« Una volpe affamata, come vide dei grappoli d’uva che pendevano da una vite, desiderò afferrarli ma non ne fu in grado. Allontanandosi però disse fra sé: «Sono acerbi.» Così anche alcuni tra gli uomini, che per incapacità non riescono a superare le difficoltà, accusano le circostanze. » (Esopo)
Ormai non si fa altro che parlare di Pokémon Go, il gioco mobile del momento è al centro dell’attenzione non solo per l’apprezzamento o per le critiche dei giocatori, ma anche a causa dei numerosi articoli o servizi di giornalisti sempre pronti a puntare il dito con aria sdegnata.
Siamo in un periodo in cui tutti possiedono un computer, uno smartphone e, perché no, un tablet. Non ci stupiamo più nel vedere persone che, camminando per strada, controllano le email o leggono il messaggio su WhatsApp, ma critichiamo i ragazzi che, con il cellulare in mano, cercano di catturare un Pokémon. Sentire al telegiornale sedicenti giornalisti che invitano a non scaricare Pokémon Go non è ammissibile. Giocando in strada con il cellulare si rischia di essere investiti, di essere rapinati, di avere un incidente se si gioca alla guida, insomma si rischia di morire. Per non parlare del fatto che con l’account Google chiunque può scoprire la tua identità. Bene, permettetemi un francesismo. Quale cretino giocherebbe alla guida, attraverserebbe la strada senza prestare attenzione o lascerebbe il telefono in mostra sapendo di essere in una zona malfamata? Ci vuole un minimo di buon senso, non è difficile capire quando giocare e quando non è il caso.
Comunque, credete davvero che partendo da un account Google sia così semplice scoprire chi sei, quanti anni hai e dove vivi? La possibilità che qualcuno, partendo da Google+, riesca a risalire all’appartamento in cui vivete per derubarvi o uccidervi nel sonno è abbastanza remota. Neanche nei film di fantascienza è così semplice e, ancora una volta, ci vuole un minimo di buon senso.
Parliamoci chiaro, siamo nel 2016 e pensiamo come nativi degli anni ’30. I nostri nonni giocavano in strada e le loro mamme non erano certo preoccupate. Quando sono arrivati i videogiochi molte persone si sono lamentate perché i ragazzi restavano davanti ai videogiochi e non uscivano di casa. Esce Pokémon Go, per giocare bisogna uscire di casa, molti si lamentano perché è pericoloso. La verità è che si è sempre pronti a demonizzare i videogiochi, non riuscendo ad accettare questa realtà. Nessuno si deve sentire in dovere di offendere senza motivo un giocatore di Pokémon Go soltanto perché “chi gioca è immaturo”, anche se fosse così sarebbe ancora più immaturo chi, non comprendendo il significato intrinseco che è proprio di ogni gioco, si limita a fare come la volpe nella celebre favola di Esopo.