Qualche giorno fa, vi abbiamo riportato il comunicato stampa con il quale Nintendo ha annunciato l’imminente chiusura del Nintendo eShop su 3DS e Wii U, notizia che ha suscitato diverse polemiche tra i fan soprattutto per come Nintendo ha gestito il comunicato stesso, rimuovendo parti del documento in fretta e furia.
Nintendo has no plans to offer classic content in other ways. They believe the Switch Online Membership plans are an effective way to make classic content available
More info: https://t.co/oRRYap8cIl pic.twitter.com/OSQm0rfZOC
— Wario64 (@Wario64) February 16, 2022
Alle critiche mosse dai videogiocatori si è subito dopo unita la Video Game History Foundation, organizzazione no-profit che da anni si batte per preservare, celebrare ed insegnare la storia del medium.
In un post pubblicato su Twitter, la Video Game History Foundation ha mosso parole accusatorie sull’azienda giapponese e su come quest’ultima agisce nell’ambito della preservazione dei propri titoli.
Our statement on the closure of Nintendo's legacy digital shops. pic.twitter.com/mG5GzuGH4G
— Video Game History Foundation (@GameHistoryOrg) February 17, 2022
“Sebbene sia una sfortuna che molte persone non saranno in grado più di comprare giochi in digitale su 3DS e Wii U, comprendiamo le ragioni di business che hanno portato a questa decisione. Quello che non comprendiamo è la strada che Nintendo si aspetta che i propri fan prendano, nel caso volessero giocare questi giochi in futuro. Come membro pagante dell’ESA (Entertainment Software Association), Nintendo sostiene una lobby che attivamente previene anche alle librerie di fornire un accesso legale a questi giochi. Non fornire accesso commerciare è comprensibile, ma prevenire il lavoro instituzionale per preservare questi titoli è distruttivo nei confronti della storia del video gioco. Incoraggiamo altri membri dell’ESA come Nintnedo di ripensare alle loro posizioni in merito e di lavorare con le instituzioni per trovare una soluzione.”
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