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Journey To The Savage Planet Hot Garbage – Recensione

Typhoon Studios, giusto poco tempo fa, aveva saputo stupire ognuno di noi con il suo inaspettato, vivace e folle gioco che recentemente ha ottenuto la sua prima espansioneJourney To The Savage Planet Hot Garbage. Il contenuto aggiuntivo riesce a farci assaporare nuovamente la bizzarra atmosfera del titolo, oltre che riproporre lo stesso design originale e accattivante dell’avventura originale. Il tutto, è doveroso affermarlo sin da subito, non è però esente da alcune incertezze, che impediscono a questo nuovo episodio di esprimere al meglio il suo potenziale. Se dal punto di vista del gameplay non si hanno significativi scostamenti rispetto all’opera principale – e anzi possiamo trovare alcune aggiunte particolarmente interessanti – è il comparto narrativo quello ad uscirne con decisamente meno grinta rispetto a quanto siamo stati abituati a vedere giusto pochi mesi fa.

Benvenuti su DL-C1

Già, come è semplice intuire dal nome del bioma su cui Journey To The Savage Planet Hot Garbage è basato, è ancora la scanzonata ironia che ci aveva accompagnato a farla da padrona. Il contenuto aggiuntivo è accessibile anche se non si è ancora completata la storia principale, purché si sia raggiunto il terzo bioma all’interno del gioco base. Tornando al Javelin, la destinazione compare immediatamente tra i luoghi raggiungibili attraverso il teletrasporto. A tal contesto, ritengo però doveroso avvisarvi: affinché possiate godere appieno delle esperienze e delle sfide che il contenuto ha da offrire, il consiglio è quello di recarsi su DL-C1 non ad avventura terminata, bensì in medias res, cercando di realizzare un ragionevole bilanciamento delle risorse e delle abilità ottenute fino a quel momento. Recarsi nel nuovo bioma troppo presto equivale a complicarsi non poco la vita. Al contrario, lanciarsi all’esplorazione al termine del gioco principale implica una leggera diminuzione della difficoltà, rendendo poca giustizia agli sforzi e all’impegno degli sviluppatori. Ovviamente è un consiglio quasi fine a sé stesso, dato che la maggior parte di voi hanno già completato la main story, ma tentar non nuoce. Quale che sia il momento di accesso a DL-C1, ad ogni modo, non appena entrati nel bioma ci ritroviamo nientemeno che sulla Spiaggia di..Boomerdale. Ovviamente, i riferimenti a una certa categoria generazionale sono piuttosto evidenti, e riescono a strappare ben più di una risata.

Più varietà, più qualità

Journey To The Savage Planet Hot Garbage fa della varietà delle ambientazioni uno dei suoi principali punti di forza: oltre la spiaggia iniziale, è infatti possibile esplorare ambientazioni davvero variegate. Si passa da una foresta ricoperta di lava incandescente fino ad approdare in zone velenose, inospitali e radioattive. Insomma, la diversità dei luoghi da esplorare non manca di certo e ad arricchire l’offerta complessiva ci sono nuove specie di piante e soprattutto di creature pronte a darci filo da torcere. La flora e la fauna sono dunque state arricchite, seppur mutuando molte caratteristiche dai modelli base del gioco originale. Non si tratta certo di una mancanza grave, ma sarebbe stato lecito aspettarsi qualcosa di più, quantomeno sotto questo particolare punto di vista. Il risultato complessivo, ad ogni modo, soddisfa e riesce a stupire, regalando le stesse sensazioni riscontrate durante l’avventura principale.

