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Cineclub Internazionale Distribuzione apre una collaborazione con Vimeo

Cineclub Internazionale Distribuzione, in attesa di poter comunicare la nuova data di “Sola al mio matrimonio”, il film di Marta Bergman la cui uscita in sala è stata bloccata dall’emergenza sanitaria e dalla conseguente chiusura delle sale cinematografiche italiane, annuncia l’inaugurazione del proprio servizio di Video On Demand sulla piattaforma VIMEO per il noleggio e l’acquisto digitale di alcuni film e documentari del suo catalogo. Il nuovo servizio di VOD della Distribuzione è disponibile al seguente link.

Attraverso la piattaforma VIMEO è possibile noleggiare e acquistare i film del catalogo in formato digitale: l’opzione noleggio consente di vedere il titolo entro 48 ore dal momento dell’ordine al costo di soli 3 euro, mentre l’acquisto digitale ha un costo di 10 euro.

Fondata nel 2012 da Paolo Minuto e nata con l’obiettivo di distribuire in Italia film indipendenti selezionati e premiati ai principali Festival internazionali, anche sul nuovo canale VOD Cineclub Internazionale Distribuzione propone un’offerta incentrata sul cinema indipendente e di qualità. Questo l’elenco dei film attualmente disponibili:

1. “The Parade – La Sfilata” di Srdjan Dragojevic (2013)

Vincitore del Premio del Pubblico di Panorama del Festival di Berlino 2012, del Premio del Pubblico al Festival GLBT di Torino 2012 e del Premio Amore e Psiche al MEDFILMFESTIVAL di Roma 2012.
Limun è stato un eroe di guerra e ora è un potente delinquente di strada, omofobo. Per una rocambolesca serie di coincidenze è costretto ad accettare di scortare il Gay Pride di Belgrado organizzato dagli attivisti Mirko e Radmilo, dopo il rifiuto della polizia. Tuttavia nessuno dei suoi amici serbi lo aiuta per paura di essere associato all’universo omosessuale. Limun decide così di rivolgersi a dei vecchi nemici nella Guerra dei Balcani degli anni ’90: il bosniaco Halil, il croato Roko ed il kosovaro albanese Azem. Ne scaturiscono una serie di avventure tragicomiche fino al giorno del Pride a Belgrado.

2. “Era meglio domani” (Documentario) di Hinde Boujemaa (2014)

Selezione Ufficiale Fuori Concorso alla Mostra del Cinema di Venezia del 2012.
Nel caos della rivoluzione tunisina del 2011, il film segue Aida, una tunisina che deve ripartire da zero e non vuole guardarsi indietro. La donna passa il tempo a spostarsi da un quartiere povero all’altro. Spinta dal desiderio di trovare un tetto sotto cui ripararsi assieme ai figli, Aida non fa alcun caso agli eventi storici che si stanno svolgendo intorno a lei. Il suo unico scopo è quello di trovare una via d’uscita, ed è convinta che la rivoluzione sia una benedizione. “Era meglio domani” ripercorre il viaggio atipico di questa donna audace e sfrontata nell’intenso intervallo di una rivoluzione nazionale.

3. “Pelo Malo” di Mariana Rondon (2014)

Vincitore della Concha de Oro al San Sebastian Film Festival 2013, Vincitore del premio Miglior attrice protagonista e Migliore sceneggiatura al Torino Film Festival 2013.
Junior ha nove anni e ha i “capelli ribelli”. Li vuole stirare per la foto del suo annuario, come un cantante pop alla moda. Questo lo mette in contrasto con sua madre, Marta. Più Junior cerca di sembrare elegante e farsi amare dalla madre, più lei lo rifiuta, finché lui si trova con le spalle al muro, faccia a faccia con una decisione dolorosa.

