Prima di addentrarci nel vero e proprio corpo di questa analisi, permettetemi di scrivere poche righe in cui mi prendo la libertà di, nel pieno spirito di questa redazione, parlare di videogiochi. CrossCode, il nuovo titolo firmato Radical Fish Games, si avvicina molto al perfetto action RPG, secondo il mio modesto parere. Andrò ovviamente a parlare approfonditamente delle ragioni che mi hanno portato a elaborare questa conclusione, ma ora come ora mi limito a evidenziare il mio pensiero generale. Fin dai primi minuti, quest’opera mi ha trasmesso tutto l’amore degli sviluppatori verso il genere e soprattutto verso i giocatori. È chiaro che ogni scelta e l’intero processo di creazione, durato ben otto anni, sono stati interamente dedicati al creare un’esperienza divertente, eliminando annacquamenti o scomodità. Certo, questa non è che la mia personale opinione e ci sono svariati motivi per cui qualcuno potrebbe pensarla diversamente. È per questo che le recensioni sono oggettive, dopotutto. A questo punto, concludo il mio specchietto e gettiamoci a capofitto nel mondo di CrossCode, disponibile su PlayStation 4, Xbox One, Nintendo Switch e PC.
Dieci pixel su dieci
Sebbene io sia solito iniziare con l’analisi del gameplay o della trama, i primissimi elementi di questo titolo che colpiscono il segno sono due: la grafica e il sonoro. L’estetica di CrossCode trabocca di colori vivaci, animazioni deliziose e dettagli su dettagli, il tutto realizzato tramite l’intramontabile tecnica della pixel art che qui più che mai dona un senso di perfezione. I ritratti dei personaggi, i protagonisti come anche quelli secondari, sono ben curati e traboccano di vita, grazie anche alle numerose e azzeccate espressioni facciali. Passando poi al mondo di gioco, le varie ambientazioni (dalle città ai dungeon) offrono un ventaglio di atmosfere e composizioni di colori sempre differenti senza tuttavia causare confusione. Ogni elemento importante, come i percorsi e gli oggetti con cui si può interagire, sono ben delineati e saltano immediatamente all’occhio anche nel vivo dell’azione. Pure i menu offrono un’estetica dettagliata e completa tanto quanto leggibile. È veramente difficile trovare un singolo elemento che stoni con tutto il resto, anche se certi proiettili degli avversari sono inizialmente difficili da notare – ci si fa presto l’abitudine, non preoccupatevi. Non serve continuare a tessere lodi, avete capito la solfa: l’occhio è pienamente soddisfatto, così come lo sono io.
Ma la musica. Chiunque sa quanto soundtrack ed effetti sonori siano importanti in un gioco di ruolo, tanto che questi sono riusciti a sollevare alcuni titoli fino all’Olimpo dei videogiochi (giusto, Undertale?). Sono quindi estremamente contento nell’affermare che la melodia risalta anche in CrossCode. Dal costruire l’atmosfera a trasmettere il carattere dei personaggi, molti sono i ruoli ricoperti da questo comparto e altrettanti sono i pregi che l’esperienza ne ricava. Così come i difetti nella grafica si contano sulle dita di una mano, stesso discorso si applica agli effetti sonori fastidiosi, quasi del tutto assenti. L’orecchio si unisce all’occhio e si proclama appagato. Ma ora passiamo a un’altra parte del corpo che necessita di attenzioni: la mano. È il momento di discutere del gameplay.
Un’opera che sa divertire
Se siete avvezzi allo stile classico degli RPG, qui vi sentirete immediatamente a casa. Si corre lungo una mappa, si sconfiggono i mostri che ostacolano il nostro percorso, si ottengono risorse e si potenzia il personaggio tramite equipaggiamenti migliori e l’immancabile albero delle abilità. La storia è narrata attraverso una serie di quest principali, con la possibilità del giocatore di accettare e perseguire obiettivi secondari per racimolare EXP e denaro, oppure ottenere oggetti rari. Si vede subito, però, che Radical Fish Games conosce molto bene i desideri degli appassionati di questo genere: l’intero sistema è costruito infatti per diminuire i tempi morti e massimizzare il divertimento. La maggior parte delle quest opzionali si possono svolgere semplicemente giocando senza eccessivo farming oppure backtracking. Le mappe sono piene zeppe di percorsi nascosti, scrigni nascosti e puzzle ambientali che offrono continuamente sfide veloci e differenti, contribuendo anche a spezzare la monotonia del viaggio dal punto A al punto B. I mostri appaiono ovunque nella mappa, ma possono essere ignorati e attaccano il giocatore solo se direttamente provocati, permettendo di evitare gli scontri se si desidera portare a termine altre missioni. Potrei fare innumerevoli altri esempi di quanto lo studio di design dietro a CrossCode sia efficace nel creare un’esperienza costantemente avvincente. Per il resto, c’è tutto: NPC bizzarri, riferimenti continui alla cultura del videogioco, boss di dimensioni gigantesche e la parametria tipica dei giochi di ruolo.
Proprio in questo ultimo punto, tuttavia, troviamo il più grande (e forse l’unico) scivolone di CrossCode. Alla lunga, infatti, il sistema di progressione del personaggio e delle abilità si dimostra troppo superficiale per l’enorme quantità di contenuti. L’esiguo numero di abilità sbloccabili e di nuovi poteri non regge la presenza di tanti, tanti dungeon che a volte superano l’ora di durata. Ne risulta quindi che la sensazione di aver raggiunto il massimo della forza giunge un po’ troppo presto, specie se si perde parecchio tempo a uccidere preda e completare quest. Non è una pecca gravissima, anche considerato che la maggior parte degli scontri può essere evitata semplicemente ignorando le creature, però sarebbe stato bello vedere un percorso più ramificato e profondo.
Gaminception
Concludiamo quindi la recensione con l’ultimo elemento tremendamente affascinante di CrossCode: il suo mondo. Al di là della trama, non troppo originale ma certo coinvolgente, l’idea di ambientare l’avventura in un MMO è veramente lodevole. Il titolo è infatti ambientato in CrossWorlds, un pianeta su cui un tempo viveva una misteriosa società tecnologicamente avanzata. Per scoprire i misteri del popolo degli Antichi, gli umani hanno trasformato l’intera superficie in un videogioco in realtà aumentata, a cui le persone possono partecipare creando un avatar e controllandolo in remoto dalla Terra. Ebbene sì: siamo dentro un MMORPG, e i numerosi personaggi che incontriamo nel nostro viaggio ne sono ben consapevoli. Sentiremo frequentemente parlare di patch, di cheating, di statistiche e di simili concetti, che trasformeranno la struttura del videogioco stesso in un pezzo di storia e ambientazione. Pura gioia, se adorate questo trope narrativo.
Perfect score
In conclusione: se amate i giochi di ruolo, DOVETE provare CrossCode. Ogni singolo elemento si concatena perfettamente con l’altro, andando a creare un’esperienza completa e divertente sotto numerosi punti di vista. Peccato per la profondità che poteva essere spinta di più, ma la grafica eccelsa, la colonna sonora indimenticabile e il gameplay ricco di cura compensano pienamente questa lacuna. Il prezzo è oltretutto più che giusto per l’elevato ammontare di contenuti, motivo in più per farci un pensiero.
Please enable JavaScript to view the comments powered by Disqus.