Maggiore esplorazione significa maggiore movimento

Journey To The Savage Planet Hot Garbage amplia inoltre anche le possibilità di movimento del nostro personaggio, senza dimenticarsi di fornirgli nuovi potenziamenti e inedite componenti per l’equipaggiamento. Gli upgrade, come di consueto, sono acquistabili presso il Javelin, anche se è necessario fare ricorso alle nostre care, vecchie scorte di silicio, alluminio e carbonio. Inoltre, il nostro indomito astronauta può fare affidamento su un sensibile potenziamento dell’armamentario a disposizione, grazie ai power-up disponibili per la pistola e per il casco. Oltre a questo, torna anche la possibilità di incrementare ulteriormente la salute massima. Per ottenere tali migliorie bisogna però svolgere delle quest secondarie e alcune principali, che a dire il vero non richiedono un impegno particolare, quantomeno in termini di tempo. Le zone ostiche e velenose accennate in precedenza possono poi essere rese inoffensive, e dunque facilmente esplorabili, grazie ad un apposito potenziamento per la tuta, che ci permette di attraversare questi ambienti inospitali senza dover necessariamente lasciarci le penne (o qualsiasi altra parte del nostro corpo, a seconda del personaggio che avete scelto). Inoltre, all’interno del nuovo bioma siamo in grado di muoverci in maniera decisamente più fluida e dinamica, specie per l’introduzione di bolle violacee le quali ci permettono, quando intercettate, di planare in aria per un determinato intervallo di tempo. Se l’esplorazione era, già in precedenza, uno dei punti focali dell’avventura, ora la stessa è stata ulteriormente perfezionata e arricchita di possibilità. Questo è sicuramente un considerevole punto di forza del pacchetto e in questo senso va fatto un grande plauso agli sviluppatori che hanno saputo sviluppare, nella giusta direzione, uno dei maggiori pregi del gioco originale.

Non è tutto oro quel che luccica

Come anticipato in apertura, il principale tallone d’Achille di Journey To The Savage Planet Hot Garbage è rappresentato dal comparto narrativo. Se è vero che nemmeno la trama che interessava le avventure di base spiccava per originalità e complessità, questa riusciva a riservare qualche espediente inatteso che contribuiva a innalzare il valore della narrazione. Lo stesso, purtroppo, non può dirsi per quanto ci attende su DL-C1: le vicende risultano infatti eccessivamente piatte. Sono pur sempre sarcastiche ed irriverenti, questo sì, ma prive del mordente del gioco originale, complice anche, forse, un’eccessiva semplicità delle stesse. Questo elemento di debolezza finisce per trovare espressione anche nella nemesi principale del gioco, Kronus. Trattasi di un’IA il cui obiettivo è quello di assorbire energia dalla principale fonte locale, il Monte Krung, per poter in questo modo distruggere il pianeta attraverso la graduale emissione di sostanze tossiche in grado di compromettere l’ecosistema. Inutile dire che le motivazioni alla base del comportamento dell’antagonista sono decisamente banali e tutto fuorché profonde e ne risulta una semplificazione decisamente eccessiva persino se si considera la natura del gioco in questione. Poco coinvolgente finisce per essere anche la boss fight finale, che può essere portata a termine senza troppa difficoltà. Bisogna poi considerare anche che la longevità del DLC lascia a desiderare: volendo tirare fuori a tutti i costi il nostro spirito completista, il contenuto può essere facilmente portato a termine al 100% in circa 6-7 ore di gioco. Nulla per cui gridare allo scandalo, sia chiaro, anche se una durata leggermente più consistente non avrebbe guastato di certo.

Un ritorno ben accolto

Journey To The Savage Planet Hot Garbage rappresenta un’esperienza valida e soprattutto in grado di intrattenere. Al netto di qualche incertezza, rappresentata principalmente da un villain non molto carismatico e una durata complessiva non proprio delle migliori, questo contenuto aggiuntivo merita comunque di essere scaricato, provato ed apprezzato, specie se si considera l’esiguo prezzo di vendita di soli 7,99 euro. Soprattutto se sentite la mancanza dell’atmosfera e dello stile del lavoro dei ragazzi di Typhoon Studiosnon dovreste lasciarvelo scappare. Mettete da parte l’esitazione e adoperatevi per scaricar…ehm, raggiungere DL-C1.

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