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Caccia al Tesoro – Recensione

Nelle prossime settimane su PDVG in collaborazione con Giochi Premium vi parleremo di diversi titoli per adulti meritevoli della vostra attenzione, da noi selezionati per voi.

Quando si parla di videogiochi per adulti spesso si pensa a prodotti di bassa lega, che puntando solamente a mostrare le scene più esplicite, il più delle volte tralasciano tutto il resto, divenendo nient’altro che “mera” pornografia interattiva. È dunque necessario mettere subito in chiaro che Caccia al Tesoro (in originale Treasure of Nadia) non si annovera fra questi, e lo sviluppatore indipendente NLT non si è dunque limitato a creare solamente un’avventura sexy in cui stringere rapporti, anche molto intimi, con bellissime donne. Senza mai mettere da parte una trama che in questo genere di titoli è solitamente appena abbozzata, Caccia al Tesoro riesce infatti nell’impresa di offrire al giocatore anche una storia che seppur nella sua semplicità, riesce a fondersi bene con le vicende che portano il protagonista ad avere rapporti con questa o con l’altra donzella, senza ovviamente trascurare i momenti più NSFW, che di certo non mancano.

Il gioco si apre con il nostro protagonista al funerale di un padre con cui non ha mai avuto troppi rapporti, ma che a a causa dell’eredità ricevuta dal (poco) compianto genitore, si ritrova ben presto coinvolto in una faccenda ben più grande di quanto potesse immaginare. Cape Vedra, la fittizia isola tropicale nella quale si svolge Treasure of Nadia, è infatti meta dei cacciatori di tesori più famosi al mondo, a causa del misterioso passato che si cela dietro agli antichi abitanti del posto, che pare nascondessero un’immensa quantità d’oro, che dunque fa ora gola agli avventurieri di tutto il globo.

Si dà il caso che il nostro defunto padre fosse uno di loro e così gli indizi lasciatici post-mortem da quest’ultimo diventano una vera e propria caccia al tesoro, che ci porta fra una situazione e un’altra, a conoscere da molto vicino tutte le donne più belle e provocanti di Cape Vedra.

L’hub di gioco è la mappa dell’isola, attraverso la quale ci si può muovere cliccando semplicemente la destinazione da raggiungere. Questa presenta diversi punti di interesse, dove si possono incontrare le varie signorine e svolgere man mano le missioni che ci vengono progressivamente affidate da queste ultime. In caso ci si perda, o se l’obiettivo non è del tutto chiaro, basta inoltre aprire l’inventario e usare il Cristallo dell’Anima, un lascito di nostro padre che all’interno contiene una versione sexy del “Genio della lampada”, pronta ad aiutarci ed a suggerirci dove andare in ogni fase del gioco.

Man mano che si procede nell’avventura, si può intensificare il proprio rapporto con le dodici donne di Cape Vedra, a mo’ di vero e proprio dating sim, solo che invece di avvenire attraverso momenti più o meno romantici, ciò si verificherà quando riusciremo a mettere in mostra le nostre “doti” con queste ultime.

I momenti più espliciti di Caccia al Tesoro possono inoltre essere riprodotti tramite il nostro smartphone, che fra le sue varie funzionalità offre una galleria che permette di rivedere in qualsiasi momento le scene di sesso una volta che le abbiamo già giocate nella campagna principale. Un’altra delle funzionalità più interessanti offerte dal nostro cellulare sono le cosiddette “Booty Call”, che consistono nel chiamare le varie ragazze di Cape Vedra per invitarle a casa nostra, ovviamente con le migliori intenzioni. Andare fino in fondo tuttavia non è così semplice, visto che innanzitutto è necessario avere il numero di telefono della donzella in questione, con questi ultimi ottenibili in determinati momenti della trama per ogni personaggio. Il numero di telefono tuttavia è una condizione necessaria ma non sufficiente per andare a concludere, poiché una volta invitata la ragazza a casa, se questa non è soddisfatta della condizione e del mobilio della nostra abitazione, va via lasciandoci “in bianco”.

Per evitare che ciò accada è dunque indispensabile acquistare arredi e decorazioni adatte per la nostra casa, in pieno stile Animal Crossing, così da impressionare le fanciulle e convincerle a concedersi a noi. Durante questi appuntamenti spinti inoltre è possibile compiere azioni specifiche con ogni ragazza se abbiamo raccolto in precedenza le pagine del Kamasutra sparse per i vari angoli della mappa, che consentono di riprodurre delle scene uniche per ognuna di esse.

Queste dodici donne sono di fatto la colonna portante di Caccia al Tesoro, ciascuna è infatti curata al dettaglio sia per quanto riguarda la realizzazione estetica del volto e del corpo (per quanto spesso le proporzioni siano esagerate sul seno), sia quella caratteriale. Ognuna di esse ha infatti una personalità decisamente diversa dalle altre, per esempio abbiamo la suora più morigerata e privata, oppure la ragazza timida che non esce spesso di casa, o ancora la proprietaria del bar maschiaccia e tatuata. Insomma, ce n’è decisamente per tutti i gusti.

Andando a tirare le somme, sebbene Caccia al Tesoro  sia un titolo per adulti, e non nasconda mai di esserlo, ciò non significa che non possa offrire ben di più che delle semplici scene di sesso. Sia ben chiaro, non siamo di fronte ad un Tripla A, oppure ad un scrittura della trama da Oscar, eppure, in un panorama dove la maggior parte dei giochi di questo genere non fa altro che essere una fotocopia l’uno dell’altro, Caccia al Tesoro riesce a coinvolgere il giocatore in una divertente ricerca del tesoro, che ovviamente spesso sfocia in situazioni al limite del surreale per portare le ragazze di Cape Vedra ad essere più disinibite possibili, ma non per questo rinuncia a contestualizzare e creare un alone di mistero intorno alle vicende che ci vedono protagonisti.

Se dunque siete già appassionati di questo genere di titoli, o anche se volete semplicemente approcciarvici per la prima volta, Caccia al Tesoro è un titolo decisamente consigliato, non trattandosi come ripetuto all’inizio di semplice pornografia interattiva, ma offrendo all’utente un’esperienza videoludica vera e propria.

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