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Summertime – Recensione

Siamo praticamente a inizio maggio, e ormai l’estate è alle porte, tanto che si cominciano quasi a sentire nell’aria i suoi profumi, le sue tentazioni, e la sua impellente voglia di mare.

Per ovvie ragioni tuttavia, la stagione balneare di questo 2020 potrebbe non essere esattamente come quelle che abbiamo vissuto negli scorsi anni. In questi casi, se la vostra voglia d’estate vi travolgesse, Summertime, la nuova produzione Netflix tutta italiana è senza ombra di dubbio la serie che fa per voi.

Metto subito le mani avanti nel dire che Summertime è (e non finge mai di non essere) un teen drama, dunque non aspettatevi temi aulici, contenuti culturali, o una costruzione narrativa da Oscar. La serie, composta da otto episodi dalla durata variabile, si va dai 35 ai 50 minuti l’uno, è liberamente ispirata al romanzo di Federico Moccia “Tre metri sopra il cielo”, e racconta le vicende sentimentali di un gruppo di ragazzi nella riviera romagnola durante il corso di un’intera estate.

L’intreccio intorno a cui ruotano tutti gli altri personaggi è quello che vede come protagonisti Summer (sì, si chiama proprio così), interpretata da un’esordiente ma convincente Coco Rebecca Edogamhe, ed Ale, aka Ludovico Tersigni, già noto al pubblico per aver vestito i panni di Giovanni in “SKAM Italia”. Lei è una ragazza responsabile e diligente, lui un indisciplinato pilota di moto. Entrambi tuttavia si ritrovano a fare i conti con un’estate che mette i due davanti a delle scelte, portando i personaggi a capire di più sia dell’altro, ma anche qualcosina di sé stessi, crescendo e maturando visibilmente nel corso delle puntate.

A completare il cast vanno Andrea Lattanzi (visto in Sulla Mia Pelle, sempre di Netflix), che interpreta Dario, Amanda Campana, nei panni di Sofia, Giovanni Maini come Edo, Alicia Ann Edogamhe nella parte di Blue e la cantante Thony, che interpreta la madre di Summer e Blue, Isabella.

Sebbene dunque i temi trattati in Summertime potrebbero non essere dei più profondi o complessi, è indubbio affermare che la realizzazione tecnica della serie, nonostante la leggerezza degli argomenti, è comunque di elevata qualità. L’ottima fotografia, appositamente caratterizzata da colori caldi, quasi a renderci partecipi della temperatura rovente delle spiagge romagnole, è ciò che salta all’occhio fin dal primo episodio. Le riprese aeree della riviera sono splendide, e pensare che molti di quegli stabilimenti saranno così diversi in quest’estate 2020, fa stringere il cuore quasi più delle vicende amorose dei personaggi.

Un plauso va anche ai brani scelti come colonna sonora durante il corso delle varie puntate. A pezzi più familiari ai più giovani come quelli di Francesca Michielin, Frah Quintale, Giorgio Poi, Achille Lauro, Salmo, Franco126, Tommaso Paradiso, Gemitaiz, Izi, Thony Raphael Gualazzi e Coma_Cose, vengono infatti alternate vere e proprie canzoni cult degli anni 70 e 80 che fanno subito tornare in mente Sapore di mare, una delle commedie sugli amori stagionali più famose all’epoca.

Nonostante i contenuti da teen drama poi, Summertime non sfocia mai in momenti estremamente prolissi, e quelle situazioni al limite del cringe che qualcuno potrebbe immaginare verificarsi in continuazione in una serie di questo tipo, si contano davvero in una o due occasioni in tutte le otto puntate, non rendendo dunque stucchevole la visione di queste ultime, che scorrono velocemente e con un ritmo sostenuto.

I personaggi non sono assolutamente statici, tanto che al termine dell’estate tutti i ragazzi hanno imparato qualcosa, e ognuno a modo suo ha fatto tesoro delle esperienze vissute, mostrando chiaramente allo spettatore la crescita e la consapevolezza maturata nel corso delle proprie vicende personali.

In conclusione anche il sottoscritto, come i protagonisti di Summertime, ha imparato qualcosa da questa serie. Ho ottenuto infatti la consapevolezza che solamente perché un prodotto è etichettato come teen drama, non è da additare direttamente come di scarsa qualità o pochezza realizzativa. Netflix in questo caso ha infatti mostrato che a prescindere dalla frivolezza degli argomenti, è possibile coinvolgere e far apprezzare all’utente un prodotto totalmente diverso dai generi a cui una persona è abituata, ovviamente a patto che quest’ultimo sia realizzato con tutti i crismi del caso. Il mio consiglio è dunque di dare una possibilità a Summertime, in uscita con tutti gli otto episodi il 29 aprile, non solo perché è una produzione italiana, ma perché in tempi di clausura e giorni tristi come quelli che stiamo vivendo, un po’ di leggerezza non può che fare bene a tutti.

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