Può un robot provare dei sentimenti per una creatura umana? Questa è una domanda che, nel corso di questi anni, la fantascienza ci ha posto in diversi settori. In principio fu Asimov con alcuni dei suoi scritti per poi arrivare, successivamente, a diverse pellicole che hanno provato a trovare una risposta senza però, tuttavia, riuscirci del tutto. I’m your Man, pellicola della regista tedesca Maria Schrader prova a darcene una.
Alma (Maren Eggert) è una scienziata del famoso Museo Pergamon di Berlino. Al fine di ottenere dei fondi per il suo lavoro di ricercatrice, al quale dedica gran parte del suo tempo con molta dedizione, si fa convincere dal suo superiore a partecipare a uno studio alquanto particolare. Per tre settimane dovrà vivere con un robot umanoide creato su misura in base al suo carattere e ai suoi bisogni, e la cui intelligenza artificiale sembrerebbe essere progettata appositamente per essere il suo compagno di vita perfetto. E così, Alma incontra Tom (Dan Stevens), una macchina dalle sembianze umane unica nel suo genere, creata esclusivamente per renderla felice. Ci riuscirà?
Vista la premessa, l’opinione più comune potrebbe essere quella di credere, erroneamente, che I’m Your Man sia un film basato principalmente su un concetto fantascientifico: in realtà, la pellicola tende gradualmente a svilupparsi come una commedia sentimentale.
La tematica che la regista Maria Shalder ha voluto affrontare si basa sul complicato rapporto umano/macchina. Alma, infatti, rappresenta l’umanità ed in quanto tale, essa è consapevole che un rapporto tra un essere umano ed una macchina (sviluppata appositamente per realizzare e compiacere i propri piaceri/ideali) sia in realtà un legame alienante e non realistico seppur riconosca nelle macchine un importante valore tecnologico. Tuttavia, per quasi l’intera durata del film, non si farà altro che analizzare questo strano rapporto che poi, lentamente, sfocerà in qualcosa di più interessante. Dallo scetticismo, gradualmente, Alma affronterà un viaggio che la porterà a comprendere meglio il potenziale di quell’intelligenza artificiale scalfendo anche i suoi pregiudizi verso una macchina che, a primo impatto, le sembrerà costruita solo per compiacere le voglie del partner di turno senza però pensare che invece esse nascondano anche fattori più interessanti come la sensazione di poter provare dei sentimenti (artificiali ma che sembrano molto realistici) diversi dall’amore verso quella determinata persona che ne fa uso. Nella pellicola, comunque, emerge che non è solo Alma a “testare” queste intelligenze artificiali e che non tutti le utilizzano come la protagonista fa con il suo “Tom”.
Tom, infatti, non sarà solo “l’uomo della sua vita” (o il presunto tale…) ma servirà ad Alma per fare un viaggio molto introspettivo su sè stessa e comprendere meglio alcune tematiche inerenti alla sua insicurezza collegate anche ai rapporti con le altre persone. La regista è riuscita a gestire questa condizione nel migliore dei modi alternando anche diversi momenti di comicità, che risulta decisamente genuina e non fuori contesto, con altri decisamente più tristi e per certi versi malinconici. Tutto ciò è possibile grazie all’ottima prova attoriale dei due attori: Maren Eggert (Alma) e Dan Stevens (Tom).
La presenza di quest’ultimo ed i giudizi che egli dirà ad Alma serviranno per farle capire alcuni difetti della sua personalità. Tom, essendo un robot e non provando quindi alcuna emozione verso il prossimo ma svolgendo solo gli impegni per cui è programmato, è genuino nei suoi commenti che quindi non appaiono mai fuori luogo nè banali, ma incentivano la protagonista a farsi più domande non trovando, però, quasi mai delle risposte concrete. Tuttavia, nonostante alcuni dei messaggi lanciati dall’androide non risultino esattamente incoraggianti, sono genuini, e l’interagire in questa maniera aiuterà proprio Tom a capire le emozioni differenti come la tristezza, capendo gradualmente come interagire con la controparte umana senza risultare eccessivamente offensiva.
A rendere delizioso il film c’è anche l’ottima gestione della fotografia e del sonoro, che risultano piacevoli e coerenti con il contesto del film. I’m Your Man è reperibile nei migliori cinema d’Italia a partire dal 15 ottobre.
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