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L’esercito USA si ritira da Twitch

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Le truppe statunitensi in presidio nella piattaforma di streaming più famosa del mondo hanno dovuto abbandonare le proprie posizioni dopo ripetuti attacchi. Le azioni di guerriglia di molti utenti e l’offensiva frontale di Twitch hanno costretto l’esercito americano ad una ritirata strategica per evitare che la propria campagna di reclutamento sortisse l’effetto opposto.

Fin dal 2019 sia l’esercito che la marina degli Stati Uniti trasmettono su Twitch tramite i propri team di esport. I titoli giocati variano da Counter-strike a Rainbow Six a Call of Duty, tutti videogiochi che comunque rimandano all’ambito militare. Nelle prime battute questa iniziativa sembrava un semplice tentativo di farsi pubblicità, ma alcune direttive trapelate a Vice mostrano che si trattava di una vera e propria campagna di reclutamento. 

La guerriglia degli utenti e il primo emendamento

La live del canale Twitch dell’esercito in particolare avevano fatto storcere il naso a molti utenti per il loro tono celebrativo. Questo ha causato nelle settimane passate una sorta di guerriglia nella chat del canale. Guidati dall’utente Jordan Uhl, molti spettatori hanno iniziato ad elencare i crimini di guerra commessi dalle truppe statunitensi, dal Vietnam all’Afganistan. 

Un utente si prepara a condividere l’articolo di Wikipedia riguardo i crimini di guerra americani, mentre in chat scorre il giveaway incriminato

La controffensiva degli uomini dell’esercito non è stata delle migliori. Un’ondata di ban ha colpito chiunque osasse criticare l’operato dei soldati. Queste azioni non hanno solo aumentato l’astio della community nei confronti dell’esercito, ma hanno attivato anche procedimenti legali. Gli utenti americani hanno invocato il primo emendamento della costituzione. 

Il frammento più citato della carta costituzionale statunitense infatti non protegge solo la libertà di parola, religione e stampa. Garantisce anche la possibilità “di fare petizioni al governo per la riparazione dei torti.” Nelle parole di Katie Fallow, avvocato del Knight First Amendment Institute:

“Il governo non può sabotare il discorso pubblico in modo che solo coloro che sono d’accoro con esso possano esprimersi. Il primo emendamento garantisce che il governo non possa cacciare nessuno dalla conversazione solo perché ha un’opinione opposta all’esecutivo.”

Parte dello US Army esport team in compagnia dei militari

L’attacco frontale di Twitch e del Congresso

Mentre imperversavano queste azioni di guerriglia l’esercito ha dovuto anche subire un attacco diretto da Twitch. Il sito ha messo sotto accusa un concorso per vincere un controller Xbox Elite Series 2 che veniva sponsorizzato durante le live. Per parteciparvi bisognava compilare un modulo online che avrebbe permesso ad un reclutatore di contattare gli utenti.

L’attenzione mediatica attorno al caso ha fatto sì che anche il Congresso si interessasse della faccenda. La deputata democratica Alexandria Ocasio-Cortez ha proposto una mozione per togliere i fondi governativi alle attività di reclutamento dell’esercito su internet.

Queste ultime due offensive sono state fatali per l’esercito, che ha deciso di abbandonare, anche solo momentaneamente, Twitch. Ma mentre l’esercito americano si lecca le ferite e prepara il suo ritorno, quello inglese si prepara ad una campagna molto simile.  

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