Nel 2010, Katsuhiro Harada e Yashinori Ono annunciarono l’inizio di una partnership tra Bandai Namco e Capcom che avrebbe preso forma in due giochi picchiaduro: Street Fighter X Tekken e Tekken X Street Fighter, giochi che avrebbero rispettivamente tradotto le meccaniche 2D e 3D dei due brand più importanti del genere.
E sebbene Street Fighter X Tekken uscì nel 2012, ottenendo un riscontro misto da parte di pubblico e critica (anche a causa della confusione creatasi a livello competitivo e al clamoroso scandalo legato ai DLC pre-caricati nel gioco base), il suo gemello con a capo il team di Harada non ha mai visto la luce negli ultimi 11 anni.
A confermare la morte del progetto è stato lo stesso Harada assieme al game director di Tekken 7 Kouhei Ikeda durante l’ultimo episodio del suo podcast Harada’s Bar.
Stando al loro racconto, il progetto arrivò al 30% della sua produzione quando Bandai Namco decise di cancellarlo del tutto, cancellando quindi tutto il lavoro fatto dal team di sviluppo.
“Stavamo lavorando sodo e avremmo voluto mostrarvi i modelli e tanto altro. Tuttavia Street Fighter è una proprietà di Capcom e quindi non possiamo farlo.”
Cosa resta quindi di questo crossover? Alla fine, l’unico personaggio di Street Fighter a fare il grande passo tra il 2D ed il 3D fu Akuma, personaggio comparso come guest star in Tekken 7.
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