 4. “Figlio di nessuno” di Vuk Rsumovic (2015)

Vincitore Premio del Pubblico e Vincitore del Premio Fipresci Fedora alla Settimana della Critica del Festival di Venezia 2014.
Opera prima di Vuk Rsumovic, basato su una storia vera ed egregiamente interpretato dal quindicenne Denis Muric, il film racconta le vicende di un bambino cresciuto tra i lupi nei boschi della Bosnia e poi pian piano e a fatica rieducato alla “civiltà” a Belgrado. Il film narra le vicende pedagogiche, l’educazione sentimentale e la prima maturità di questo bambino e poi ragazzo.

5. “Amore, furti e altri guai” di Muayad Alayan (2016)

Berlinale Panorama 2015.
Opera prima palestinese, coraggiosa e divertente. Storia di un ladro d’auto, Mousa, e delle sue rocambolesche, umane e comiche vicende, che si incrociano con il destino di un soldato israeliano di basso rango. Mousa sogna di andare in Europa, in Italia, a giocare nella Fiorentina, di fuggire con la donna che ama e con la sua bambina, ma per realizzare questo sogno, smettere di rubare auto e fuggire dalla Palestina deve…

6. “Appena apro gli occhi” di Leyla Bouzid (2016)

Vincitore Premio del pubblico e del Label Europa Cinemas alle Giornate degli Autori di Venezia 2015, finalista a tre del Premio Lux 2016, selezionato dalla Tunisia per partecipare all’Oscar per il miglior film straniero 2017.
Tunisi, estate 2010, pochi mesi prima della Rivoluzione. La diciottenne Farah si è appena diplomata e la sua famiglia vorrebbe iscriverla alla facoltà di Medicina. Lei non la pensa allo stesso modo. Canta in un gruppo politico rock. Vuole vivere da cittadina attiva, ma anche divertirsi, scoprire l’amore e frequentare la città di notte.

7. “Les Ogres” di Lea Fehner (2017)

Premio del pubblico al Festival di Rotterdam, premio del pubblico e premio Lino Micciché per il miglior film del Concorso alla 52. Mostra del nuovo cinema di Pesaro.
Quelli della compagnia Davaï Théâtre – una turbolenta tribù di artisti nella quale il lavoro, i legami familiari, l’amore e l’amicizia si mescolano con veemenza, scavalcando i confini tra la finzione del palcoscenico e la vita reale – vanno di città in città, con una tenda in spalla e il loro spettacolo a tracolla. E mettono in scena Cechov. Nelle nostre vite portano il sogno e il disordine. Sono degli orchi, dei giganti e ne hanno mangiato di teatro e di chilometri… Ma l’imminente arrivo di un bambino e il ritorno di un ex amante faranno rivivere le ferite che si pensava fossero ormai dimenticate. E allora… che la festa cominci!

8. “Dall’altra parte” di Zrinko Ogresta (2017)

In anteprima nella sezione Panorama alla Berlinale 2016 con una Menzione Speciale Europa Cinemas, candidato della Croazia agli Oscar 2017 come miglior film straniero.
Vesna è un’infermiera a domicilio di Zagabria. Sua figlia Jadranka si è laureata in legge e sta per sposarsi con Bozo, “un inetto”, secondo suo fratello Vlado, che è sposato, ha un figlio piccolo e un’amante incinta. All’inizio del film, Vesna riceve una chiamata misteriosa a lavoro. Dall’altra parte del filo, si presenta un certo Žarko, che scopriamo essere suo marito. Žarko era capitano dell’Esercito Nazionale di Jugoslavia quando iniziò la guerra in Croazia (1991), e decise di stare “dall’altra parte”. Finito a L’Aia, è stato appena rilasciato. I due non si parlano da vent’anni; la telefonata inaspettata riporterà a galla il ricordo di un segreto che la donna ha cercato di nascondere per molto, troppo tempo, catapultandola di colpo in un passato doloroso. E quell’amaro passato, può creare le basi per quello che avverrà nell’oggi, può essere così ingombrante da rendere Vesna vittima (anche) del presente.

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