocatori più creativi – viene la volta della selezione del layout generale dell’isola e dell’emisfero in cui posizionarla. La scelta della prima avviene tramite la selezione di quattro template generati casualmente ma comunque ben differenziati: potete scegliere se vivere in un’isola prevalentemente ricca in termini di flora, oppure ritrovarvi in un setting diviso in vari settori da un fiume collegato con l’oceano e pieno di piccoli laghetti, in modo da aumentare il proprio bottino durante le sedute di pesca.
Nel secondo caso, la scelta dell’emisfero viene settata automaticamente dalla regione del vostro Account Nintendo, ma in Animal Crossing: New Horizons è comunque possibile selezionare l’emisfero opposto per mescolare le carte in gioco e ritrovarsi con un clima ed una stagione diversa rispetto a quella presente nel mondo reale.
Una volta terminate le questioni burocratiche, inizia la chiamata all’imbarco ed il successivo arrivo sull’isola creata, dove veniamo accolti dal nostro procione preferito: Tom Nook.
Sopravvivere amorevolmente in Animal Crossing: New Horizons
Arrivati sull’isola, il giocatore ha l’opportunità di partecipare ad un breve tutorial in formato “meet and greet” assieme ai suoi nuovi due vicini di casa, durante il quale può familiarizzare con alcune delle nuove meccaniche e strutture che contraddistinguono questo nuovo capitolo. Nel mezzo della piazza principale si trova il centro servizi, gestito personalmente da Nook stesso e che fornisce, in maniera rapida e semplice, tutti gli strumenti necessari per lo sviluppo e la gestione dell’isola. All’interno di quest’ultimo si può trovare anche una scrivania che permette al giocatore di maneggiare con il crafting di oggetti fai-da-te. Sfruttando questa modalità si possono costruire oggetti che variano dai semplici utensili base – molto fragili ma comunque facilmente sostituibili – fino ad arrivare a mobili, ponti, staccionate, sedie e addirittura oggetti utili ad abbellire la piazza principale della vostra isola. Insomma, a parte qualche eccezione, se si pensa ad un oggetto specifico probabilmente questo potrà essere craftato in Animal Crossing: New Horizons, a patto di possederne il progetto dedicato.
Per quanto riguarda la seconda novità, in Animal Crossing: New Horizons parliamo di un vero e proprio ecosistema targato Nook Inc., gestibile attraverso l’omonimo Nook Phone. Questo device funge da menu generale e permette al giocatore di raccogliere miglia. Questa nuova valuta in-game affianca le classiche stelline ed è facilmente ottenibile tramite il completamento di vari obiettivi e attività, che possono essere singole o periodiche. Una volta pagata la prima tassa, il servizio sblocca una sua versione potenziata, nel quale troviamo disponibili degli obiettivi a rotazione. Questi ultimi riguardano piccole attività come la raccolta di un numero determinato di stelline oppure la cattura di un insetto particolare. Una volta racimolate abbastanza miglia, basta recarsi allo sportello automatico situato nel centro servizi per poter spenderle in oggetti, progetti fai-da-te e sopratutto coupon utilizzabili nella seconda nuova struttura: l’aereoporto.
All’interno di questa struttura si può utilizzare un Coupon per visitare nuove isole generate casualmente dal gioco e nelle quali è possibile trovare piante, insetti o pesci esotici oppure fare amicizia con nuovi potenziali vicini. Inoltre, ogni isola è provvista di un piccolo tavolino dedicato alla realizzazione di progetti fai-da-te d’emergenza, qualora ci fosse il bisogno di recuperare un utensile, senza il bisogno di tornare prematuramente al centro servizi. L’insieme di queste nuove meccaniche e tipi d’interazione riescono con successo ad introdurre o reintrodurre i giocatori nel classico loop che caratterizza il game design del brand: inizio la giornata, effettuo le attività disponibili per ottenere infine le stelline e le miglia necessarie per migliorare l’esperienza di gioco. I giocatori di vecchia data, possono quindi godere dei nuovi benefici, mentre i neofiti si trovano con una marcia in più ed invogliati a voler fare di più.
Collaborazione alla J.J. Abrams
Come nelle migliori serie tv ambientate all’interno di un’isola sperduta, in Animal Crossing: New Horizons la collaborazione e l’intesa con i propri vicini è importante. Nonostante il gioco inizi con soli due abitanti oltre a noi, la componente social del titolo spinge subito a voler interagire con loro, anche solo per poche volte al giorno. Ogni cittadino agisce per conto proprio, vivendo la sua vita sull’isola seguendo il nostro stesso ritmo. Anche soltanto visitando una dimora altrui ad intervalli di pochi giorni tra di loro, si possono trovare notevoli cambiamenti nell’estetica adottata per l’arredo.
In questo modo il giocatore si sente non solo parte della comunità e immedesimato nel suo avatar, ma viene spinto a voler interagire ulteriormente con loro tutti i giorni. Parlando con i vicini, magari mostrando particolare interesse ed insistenza e aiutandoli a risolvere i loro problemi, il giocatore viene premiato e rafforza il legame affettivo tra lui e gli altri abitanti.
I In Animal Crossing: New Horizons c’è aria di casa
Una volta completati i primi incarichi e aver usato i primi giorni per familiarizzare con le novità e sopratutto con i nuovi vicini, Animal Crossing: New Horizons inizia con un ritmo progressivo a sbloccare tutte le strutture simbolo della serie. Partendo dal museo, al quale è possibile donare i propri insetti, pesci catturati e fossili per vederli poi esposti o ammirarli, fino ad arrivare al classico negozio “Nook’s Cranny” dove è possibile effettuare acquisti o guadagnare qualche stellina tramite la vendita di oggetti indesiderati. Anche il centro servizi, col tempo, subisce cambiamenti e migliorie offrendo al giocatore nuove opzioni in merito alla personalizzazione del proprio paradiso in mezzo al mare e quindi aumentare il numero di visitatori e/o potenziali nuovi vicini.
Comparto Tecnico
Anche durante una tranquilla passeggiata intorno all’isola, non è difficile notare la mole di lavoro e di risorse che Nintendo ha dedicato alla componente grafica del titolo. Con il passaggio da Nintendo 3DS a Switch si possono notare le ovvie migliorie alla qualità delle texture. Inoltre, ciò ha aperto all’utilizzo – già sperimentato nel controverso Animal Crossing: Amiibo Festival – di materiali applicati a queste ultime, in grado di dare ai modelli vari personaggi dettagli come il loro pelo o piumaggio, che sulle console precedenti risultavano abbozzate. Tuttavia questo alto livello di dettaglio sembra aver inficiato sul frame rate del titolo, che non sembra andare oltre i 30 FPS sia in modalità portatile che docked. Va detto che si sono dimostrati più che sufficienti per godere pienamente dell’esperienza.
Come anticipato all’inizio di questa recensione, nel corso degli ultimi 18 anni Nintendo ha saputo migliorare ed evolvere lo stile e il livello di divertimento del brand, per la gioia di tutti i fan. Animal Crossing: New Horizons è il frutto di questo lavoro. Ogni anfratto dell’isola, ogni linea di dialogo è colma d’amore, cura da parte del team di sviluppo e voglia di accontentare il proprio pubblico che, a partire dal 20 Marzo potrà provare con mano uno dei migliori capitoli della serie. L’unico rammarico è quello di non esser riusciti a metter mano alle possibilità della componente online.