Ubisoft continua a sfruttare senza ritegno il suo brand di punta e il fandom ad esso collegato. In particolare, lo fa con politiche e scelte di marketing vergognose e ai limiti della decenza. Questa volta è il caso della Dawn of the Creed Collector’s Case – Legendary Edition di Assassin’s Creed: Origins.
Entriamo nel merito. Per Assassin’s Creed: Origins, saranno disponibili (per ora) ben 3 CE (oltre a 2 “Special Edition”). La God’s Edition a 120 euro, la Dawn of the Creed Edition a 150 euro e la Dawn of the Creed Collector’s Case – Legendary Edition a, tenetevi forte….OTTOCENTO FOTTUTISSIMI EURO. 800. 8 – 0 – 0.
Le critiche che decido quindi di muovere sono due. La prima “contenutistica”, la seconda politica.
800 euro per cosa? Resina. Non polvere signori, ma resina. Proprio così. La differenza tra quella da 150 e quella da 800 sarà fatta da della maledettissima resina. I due contenuti fisici (una statua e un amuleto), saranno gli stessi (la statua sarà più alta)…semplicemente saranno fatti di resina. Davvero? Ahahahahahahaha, cioè, davvero? Geni (o scemi?) assoluti. Non credo debba veramente dirvi altro.
Passiamo quindi alla critica “politica”. Le differenze in realtà non sono finite. Ne manca una, che non ha valore e che in finale è quella veramente cruciale per i collezionisti: la numerazione. Esatto, perché i contenuti della “Legendary Edition” saranno numerati, rendendo il tutto profondamente sbagliato. ATTENZIONE: non sono il “buonista” che crede che dei contenuti esclusivi non vadano pagati. Tutt’altro. Così come è vero che per incidere un numero su una scatola non puoi avere la faccia tosta di chiedermi ottocento euro. Non puoi nel momento in cui a) mi spacci per CE anche altre edizioni (che quindi CE non sarebbero) e b) non offri nulla che li valga se non la numerazione stessa. “E’ ma Cesare è il libero mercato, se non vuoi non lo compri” bla bla bla bla. Non solo non lo compro, ma mi prendo la briga di dedicargli un articolo dove li taccio di essere vergognosi e in malafede. La CE del primo Assassin’s Creed (l’unica che tutt’ora valga qualcosa) era NUMERATA e costava all’incirca i soliti 100 euro. Così come tantissime altre CE che, numerate e non, sono veramente in tiratura limitata assumendo quindi valore nell’immediato e nel futuro. E’ giusto pagarle quel qualcosa in più, ma è giusto premiare il vero appassionato che per accaparrarsela, magari, se le va/andava a prenotare in più Gamestop diversi per paura di non riceverla. Questo è collezionismo, e può costare 100 come 800 euro. Ma ricordatevi che sono loro a fare i prezzi, a dirigere il mercato, a decidere chi potrà comprare e chi no. Quindi con loro ce la si prende. Altro che “mano invisibile del mercato”. Sono decisioni prese con prepotenza e mancanza di rispetto, e come tali abbiamo il diritto ed il dovere di descriverle.
L’unica vera paura, che non è certo quella di non poter comprare quei quattro pseudo contenuti per Assassin’s Creed: Origins, è che ciò possa creare il precedente che convinca software house e giocatori che siano i soldi a rendere qualcosa da collezione, quando quello che conta è la reperibilità. Certo, è poi chi produce a decidere che valore dare alle tirature limitate: ma c’è differenza tra “ragionevoli” 100-200 euro e 800 euro.
Ma del resto si sa, da “assassini” a ladri è un attimo.