People Make Games, canale YouTube famoso per narrare i retroscena del mondo attorno allo sviluppo di videogiochi, ha scosso il panorama indipendente dopo la pubblicazione del loro ultimo video e ha come protagonisti diversi fondatori di studi blasonati accusati di aver perpetrato una serie di abusi emotivi ai danni dei propri dipendenti e di come i publisher – come in questo caso Annapurna Interactive – abbiano mal gestito la situazione.
In questo video di 40 minuti, uno dei principali creatori del canale Chris Bratt narra in diversi capitoli le testimonianze anonime di ben 24 ex-dipendenti di software house come Mountains (Florence), Fullbright (Gone Home) e Funomena (Wattam) e che descrivono una serie di comportamenti e usanze lavorative tossiche e che vedono come fulcro i fondatori di queste storiche aziende.
Per esempio, il fondatore di Mountains Ken Wong viene descritto come “un manager crudele ed emotivamente abusivo” in continuo conflitto con i suoi dipendenti che, demotivati da questa situazione, hanno cominciato a dubitare delle proprie abilità. Con queste premesse, nel 2020 lo studio implementò una politica che dava agli sviluppatori di evitare le riunioni private con Wong se necessario.
Lo stesso discorso viene fatto nei confronti di Robin Hunicke, fondatore di Funomena. Nel video, Hunicke è stato descritto come un capo che utilizzava le informazioni personali dei suoi dipendenti con lo scopo di umiliarli. Queste testimonianze sono state supportate da Nathan Altice, un ex-collega di Hunicke alla University of California.
Please watch this. And in particular watch from minute 23, where my so-called colleague Robin Hunicke is indicted as a toxic abuser. I can now say publicly, without equivocation, that this same abuse affected me and many others at UCSC, for years. https://t.co/uLNgTN2QGN
— Nathan Altice (@circuitlions) March 18, 2022
“Ora posso dirlo pubblicamente, senza equivoci, che questi stessi abusi hanno influenzato me e tanti altri alla UCSC, per anni.”
E sfortunatamente tutte queste vicende hanno un unico filo conduttore in comune: il mancato intervento di Annapurna Interactive nella gestione di queste situazioni. Addirittura, parlando del caso di Ken Wong e Mountains, alcuni dipendenti partecipanti ad una chiamata con alcune figure di spicco del publisher si sono ritrovati con le spalle al muro quando uno dei rappresentanti cercò di difendere il comportamento di Wong con un discorso che ricalca la seguente frase:
“I giochi non escono senza una forte personalità.”
Al momento né Annapurna né la maggior parte delle software house interessate hanno risposto alle accuse fatte da People Make Games, ad eccezione di Ken Wong che tramite una risposta via e-mail si è scusato con tutte le persone ferite dai suoi comportamenti.
Purtroppo, questa vicenda è destinata ad essere ricordata come un ulteriore pagina nera nella storia del mercato videoludico, che negli ultimi anni ha visto un incremento significativo nelle testimonianze legate agli abusi sul posto di lavoro. Non soltanto all’interno di aziende Tripla A come Ubisoft e Activision, ma anche – come in questo caso – all’interno del panorama indipendente.
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