Negli ultimi anni le grandi aziende del mercato videoludico hanno iniziato a investire fortemente nel mobile. Dai porting di titoli di successo alle acquisizioni di applicazioni con milioni di download, l’interesse delle software house nel mondo degli smartphone continua a crescere di anno in anno.
Newzoo, società di analisi di mercato specializzata in videogiochi, ha pubblicato un report che analizza nel dettaglio sia il successo del gaming mobile, sia la direzione che questo mercato prenderà nei prossimi anni.
Il mercato attuale: una maggioranza silenziosa
Il primo dato che emerge dallo studio di Newzoo è la fetta di mercato che i giochi mobile si sono guadagnati negli ultimi anni. Dei 175,8 miliardi di dollari di fatturato del mercato videoludico, ben 90,7 derivano dalla vendita di app per dispositivi mobile e dalle relative transazioni ad esse legate. È il 52% del totale, più di PC e console messi insieme.
Se questo dato non bastasse a palesare quando ormai il mobile pesi nel mondo dei videogiochi, si aggiunga che il fatturato delle app è l’unico che ha fatto registrare una crescita rispetto all’anno passato, del 4,4%. Se si guarda il triennio 2018-2021 la crescita totale ammonta al 13,1%.
Questi dati potrebbero stupire i gamer occidentali, ma c’è una ragione. Negli ultimi anni la geografia dei videogiochi ha subito un cambiamento radicale. Metà del fatturato, 88 miliardi, è ormai generato in Asia, mentre Europa e Nord America si dividono poco meno di un quarto del mercato.
È stata la crescita dei mercati asiatici, quello indiano e quello cinese in particolare, a spingere il mobile così a questi livelli, ma non è un trend confinato nelle grandi nazioni orientali. Il 94% dei gamer a livello globale infatti gioca anche su dispositivi mobile. Una maggioranza silenziosa di cui le aziende non hanno tardato ad accorgersi.
Il Popolo Mobile
Le pagine centrali del report di Newzoo sono dedicate alla demografia del gaming mobile. Chi gioca su telefono e quanto è diverso da chi preferisce le piattaforme tradizionali?
Il primo dato che salta all’occhio è l’equilibrio tra uomini e donne. Sia negli Stati Uniti che nel Regno Unito la popolazione dei gamer mobile è pressoché equamente composta da maschi e femmine, mentre in Cina e India c’è ancora un lieve squilibrio a favore degli uomini. Da notare il dato dell’Arabia Saudita, paese estremamente tradizionalista e molto conservatore sul ruolo delle donne nella società, dove comunque le giocatrici sono il 41% del totale.
I dati sulle fasce d’età coinvolte nel fenomeno del gaming mobile sono più prevedibili. Le playerbase sono composte prevalentemente da giovani sotto i 35 anni. Unico dato che risalta in questo senso è quello delle giocatrici statunitensi. Una su dieci infatti avrebbe più di 50 anni.
Le differenze regionali risaltano di più quando il report va ad analizzare che tipo di gamer si approcci al mondo mobile. Se in Cina infatti il 27% degli utenti mobile è un “Ultimate Gamer”, profilo che Newzoo assegna ai grandi appassionati di videogiochi, negli USA, in Inda e in Arabia Saudita a prevalere sono i “Subscriber”, che puntano più sul free to play. L’unico paese europeo preso in considerazione, il Regno Unito, vede invece prevalere il “Time Filler” che usa i videogiochi per riempire i tempi morti della propria giornata.
Software e hardware “High-Fidelity”
Ma dove davvero i confini nazionali diventano voragini è nei generi preferiti dai giocatori mobile. L’Asia è il regno di quelle che il report chiama app High-Fidelity. Lontani dallo stereotipo del “giochino” mobile, questi titoli presentano grafiche avanzate e gameplay complessi. Sono soprattutto MOBA e Battle Royale, e sono più presenti su iOS rispetto ad Android.
In Cina ben il 70% delle applicazioni di gaming vendute su iOS nel 2020 è High-Fidelity, contro il 42% del 2016. In occidente le percentuali si invertono, ma la crescita rimane la stessa. Anche se solo il 30% dei giochi mobile in Europa e USA è High-Fedelity, questa percentuale ammontava soltanto al 6-7% cinque anni fa.
L’hardware sta però faticando a tenere il passo con questa evoluzione del mercato. Anche se la percentuale di telefoni con caratteristiche tecniche avanzate è schizzata dal 7 al 30% del totale tra il 2019 e il 2020, i veri e propri smartphone da gaming non riescono a far breccia nel mercato. Quasi nessuno dei modelli più quotati è riuscito a superare il milione di esemplari venduti negli ultimi tre anni, con l’eccezione dello Xiaomi Black Shark.
Al fallimento degli smartphone da gaming stanno contribuendo i publisher stessi. Newzoo sottolinea come quattro dei giochi mobile High-Fidelity più venduti, PBUG, CoD, Free Fire e PBUG lite, abbiano requisiti compatibili con almeno il 90% dei dispositivi in commercio.
Le pagine dedicate all’hardware si concludono con la considerazione che il cloud gaming potrebbe essere la pietra tombale sugli smartphone da gaming. Lo streaming, che Newzoo prevede in crescita esponenziale nei prossimi due anni, permetterà di giocare titoli high-fedelity anche su dispositivi di media fascia.
Conclusioni
Il report di Newzoo fotografa perfettamente quella parte di mercato videoludico che molti appassionati si ostinano a non voler vedere. La tecnologia e i trend di mercato stanno ponendo le basi per un futuro “agnostico” dal punto di vista delle piattaforme.
I videogiochi si stanno consolidando come hobby mainstream e si stima che entro il 2023 saranno 3,2 miliardi i gamer nel mondo. I telefoni sono la piattaforma ideale per ospitare questa crescita, e presto anche in occidente il mercato mobile diventerà centrale.
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