Il rinvio di Halo Infinite è ancora una ferita aperta per gli appassionati della serie, così come le numerose critiche alla presentazione ufficiale del gameplay. Nel frattempo che molti si preparano a un’ulteriore attesa, il sito specializzato in tech Thurrott è entrato in contatto con una fonte anonima che avrebbe divulgato alcune informazioni sul (turbolento) periodo di sviluppo del titolo. Stando alle sue dichiarazioni, la maggior parte dei grattacapi sono dovuti all’eccessiva esternalizzazione adottata da 343 Industries, che avrebbe così provato a tagliare i tempi di produzione.
Secondo quanto riportato dalla fonte, Halo Infinite è stata fin dall’inizio un’ardua impresa a causa di tre necessità: ricreare le fondamenta storiche della serie, costruire il capitolo su un nuovo engine che richiedeva di essere ultimato durante il periodo di sviluppo, e sfruttare appieno il potenziale delle nuove console. Visto il grande carico di lavoro, 343 Industries avrebbe pensato di ricorrere all’outsourcing, ingaggiando numerosi team a cui assegnare porzioni del titolo. Da qui sono poi derivati diversi problemi legati alla comunicazione, alla necessità di coordinare un gran numero di persone estranee e altro ancora. Si è inizialmente valutato per una divisione in parti del gioco ma, una volta rifiutata l’idea, si è giunti alla conclusione che un rinvio era necessario.
Non è certo che queste dichiarazioni corrispondano esattamente alla verità, ma Thurrott si è dimostrata piuttosto affidabile nel riportare informazioni sui prodotti di Microsoft. A questo punto, rimaniamo in attesa di eventuali conferme sulla situazione.
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