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Nioh 2 – Recensione

A ormai tre anni di distanza dal primo capitolo, si torna a caccia di Yokai grazie a Nioh 2. Capitolo innovativo o more of the same?

Giappone, Epoca Sengoku

Il gioco, nonostante il numero 2 presente nel titolo, non è un sequel di Nioh, bensì un prequel ambientato un centinaio di anni prima. Come tale, la storia non si concentra più sulle avventure del marinaio inglese William Adams (personaggio storico realmente esistito) nel Giappone unificato da Oda Nobunaga. Ci troviamo invece nell’Epoca Sengoku, periodo storico conosciuto per le sanguinose battaglie tra signori feudali, nei panni di un ibrido nato da padre umano e madre demone dotato dell’abilità di trasformarsi in Yokai. La trama, nonostante la presenza di personaggi storici del calibro di Toyotomi Hideyoshi rivisitati in modo intelligente, non brilla particolarmente, facendo poco più che da contorno al vero fulcro dell’esperienza: il gameplay.

Non siete gli unici ad essere accompagnati da uno spirito guardiano nel corso dell’avventura

Nioh 2: la parola d’ordine è personalizzazione

Se Nioh 2 ha delle mancanze dal punto di vista della trama, non si può dire lo stesso per quanto riguarda la personalizzazione. Come già detto, Hide, questo il nome del protagonista, è completamente personalizzabile grazie a un editor ricco e sfaccettato, nel quale è possibile perdersi per ore. Molto interessante anche possibilità di modificare, in base alla scelta del proprio spirito guardiano, la propria forma Yokai. Quest’ultima si divide in tre categorie: Feroce se si predilige la rapidità alla potenza, Bruto nel caso opposto, e Spettro se si preferisce colpire dalla distanza grazie alla magia. La trasformazione demoniaca, oltre ad essere la novità più importante a livello di gameplay, vi potrebbe salvare da morte certa nei momenti di difficoltà. E fidatevi, non sono pochi.

L’editor del personaggio è estremamente vario e ricco di possibilità

 

Tenete la guardia alta (e media, e bassa)

Parlando del gameplay, punto forte dell’intera produzione, non è certo possibile definirlo innovativo rispetto al primo titolo. Nioh 2 si basa ancora sulle tre posizioni di guardia (alta, media, bassa), sull’importanza della stamina, vostra e avversaria, e del peso del proprio equipaggiamento. L’unica novità sostanziale a livello di gameplay è, come già citato, la forma demoniaca attivabile quando la rispettiva barra si riempie, o per contrattaccare gli attacchi demoniaci dell’avversario. In breve, controller alla mano, il titolo è un perfetto soulslike esattamente come il predecessore. Un consiglio per i neofiti: tenete sempre d’occhio la stamina e non vergognatevi di passare parecchio tempo nel dojo a padroneggiare il respiro Ki, vi sarà fondamentale.

Tecniche cruente come questa sono effettuabili azzerando la stamina avversaria.

Quando un samurai è sempre pronto a morire, padroneggia la via

Come anticipato poc’anzi, Nioh 2 offre un tasso di sfida decisamente alto, così come era lecito aspettarsi dopo aver giocato al precedente capitolo. La difficoltà era già sembrata alta durante le due alpha di gioco disponibili pre-release, ma nel gioco completo appare addirittura sbilanciata. Si parte infatti da una prima missione dalla difficoltà quasi punitiva, specialmente per chi non ha esperienza pregressa con la serie, per poi diventare più permissiva in quelle successive. Dovete imparare alla svelta come utilizzare al meglio le vostre armi, il Ki e le tecniche per non rimanere bloccati alla prima bossfight per ore.

Squadra che vince non si cambia

Inutile girarci troppo attorno: Nioh 2 è, sotto molti aspetti, estremamente simile al primo capitolo. La gestione dell’equipaggiamento, delle armi e del loot è praticamente identica al precedente titolo, così come gli asset riciclati senza alcuna vergogna. Presente, come per il gioco precedente, la possibilità di scegliere se giocare a 30 FPS con grafica migliorata, o se prediligere un gameplay più fluido a 60 senza badare troppo al comparto visivo. A livello tecnico il titolo si presenta identico al predecessore, dimostrandosi non ai livelli di altre esclusive PlayStation 4. Interessanti invece la nuova gestione delle abilità, molto simile alla sferografia di Final Fantasy X, e la possibilità di ottenere oggetti al Bazar Kodama situato presso ogni santuario.

Qui è dove spenderete i vostri punti abilità

Vale la pena tornare nel Giappone feudale?

Nioh 2 è un titolo divertente e complesso sia da padroneggiare, grazie all’enorme ventaglio di possibilità offerte dal punto di vista del gameplay, che da portare a termine. Se da una parte non possiamo fare a meno di lodare Team Ninja per aver riportato e reinterpreto personaggi storici, Yokai ed elementi del folklore giapponese in modo brillante ed intelligente, dall’altra non possiamo che rimanere delusi dalle poche novità introdotte, specialmente considerando i tre anni di distanza dal gioco originale.

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