Sin dal giorno di lancio, il prezzo di Factorio in Russia è stato equivalente a circa 9 dollari ma, da un paio di giorni, il costo del gioco è aumentato in maniera significativa. Molto significativa.
Un giocatore russo infatti dovrebbe oggi sborsare circa 174 dollari per portarsi a casa una copia del gioco. Una cifra semplicemente folle che, ovviamente, non ha mancato di contrariare i giocatori locali.
Se inizialmente si è pensato ad un semplice errore, nel corso delle ore ha preso piede la tesi della “scelta politica” di una Wube Software che non ha mai nascosto il suo totale sostegno alla causa ucraina nel corso degli ultimi mesi.
“Non capisco perchè giocatori regolari debbano strapagare il gioco per lo schieramento politico degli sviluppatori” ha commentato un utente in una recensione scritta sulla pagina Steam del gioco, “hanno letteralmente detto: Hey, sei russo? Allora devi pagare venti volte di più il nostro prodotto. Credo che questo si chiami razzismo”.
“Portare la politica nel mondo dei videogiochi è la cosa peggiore che gli sviluppatori possano fare e dovrebbero vergognarsene” gli ha fatto eco un altro utente, “ho sempre cercato di portare molti dei miei amici su questo gioco straordinario, praticamente portando soldi agli sviluppatori per farli prosperare, ma vedere questa mossa vigliacca da parte loro è semplicemente disgustoso”.
Una questione piuttosto problematica che il silenzio di Wube Software sulla questione non ha di certo calmato. Il giorno seguente il prezzo di Factorio è stato poi ricalibrato a circa 18 dollari, avvalorando la tesi del semplice errore umano, nonostante alcuni giocatori restino convinti si tratti solo del risultato di una provocazione politica finita male e considerino tutt’altro che chiusa la vicenda.
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