Dopo parecchie ore di gameplay sul titolo di Electronic Arts è il momento di tirare qualche somma. Bisogna ammettere che avere sulle spalle un brand come Star Wars è allo stesso tempo una grande fortuna e una grande responsabilità, la possibilità di vendere un prodotto ad una delle community più grandi e attive offre grandi opportunità, tuttavia non bisogna mai tradire le aspettative dei fan, altrimenti il boomerang mediatico potrebbe essere letale. Il gioco tecnicamente è comunque ben fatto, la riproduzione degli ambienti e dei personaggi crea un’immersione nel titolo non indifferente, che spinge sempre a voler continuare a giocare partita dopo partita. Le possibilità di gioco sono belle, coinvolgenti e ho trovato particolarmente interessante la modalità assalto camminatori, che secondo me riproduce al meglio le vere battaglie osservabili nei film. Inoltre il poter usufruire dei potenziamenti eroici sul campo di battaglia, in maniera randomica, garantisce quella giusta dose di adrenalina da colpo di scena, che ravviva l’interesse delle partite. Il titolo però, non è tutto rosa e fiori, purtroppo ci sono delle scelte da parte degli sviluppatori, che davvero non riesco a comprendere, mi sto riferendo in particolar modo alla tecnica di spawn post morte. Non è ammissibile, che un titolo come questo, basato per ovvi motivi sulle tecniche fondanti degli sparatutto, non abbia pensato ad una soluzione allo spawn kill. Si signori avete capito bene, “Spawn Kill”! Per farvi un esempio calzante, durante una battaglia di assalto camminatori, sulla mappa pianeta Hoth, mi sono ritrovato per ben 3 volte di fila ucciso, non appena rientravo in mappa, proprio perchè non c’era un’area protetta di spawn o un timer di protezione nei primi secondi di rientro. Questa cosa rende l’esperienza di gioco frustrante, e soprattutto in alcuni tipi di match, come supremazia o eliminazione, diventa quasi impossibile vincere la partita per la fazione che si trova a subire questa sfortuna. Un altro fattore che mi ha abbastanza scioccato, riguarda ad esempio, la morte improvvisa per esplosioni ingiustificate, soprattutto nella modalità squadrone di caccia. In pratica può succedere più volte che per un qualche motivo a noi incomprensibile, mentre state volando e nessuno vi sta attaccando, esplodiate senza nessun motivo apparente, risultando come se foste morti per suicidio. Ultima, ma non per importanza, la scarsezza di contenuti: poche mappe, poche armi, poche astronavi e un season pass da 49,99 euro che promette mari e monti. Ecco perchè mi piace definire Star Wars Battlefront più che altro una demo ben riuscita. Voto finale? 6.5 con tanta fiducia per il futuro, e speriamo non venga tradita.
Star Wars: Battlefront
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