Sarò sincero, provo molto scetticismo e pregiudizio verso il genere delle Visual Novel. Non le odio ovviamente anzi, andando indietro con la memoria potrei elencare titoli come Professor Layton e The World Ends with You che – pur non facendo parte del genere – riescono ad incorporare questo particolare stile narrativo all’interno del loro gameplay. Dopo questa piccola introduzione, Aokana: Four Rhythms Across the Blue rappresenta per me un occasione sprecata, fallendo nel rendere interessante un ottimo setting iniziale per colpa proprio degli standard “stampino” che confinano ogni titolo appartenente al genere.
Allacciate i vostri Grav Shoes, settate per bene i parametri e preparatevi ad un’analisi dei pregi e dei difetti dell’ultimo titolo dello studio Sprite. Prossima fermata: l’affascinante e tecnicamente vasto mondo del Flying Circus!
Dove andiamo noi non ci servono autobus
La storia di Aokana: Four Rhythms Across the Blue si svolge all’interno di una realtà alternativa in pieno sviluppo tecnologico. In seguito alla scoperta di un materiale in grado di azzerare la gravità di un singolo oggetto, il mondo dei trasporti subisce una trasformazione senza precedenti grazie ai Grav Shoes, scarpe che permettono ad un individuo di librarsi in volo con facilità. Questa rivoluzione segna anche la nascita di nuove discipline basate sulla mancanza di gravità, prima fra tutte il Flying Circus: una versione ultra competitiva e ad alta velocità del classico gioco “Ce l’hai”.
La ragazza si rivela essere una “fast learner”, imparando in poco tempo a controllare il proprio corpo durante il volo, ma anche un talento innato nel Flying Circus sconfiggendo in un incontro amichevole Reiko Satouin, studentessa di una scuola rivale. Questo porterà ad una serie di eventi a catena che portano alla creazione del Club di Flying Circus e al ritorno di Masaya all’interno del mondo da cui cerca di fuggire.
Troppo Visual, Poca Scelta
Nonostante apprezzi l’impegno di Sprite nella stesura di questa sceneggiatura, Aokana: Four Rhythms Across the Blue soffre nell’ambito in cui nessuna visual novel deve soffrire: l’interattività. Durante gli 8 capitoli che compongono una run completa del gioco, le scelte disponibili che cambiano il corso della storia si possono contare su due mani. E nonostante il ruolo di Coach di Masaya faccia pensare ad un approccio strategico ai vari match, con la possibilità di scegliere le mosse e lo stile di gioco delle protagoniste, questo non accade mai. Neanche durante il finale. E la mancanza d’interattività all’interno di un prodotto della durata di ben 40 ore può creare dei problemi. I giocatori meno pazienti, potrebbero trovare i capitoli un po’ troppo tediosi e prolissi a meno che quest’ultimo non s’innamori dello stile artistico del titolo.
Il punto “Eroge” di Aokana: Four Rhythms Across the Blue
Ovviamente, uno dei key selling point di Aokana risiede nelle illustrazioni. Partendo dai character sprite usati durante i semplici dialoghi, fino ad arrivare alle singole illustrazioni usate durante un preciso momento della narrazione, è innegabile la mole di lavoro e l’alto livello dell’intera produzione. Per sopperire alla rigidità degli sprite, il team di sviluppo ha optato un espediente per donare emotività ai personaggi: una semplice animazione di pochissimi frame, assieme alla giusta espressione.
Tirando le somme, Aokana: Four Rhythms Across the Blue è un pacchetto che convince nonostante i suoi evidenti difetti. Chi apprezza una narrazione avvincente ed un po’ di sana competizione alla “Kuroko no Basket” potrebbe rimanere incollato allo schermo per svariate ore, cercando di analizzare l’elemento strategico del Flying Circus. Chi invece è interessato all’elemento Dating Sim, potrebbe rimanere quasi a bocca asciutta vista la poca interattività con il titolo. Per quanto riguarda la versione migliore del titolo, Nintendo Switch o PC sono le uniche piattaforme nel quale l’opera viene rilasciata nella sua totalità. Su PlayStation 4 invece, molte scene sono state censurate o addirittura rimosse. Un vero peccato.
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