“Per noi, avere un catalogo di giochi non è qualcosa che definisce una piattaforma” ha dichiarato Ryan, “il nostro obiettivo, come avrete sentito, è ‘nuovi giochi, grandi giochi’. Lo abbiamo già detto in precedenza, non perseguiremo la strada dell’introduzione delle nostre nuove release all’interno di un modello a sottoscrizione. Questi giochi costano diversi milioni di dollari, ben oltre cento. Non lo reputiamo sostenibile. Vogliamo creare giochi migliori e più grandi, si spera più persistenti, ad un certo punto. Quindi inserirli in un modello a sottoscrizione al day one, per noi, non ha alcun senso. Per altri, in una situazione diversa, potrebbe avere senso, ma per noi non ce l’ha. Vogliamo espandere e far crescere il nostro ecosistema già esistente e inserire nuovi giochi in un abbonamento non si abbina con quest’idea”.
Le parole di Jim Ryan suonano quindi in netto contrasto con quelle del boss di Xbox, Phil Spencer, che ha definito il Game Pass come possibile “decision-maker” per quanto riguarda l’acquisto di una console di prossima generazione. Un’ ulteriore indicazione su come le due aziende, Sony e Microsoft, abbiano imboccato due strade differenti e mantengano una visione piuttosto diversa sul futuro del gaming.
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