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Pokémon Spada e Scudo: Le terre innevate della corona – Recensione

Pokémon terre innevate

Dopo la mezza delusione della prima parte del Pass di Espansione di Pokémon Spada e Scudo, come si sarà comportata Game Freak con la il secondo contenuto, dal titolo “Le terre innevate della corona”?

Ritorno a Galar, per l’ultima volta

Come già accaduto per la prima parte del pacchetto, appena aggiornato il gioco si ottiene il pass per affrontare questa nuova avventura. Pass Corona alla mano ci si reca, anche questa volta, alla stazione di Brassbury per quella che, anche questa volta, sarà una semplice scena di transizione verso la nuova area. Una volta scesi dal treno il pokédex viene aggiornato per poter registrare i tanti mostriciattoli presenti a Landa Corona, le terre innevate del titolo, vero fulcro di questo secondo contenuto. Appena usciti dalla stazione si incontrano i personaggi cardine dell’esperienza: Peony e la sua – alquanto scocciata – figlia di nome Nia. Questa prima lotta ci ripresenta il sistema di scaling dei livelli in base alle medaglie già rodato nella prima parte dell’espansione. Finito lo scontro, la Landa Corona è pronta per essere esplorata.

Il linguaggio GGGiovane è tornato anche in questa seconda parte

Nuova modalità e vecchie conoscenze

Dopo aver esplorato la prima zona delle terre innevate, la trama spinge il giocatore verso la prima modalità esclusiva introdotta con questo contenuto extra: l’Avventura Dynamax. Già mostrata durante i direct, questa non è altro che un labirinto sotterraneo denominato Dynatana nel quale farsi strada con un Pokémon preso in prestito. Qui, dopo aver affrontato una serie di mostriciattoli con altri tre allenatori come nei raid del gioco, ci si ritrova faccia a faccia con una creatura leggendaria proveniente dai giochi passati.

Se da un lato è innegabile la gioia di rivedere le creature mitologiche che hanno scritto la storia del brand e della nostra infanzia, dall’altro la sensazione che Game Freak abbia inserito questi personaggi senza contestualizzarli nel mondo di gioco di Pokémon Spada e Scudo è molto forte.

Oltre all’avventura Dynamax è presente anche una nuova competizione denominata “Torneo delle Star di Galar”, un torneo 2v2 a eliminazione diretta che vede protagonisti i campioni già conosciuti nel gioco base. Una breve e sicuramente apprezzabile parentesi dedicata al competitivo che si presenta però solo al termine dell’espansione.

Ci rivediamo, caro rivale

Indiana Pokéjones

Una volta giunti al villaggio di Freezedale, la trama del DLC prende il via. Questa verte attorno ai Pokémon leggendari di Landa Corona, tra divinità dimenticate e collegamenti con esseri mitologici di altre regioni già visitate. La storia si divide in tre missioni principali, ognuna delle quali porta il giocatore ad esplorare la nuova area in lungo e in largo per risolvere i “misteri” legati ai maestosi guardiani di questa landa innevata. Per quanto non si possa di certo parlare di una componente narrativa potente e innovativa, le quest – specialmente la prima – invogliano il giocatore a scoprire di più circa le leggende attorno ai misteriosi Pokémon e alle terre da loro protette. Tra queste, la seconda è probabilmente quella con meno mordente a causa della banalità degli enigmi proposti, ma non risulta comunque noiosa.

Miglior siparietto comico del gioco

Come confermato dalla stessa Game Freak, questo contenuto è dedicato all’esplorazione delle terre innevate, e possiamo dire con tranquillità che ciò corrisponde al vero. Si esplora e ci si diverte facendolo.

Il Copperajah nella stanza

Parliamo dell’elefante nella stanza o, in questo caso, il Copperajah: dal punto di vista tecnico anche questa seconda parte dell’espansione presenta gli stessi problemi del gioco base e dell’Isola Solitaria dell’Armatura. Le ambientazioni sono ampie ma vuote, le animazioni di personaggi e pokémon limitate, la mole poligonale degli elementi naturali ancora imbarazzante e il frame rate ballerino.

Evocativo eh, però…

Un plauso però va fatto alle nuove tracce audio presenti in alcuni momenti salienti della trama che, tra riarrangiamenti di OST storiche e nuovi brani, non risultano mai scialbe.

Pokémon è morto, lunga vita a Pokémon

Così si conclude l’ottava generazione videoludica di questo brand ormai ultraventennale. Una generazione che, probabilmente, diventerà la meno memorabile. Il ciclo vitale di Spada e Scudo si chiude con le terre innevate della corona, un contenuto aggiuntivo che, dopo essersi dedicato al competitivo lo scorso giugno, ricorda – anche se in scala ridotta – la meraviglia nell’ esplorare un mondo governato da esseri mitologici, lo stupore del trovarseli faccia a faccia e il brivido nel catturarli. Già solo per questo l’Espansione meriterebbe di essere acquistata, se non fosse che i citati leggendari – tranne Calyrex – sembrano inseriti a forza, senza un accenno di trama per spiegarne la loro esistenza. Se considerate la trama nei giochi Pokémon un semplice fronzolo, gettatevi senza remore sull’Espansione, in caso contrario fatevi due conti in tasca.

Ora la saga richiede una un vero salto di qualità. Salto che potrebbe arrivare grazie al recente spostamento degli uffici di Game Freak vicino a quelli Nintendo. Nell’attesa della nona generazione, un salto alla Landa della Corona potrebbe farvi riscoprire il fascino del mondo Pokémon.

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