Riuscire nella titanica impresa di creare un buon titolo corale dedicato agli Avengers non è un compito semplice e sebbene negli anni ci siano stati sul mercato dei prodotti che hanno tentato di proporre al pubblico un progetto su larga scala per rendere giustizia videoludica ai Vendicatori, Marvel’s Avengers di Crystal Dynamics è probabilmente quello in assoluto più ambizioso visto finora.
Ciò che molti fan Marvel non si aspettavano da un gioco dedicato agli Avengers tuttavia è che quest’ultimo si sarebbe rivelato essere uno dei cosiddetti “Game As A Service”, un titolo che seguendo le orme di The Division e Destiny avrebbe continuato a ricevere continuo supporto per anni a venire, e per di più in maniera completamente gratuita.
La ancor più dura sfida che Square Enix e Crystal Dynamics si sono trovate ad affrontare ha riguardato dunque il riuscire a bilanciare correttamente una trama ed un intreccio che non snaturassero gli ormai iconici personaggi di punta della Marvel, con le meccaniche e il gameplay del Game As A Service, che spesso e volentieri sfociano nel grinding e nella ripetitività senza fare troppi complimenti.
Marvel’s Avengers: una trama degna di un albo a fumetti
È quanto meno doveroso metterlo in chiaro fin da subito, sebbene il materiale mostrato prima del lancio e la beta di Avengers avessero fatto storcere il naso a non pochi fan dei Vendicatori riguardo la cura e l’amore che gli sviluppatori avessero avuto nel mettere in scena una storia con protagonisti le icone Marvel, una volta avuto il gioco completo fra le mani bisogna necessariamente ricredersi.
La trama di Marvel’s Avengers si apre con la celebrazione a San Francisco dell’A-Day, una festa dedicata ai difensori della Terra, volta non solo ad onorare il servizio dei Vendicatori, ma che ha anche come obiettivo la presentazione di una nuova forma di energia appena scoperta da Bruce Banner e dal dottor George Tarleton, il Terrigene. Fin dai primi istanti il titolo ci mette nei panni di Kamala Khan, una giovane scrittrice di fan-fiction sugli Avengers, invitata come ospite d’onore alla celebrazione poiché vincitrice di un contest sulla miglior storia fan made.
Le cose tuttavia precipitano in fretta e da una giornata di festa l’Avengers Day si trasforma rapidamente in un incubo per tutti i presenti. Un gruppo di mercenari guidati da Taskmaster comincia ad attaccare senza alcun apparente motivo il Golden Gate Bridge e mentre i supereroi si precipitano sul posto per arginare la minaccia, ben presto diviene chiaro a tutti che l’attacco al ponte era solamente una distrazione per il vero atto terroristico. La Chimera, il nuovissimo gigantesco Helicarrier dello SHIELD alimentato a Terrigene era il vero bersaglio dell’attacco e l’esplosione del reattore di quest’ultima oltre a radere al suolo mezza San Francisco uccidendo Captain America stesso, trasforma gran parte di coloro che sono stati esposti alla nube tossica in Inumani, persone che iniziano a sviluppare dei poteri instabili dovuti a mutazioni genetiche. In seguito al disastro dell’A-Day gli Avengers, privati anche di Cap, vengono ufficialmente dichiarati fuori legge e il gruppo viene sciolto, sparendo negli anni a venire.
Cinque anni dopo l’America è cambiata: la Stark Industries è stata rilevata dall’AIM (Avanzate Idee Meccaniche) guidata ora da Tarleton, che bracca e cattura gli Inumani additati dalla società americana come mostri pericolosi. Kamala è cresciuta e a causa della sua esposizione al Terrigene anche lei ha sviluppato dei poteri, diventando una polimorfa capace di modificare ed allungare il proprio corpo a piacimento. Starà dunque a questa giovane Inumana del Jersey tentare di trovare e riunire gli Avengers per dimostrare al mondo l’innocenza del gruppo e smascherare davvero i responsabili della strage dell’A-Day.
Senza fare ulteriori spoiler sulla trama appare dunque chiaro fin dal prologo che la storia scritta per la campagna singleplayer di Marvel’s Avengers non è un semplice pretesto per giustificare l’entrata in scena dei vari Vendicatori, ma si tratta di un vero e proprio intreccio originale ben scritto e congegnato, che punta a strizzare l’occhio sia ai fan più ferrati dell’universo Marvel, ma anche a chi ha cominciato a seguire le imprese di questi supereroi tramite le pellicole dell’MCU. Come mai fatto prima in un titolo del genere, Crystal Dynamics ha dimostrato che sviluppare un videogioco che punta a tenere incollati gli utenti per anni tramite missioni cooperative e aggiornamenti continui non significhi per forza rinunciare a un intreccio e uno storytelling degno delle saghe fumettistiche di punta degli Avengers. Da accanito lettore di albi della Casa delle Idee da diversi anni non ho potuto fare a meno di sorridere genuinamente durante i momenti più esaltanti della campagna principale di Marvel’s Avengers, o anche semplicemente per i tantissimi easter egg e riferimenti che possono passare magari inosservati per i conoscitori meno avvezzi dei tanti nomi, loghi e personaggi che compongono lo sconfinato universo fumettistico Marvel.
