Il creatore di Bioshock ha risposto affermando di aver imparato una lezione molto importante durante la lavorazione del suo primo titolo, Thief: The Dark Project, cosa che ha influenzato il suo modo di lavorare in seguito:
“La lezione più importante nel mondo dei videogiochi, che credo molti sviluppatori fatichino a comprendere, è che a un certo punto dovrai buttare via il tuo lavoro. Come scrittore, c’è un detto: Scrivere è riscrivere. Ed è un lusso, nel mondo dei videogiochi, essere in grado di farlo. Sono stato fortunato abbastanza da avere la possibilità di avere quel lusso e credo che, se il lavoro che faccio è buono, la ragione principale è che ho avuto la possibilità di dire no, questa cosa non funziona, scartarla e andare avanti“.
Levine ha affermato di comprendere che questo potrebbe essere visto negativamente dall’esterno, ma che in fondo è il suo modo di lavorare.
“Questo può apparire come indecisione e posso assolutamente capire perchè le persone lo percepiscano in questo modo. Ma per quanto riguarda me, io non conosco un altro modo per arrivare al punto. Questo richiede anche che tu sia disposto a riprendere in mano quella penna ancora una volta e ripartire. E credo sia fondamentale, per questo lo vedo come un lusso”.
Levine ha poi voluto rassicurare tutti sul fatto che Ghost Story Games è effettivamente al lavoro su qualcosa e promette di mostrare tutto solo una volta che l’opera si avvicinerà alla sua pubblicazione, evitando di ripetere gli errori commessi all’epoca di Bioshock Infinite.
“Credo che un sacco di persone pensino «Che stanno facendo lì? Stanno semplice lì seduti a non fare niente?» E lo capisco. Ma stiamo lavorando ad un prodotto davvero ostico. Posso assicurarvi che ci stiamo lavorando sopra ogni singolo giorno e ne siamo veramente entusiasti”.
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