L’esperienza con questo tipo di macchine si è però rivelata fondamentale per Valve, secondo quanto confermato da tre progettisti di Steam Deck intervistati da IGN.
“Steam Machine era davvero una buona idea” ha dichiarato Greg Coomer, “il sistema operativo però non era all’altezza e il numero di giochi che potevi giocare sul sistema, non era all’altezza. Non credo che avremmo fatto tutti questi progressi con Steam Deck senza aver avuto quell’esperienza”.
Scott Dalton ha invece parlato del problema principale dell’ibrido console/PC che Valve immise sul mercato nel 2015, ovvero la necessità di un buon numero di giochi che girassero su un sistema Linux e di un numero adeguato di giocatori che rendessero remunerativo sviluppare per tale piattaforma. “Questo ci ha portato al nostro percorso con Proton, dove ora girano effettivamente tutti questi giochi” ha spiegato Dalton, riferendosi al layer di compatibilità che permette ai titoli per Windows di girare su una macchina Linux come lo Steam Deck.
Una svolta importante soprattutto per quanto riguarda il rapporto con gli altri sviluppatori, secondo Lawrence Yang: “É stato davvero importante per noi avere la possibilità di parlare direttamente con gli sviluppatori e dire ‘Ehi, guarda, lo Steam Deck fa girare il tuo gioco. Non devi fare un porting'”.
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