Un gameplay senza troppa originalità
Per quanto riguarda le sensazioni che Marvel’s Avengers riesce a trasmettere pad alla mano, è stato noto fin dalla beta che parlando del combat system non ci sono molti plausi di originalità da lodare a Crystal Dynamics. La struttura di gameplay è quella classica di un action in terza persona: attacco leggero, pesante, schivata, mosse a distanza e mossa finale del personaggio. Senza troppi fronzoli o combo, il gioco si rivela alla sua base per quello che è, ovvero “mena a tutto quello che hai a portata”. I personaggi hanno certo ognuno le proprie peculiarità, ed è un bene in un gioco come questo che punta sulla cooperazione di un party per riuscire al meglio nelle missioni, tuttavia proprio durante gli scontri manca quella sensazione di “io faccio questo e tu fai quello”, e ci si ritrova inevitabilmente a sparare e picchiare a destra e a manca tutti i nemici a schermo fino all’ultimo. Black Widow ad esempio con la sua abilità può diventare invisibile e infiltrarsi dietro le linee nemiche, mentre Hulk distrae gli avversari più grossi tankando e Iron Man fornisce copertura dall’alto grazie agli attacchi a distanza. Peccato davvero che tutta questa coordinazione, che sulla carta sembra davvero interessante, raramente si verifichi, soprattutto se giochiamo da soli. In primis perché l’IA sia dei nostri alleati Avengers che dei nemici non brilla di intelligenza, ma anche e soprattutto perché il gioco non spinge a cooperare vista la difficoltà abbastanza blanda e l’inevitabile caos che si viene a creare negli scontri in cui sono coinvolte più unità nemiche.
La componente ruolistica di Marvel’s Avengers ricalca in maniera abbastanza standard quella dei Game As A Service sopracitati. Durante le varie missioni si trovano infatti diverse chest, con equipaggiamenti di diversa rarità (anch’essi potenziabili investendo risorse), che aumentano le diverse statistiche dei personaggi senza però modificare in alcun modo l’aspetto estetico di questi ultimi. Per cambiare quest’ultimo è necessario sbloccare le skin per i diversi eroi, con il piccolo dettaglio che le missioni di campagna e quelle secondarie ricompensano il giocatore con tre/quattro aspetti per ogni personaggio, mentre le restanti decine e decine di skin possono essere acquistate esclusivamente tramite microtransazioni con soldi reali.
Un comparto tecnico non proprio Super
Per quanto riguarda il lato tecnico, Marvel’s Avengers nonostante i rinvii e il lungo periodo di sviluppo mostra più di qualche incertezza. Sebbene non sia possibile pretendere un comparto grafico sul livello di titoli recenti come The Last of Us 2 o Ghost of Tsushima, trattandosi questi ultimi di singleplayer e non di Game As A Service, Avengers si comporta abbastanza bene sotto la resa visiva, soprattutto nelle cutscene. L’antialiasing è ben gestito, e con l’HDR attivo e la modalità foto è possibile ottenere anche degli ottimi scorci. Dall’altra parte però a risentirne è la stabilità, il che è probabile (ed augurabile) si risolva con l’update alle versioni next gen del titolo. Sta di fatto che su PlayStation 4 standard il titolo fatica a tenere un frame rate stabile quando ci sono tutti e quattro gli eroi del party a schermo, per non parlare di quando si viene accerchiati dai nemici. Basti pensare che il sottoscritto si è dovuto trovare ad affrontare l’intera ultima missione del gioco ben al di sotto dei 30fps, ed è davvero un peccato, considerando quanto cinematografica e spettacolare sia la messa in scena del finale, che purtroppo non ho potuto godere a pieno a causa di scatti ben visibili del software. Il reparto audio è nel complesso buono, con un doppiaggio italiano competente, ma che purtroppo a causa di alcuni bug ritorna improvvisamente alla lingua inglese durante alcune scene, senza la possibilità di cambiarlo.
Tirare le somme a pochi giorni dal lancio per un Game As A Service non è semplice, poiché sebbene la longevità della campagna principale si aggiri intorno alla dozzina di ore, completare le missioni secondarie iconiche e quelle delle diverse fazioni può allungare di gran lunga l’esperienza in singolo. Tuttavia Marvel’s Avengers non è stato pensato per essere un gioco da completare una volta e basta, e proprio come gli altri titoli appartenenti al genere, tutto dipenderà dal continuo supporto contenutistico (che ricordo sarà gratuito) che Crystal Dynamics e Square Enix forniranno nei prossimi anni al progetto. Le missioni dell’Iniziativa Avengers, la modalità cooperativa online, per ora sono praticamente tutte uguali fra di loro, con gli eroi che devono completare delle missioni in delle mappe aperte, le Zone di Guerra, per poi spostarsi in un laboratorio AIM e sconfiggere le forze rimanenti. Alla lunga dunque, soprattutto se non giocato con un gruppo di amici, la ripetitività e il grinding per trovare loot sempre migliore potrebbe portare facilmente alla noia. Tutto questo ovviamente potrà essere smentito dagli sviluppatori, poiché l’introduzione di nuovi pezzi di campagna, e l’ampliamento del tipo e della varietà di missioni secondarie con gli aggiornamenti di contenuti che Avengers riceverà in futuro potranno sicuramente andare a completare questo ambizioso progetto, che se realizzato con la stessa cura e rispetto per i personaggi Marvel che ha caratterizzato la campagna scritta da Crystal Dynamics, sicuramente rimarrà sulla cresta dell’onda per i prossimi anni a venire.
In conclusione, Marvel’s Avengers rappresenta un punto d’inizio per un progetto decisamente ampio e complesso, a cui fornisce sì delle basi solide, ma con degli evidenti problemi che devono essere la priorità da risolvere per il team di sviluppo. Che siate dunque fan di lunga data delle icone Marvel, o che le abbiate conosciute da poco, questa iterazione videoludica di Avengers ha sicuramente qualcosa da offrirvi. Non ci resta altro che sperare nella competenza e nel supporto degli sviluppatori per il futuro, perché alla fine lo sappiamo, il mondo ha sempre bisogno di Eroi.
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